Capitan Chiumenti (foto Barbara Lodigiani)

Capitan Chiumenti (foto Barbara Lodigiani)

CODOGNO – La Manital Torino è molto forte, l’Assigeco dimostra grande forza d’animo e nessuna voglia di cedere. La sostanza espressa dal copione delle prime due sfide della serie di semifinale play off è condensabile in un paio di concetti molto precisi che, al di là del 2-0 con il quale comanda la squadra di Stefano Pillastrini, lasciano aperti stuzzicanti scenari in vista di gara-3 di domani (alle ore 20.30) al “Campus”. «Anche martedì sera, in gara-2, risalendo dal -16 al -2 abbiamo evidenziato determinazione ed energia, sia nervosa che fisica, che ci permettono di provare a giocarcela con un avversario come Torino capace, ed è un grande merito, di riuscire a risolvere la contesa al momento giusto: se ne hanno vinte 19 di fila in casa un motivo c’èAlberto Chiumenti, capitano dell’Assigeco, analizza il confronto con la dominatrice della Dna -. Al “PalaRuffini” sono stati bravi a non farci esprimere come preferiamo, grande intensità in difesa e corsa in transizione, anche se giocando a metà campo, dove la loro fisicità incide maggiormente, siamo comunque riusciti a lasciare un segno importante in entrambe le partite. Se me lo avessero detto alla vigilia non so se ci avrei creduto».

La legge dell’ex

In gara-1 l’Assigeco chiude con il 74% da due e il 35% da tre con 54 conclusioni dal campo contro le 49 di Torino (60% da due) che beneficia alla grande del 10/19 da tre (5/8 nell’ultimo decisivo quarto) e di una maggiore propensione ai liberi (15/16 contro il 6/9 rossoblu).

Martedì sera, puntando su protagonisti differenti, la squadra di Andrea Zanchi risale la china di un primo tempo molle (29 punti segnati) grazie al tiro da tre (7/15 nella seconda parte con Fiorito in gran spolvero) che non compensa però gli errori da due (44% contro il 59% avversario) anche se al 5′ del quarto quarto (61-59) tutto sembra riaperto. Come capitato in gara-1 con Evangelisti e Gergati, anche martedì sera Torino estrae dal cilindro del talento, stavolta con l’ex Wojciechowski, le giocate giuste per chiudere il discorso.

«Spero nel palazzetto pieno»

L’Assigeco deve garantire continuità di rendimento, per non costringersi all’affannosa rincorsa, e una prestazione collettiva di livello per conservare chance di tenere viva la serie. «Queste sono patite che si affrontano e vincono solo di squadra: è fondamentale avere qualcosa da parte di tutti – continua la 25enne ala di Schio -. È difficile, bisogna sbagliare quasi niente, vista la qualità dell’avversario che in tutti i ruoli può sfruttare una fisicità notevole. La sensazione è di avere la possibilità reale di dire ancora qualcosa nella serie, soprattutto ora che ci si sposta al “Campus”, dove possiamo provare a giocare come piace a noi. Il gruppo ha dimostrato nelle prime due sfide di saper dare delle risposte nei momenti di difficoltà: c’è orgoglio e voglia di andare avanti».

Gara-3 di domani è decisiva per l’Assigeco, solo il successo rossoblu permette di tenere aperta la serie. «Ecco perché dobbiamo puntare a sfruttare il fattore “casa” augurandoci di trovare il palazzetto pieno – il “Chiumo” lancia l’appello ai tifosi -. Noi diamo il massimo, il nostro pubblico ci deve supportare: il nostro incredibile girone di ritorno ha creato grande entusiasmo nell’ambiente. Sarebbe bello continuare a viverlo insieme».

Luca Mallamaci (Il Cittadino di Lodi)


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