Bobo Prandin

Il cannoniere rossoblu ha centrato i play off per il sesto anno consecutivo


CODOGNO L’abitudine che diventa tradizione con quell’emozione in più che avvolge visioni e idee ballonzolanti al ritmo della palla a spicchi. Roberto “Bobo” Prandin, il miglior realizzatore dell’Assigeco (15.3 a gara: 5° nella Dna) ha un feeling particolare con l’atmosfera play off che respira per il sesto anno di fila. «Ci tenevo infatti parecchio a raggiungerli anche quest’anno, non volevo interrompere la serie – spiega il 25enne veneziano doc -. Credo sia un traguardo che abbiamo tagliato con merito grazie a tutto quello che abbiamo fatto, alle vittorie nei momenti importanti e a un organico che mi pare possa considerarsi complessivamente superiore a quello di Pavia e, probabilmente, anche di Perugia».

Le due concorrenti hanno tenuto i rossoblu lodigiani con il fiato sospeso fino alla vittoriosa trasferta di Napoli, a due giornate dalla fine della regular season: «In pochi pensavamo che avremmo potuto farcela all’ombra del Vesuvio, magari guardando al nostro cammino di alti e bassi e al momento poco felice attraversato culminato nella sconfitta casalinga contro Anagniricorda Prandin -. Invece siamo stati bravi a conquistare un importante successo che ci ha aperto la porta dei play off».

Oltre a punti, attacco al canestro, intensità e difesa, “Bobo” porta all’Assigeco una notevole esperienza di play off che ha cominciato a frequentare nel 2006/2007 con Venezia, la squadra “di casa” raggiunta dopo gli inizi alla Benetton e le due stagioni in B a Vigna di Valle, dove ha conquistato la LegaDue l’anno successivo. Fidenza e Ozzano in “LegaTre” e l’anno scorso Udine, in LegaDue, sono la successione delle fasi di “post season” dell’esterno rossoblu che da domani in gara-1 dei quarti di finale insegue un nuovo sogno sul parquet di Trento. «Siamo contenti di aver raggiunto l’obiettivo prefissato ma non abbiamo intenzione di fermarci qui continua Prandin -. Trento ha più pressione rispetto a noi che possiamo andare in campo con la mente più libera nelle prossime due o tre gare».

Luca Conte, l’ex capitano Assigeco, alla seconda stagione a Trento è convinto che l’equilibrio della serie si può chiudere alla “bella”. «Beh, se proprio si dovesse chiudere in due gare mi auguro sia a nostro favore – ride Prandin -. Concordo sull’equilibrio evidenziato già nelle due sfide di regular season: all’andata abbiamo perso segnando poco, al ritorno vinto dopo un supplementare raggiunto in modo rocambolesco».

Quale fattore può fare la differenza? «Credo che la voglia di vincere possa essere decisiva in partite molto intense dal punto di vista fisico, insieme alla lucidità e alla capacità di non mollare. Dal punto di vista dell’esperienza siamo in deficit rispetto a Trento che ha dalla sua pure il fattore campo – risponde la guardia che con 29.9 di media è il giocatore con maggiore minutaggio dell’Assigeco -. La nostra però è una squadra di “matti”, una delle più particolari di quelle nelle quali sono stato. Abbiamo dimostrato di poter vincere, ma anche perdere, con chiunque: molto dipenderà quindi da come ci presentiamo in campo noi, al di là dell’effettiva forza di Trento».

Il gruppo Assigeco è solido, come si è notato domenica scorsa nel successo all’overtime con Chieti: «Mancavano i due play, Venuto e Contento, eppure siamo riusciti a fare bene anche grazie a Ferri e Vencato, più Colnago, che si sono sempre sbattuti in allenamento pur giocando poco durante l’anno: anche se per la classifica era ininfluente non volevamo perdere, sarebbe stata la terza di fila in casa dopo Treviglio e Anagni. Il successo è dedicato al presidente, con il quale siamo stati un po’ avari di soddisfazioni – chiosa il “bomber” rossoblu. Con Trento non sarà facile ma mi auguro si possa giocare al massimo per cercare di andare più avanti possibile. Il livello del gioco si alza, queste partite regalano sensazioni fantastiche».

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi