Logo_DNA35Le gare 4 andate in scena ieri hanno risolto solo a metà gli ultimi interrogativi rimasti. Infatti se da una parte sappiamo che l’anno prossimo per San Severo e Latina sarà DNB (salvo ripescaggi che di questi tempi possono sempre sbucare all’orizzonte), dall’altra non conosciamo ancora ne l’ultima retrocessa.  Chieti infatti ha onorato al meglio la doppia chance casalinga per pareggiare i conti contro Mirandola, mentre in semifinale play-off, Agrigento riscatta la non-prestazione di gara4 contro Matera, trainata dal giovane e dal senatore della combriccola, Mian e Chiacig, rinviando ogni discorso alla bella del PalaSassi, una bella su cui meglio non spendere previsioni, visto l’andamento di questa serie.  Ma come sempre vediamo tutto nel dettaglio. E che sintesi sia.

Agrigento-Matera 78-72 (Serie in parità sul 2-2)

Come dicevamo quindi Agrigento riesce a rimanere aggrappata alla serie, battendo nel quarto episodio Matera, conquistandosi cosi il ritorno in terra lucana per l’ultima e decisiva gara. Si è trattato di una partita molto diversa rispetto alla gara 3 dominata letteralmente dalla squadra ospite, che questa volta si è trovata quasi sempre ad inseguire in un match comunque costantemente punto a punto. Agrigento però questa volta si è presentata decisamente con le idee più chiare, a partire da coach Ciani che ha posto fine al proprio turnover, concedendo più di 30 minuti a 4/5 del proprio starting five, con Chiarastella in campo per tutti e 40 minuti. In attacco quindi si è passati soprattutto per Mian e i suoi 22 punti, ma in particolar modo per Chiacig (21 punti) che forse per la prima volta nella serie esce vincitore dal duello personale con il decisamente meno esperto Iannuzzi, consistente per lo più a rimbalzo. Per il resto Matera paga l’aver insistito troppo con il tiro dalla lunga distanza quando c’era forse da gestire meglio, il 3/12 complessivodella coppia Vico-Rezzano può effettivamente pesare. Come detto ora si torna a Matera, con Agrigento che arriva probabilmente un po’ più carica per aver rimesso la serie in discussione, ma con la Bawer consapevole di aver probabilmente messo in evidenza di più i limiti dei propri avversari. Insomma i giochi sono ancora tutti da fare!

Latina-Bari 53-68 (Bari vince la serie 3-1)

Dopo aver compiuto il colpaccio in gara 1 e aver alimentato delle false speranze, Latina saluta definitivamente la DNA in seguito alla terza sconfitta di fila contro Bari. Partita mai in discussione in questo caso, nonostante la serata tutt’altro che brillante dell’asse  Laquintana-Bisconti che fino ad allora aveva portato la Liomatic alla rimonta. In un match che quindi poteva risultare più critico del previsto, ci ha pensato Antonio Ruggiero a salire subito in cattedra, chiudendo alla fine con 27 punti e 7 triple mandate a segno sulle 12 tentate. Oltre però all’ottima prestazione della guardia, i contributi anche di Cardillo e Bonessio sono risultati importanti, mentre dall’altra parte un buon Tavernelli (19 punti) ha predicato spesso nel deserto. Assolutamente negativa ancora una volta la prestazione di Carrizo (1/7 al tiro) che fino alla fine della regular season era sembrato senza dubbio l’arma in più della Benacquista, salvo spegnersi definitivamente in questi play out, per finire cosi ad affondare come tutta la Latina cestistica. Per Bari arriva cosi una salvezza sembrata a volte molto vicina e in alcuni momenti anche lontana, ma alla fine concretizzata.

San Severo-Ferrara 74-76 (Ferrara vince la serie 3-1)

Forse per come si erano messe le cose ancora più rammarico c’è in quel di San Severo, dove ieri i padroni di casa si sono arresi solo al fotofinish contro Ferrara. Dopo aver letteralmente regalato i primi due episodi della serie, i gialloneri si sono risvegliati davanti al proprio pubblico e dopo aver vinto gara 3, sono andati ad un passo dal riportare la serie in Emilia. L’ultimo rammarico quello più grande è sulle spalle di Iannilli che ha avuto a disposizione l’ultimo pallone buono per allungare quantomeno la gara, sbagliando però la conclusione, specchio forse di un finale di stagione da parte del centrone non proprio sugli standard mostrati a inizio anno. Ieri sembrava esserci una nuova ghiotta occasione per i pugliesi che oltre al solito Gueye (20 punti) hanno ritrovato nuovamente un Sirakov cecchino uscendo dalla panchina. Tutto ciò però non è bastato, perchè Circosta ieri sera era davvero troppo in forma. Più volte durante l’arco della stagione abbiamo sottolineato come la Mobyt abbia perso dei punti per strada a causa di serate poco ispirate del proprio tiratore, che però ieri sera vedeva il canestro più largo del solito come dimostrato i 27 punti realizzati, con il 6/10 con i piedi dietro l’arco. Per lui insomma una firma d’autore su questa meritata salvezza degli estensi, San Severo paga l’essersi svegliata troppo tardi e aver condotto una stagione regolare davvero scadente e che non le ha permesso di avvantaggiarsi del fattore campo, che nonostante tutto forse sarebbe potuto risultare decisivo, o quantomeno un’arma in più importante.

Chieti-Mirandola 85-63 (Serie in parità sul 2-2)

Nello scorso appuntamento avevamo individuato tra le serie play out, quella tra Chieti e Mirandola come la principale indiziata ad avere un epilogo solo in gara 5, ed effettivamente il nostro pronostico si è concretizzato, con i teatini che si sono imposti tra l’altro senza alcuna difficoltà. Gli uomini di coach Sorgentone sono riusciti subito a indirizzare il match decisamente dalla propria parte, guidati sicuramente dal solito immenso Rossi (14 punti e 16 rimbalzi), ma protagonisti sicuramente di un’ottima performance anche di tipo collettivo come sottolineano le buone percentuali al tiro, i 12 assist, e il fatto che quasi tutti (ad eccezione di Spera in campo solo 4 minuti) abbiano messo la propria firma sul tabellino finale, con Diomede tra l’altro top scorer con 19 punti che servono per dare continuità alla bella prestazione di gara 3. Con l’impatto nella serie di Rossi, Mirandola sembra aver perso gran parte delle proprie sicurezze, con il reparto lunghi praticamente sempre annullato. A coach Tinti servirà trovare subito una soluzione, per evitare una retrocessione che per come si erano messe le cose, sarebbe quantomeno sorprendente.

A questo punto quindi rimane da sapere solo il nome dell’altra finalista che si giocherà con Torino il posto d’oro, e chi sarà l’ultima squadra ad abbandonare questa categoria. Per scoprirlo insieme, vi diamo appuntamento a giovedi per il nostro ultimo appuntamento di questa stagione!