Dopo la scoppola di sabato a Trento, domani c’è gara-2 del preliminare play off. «Siamo abituati agli alti e bassi, servirà un “Campus” caldo»

 

CODOGNO Strane sensazioni di un week end passato sotto il peso degli effetti della “scoppola” rimediata a Trento, bilanciati dal desiderio di non fallire l’appuntamento casalingo di domani al “Campus” (ore 18) per tenere viva la serie dei preliminari dei play off. Non è facile il “day after” dell’Assigeco, gestito nell’analisi delle cause che hanno portato al tracollo “on the road” di gara-1, inaspettato nella sostanza più che nella forma visto il valore del gruppo guidato dall’ex Luca Conte. Le aspettative della vigilia spazzate via dalla fase difensiva dei trentini che ha scombinato i piani lodigiani, forse mai apparsi così sperduti sul parquet. Strano davvero vedere l’Assigeco in balìa degli avversari. «Ne abbiamo parlato prima dell’allenamento di domenica per sviscerare i problemi evidenziati dalla gara spiega Federico Loschi, ala rossoblu –. Di motivi per un andamento del genere ce ne possono essere tanti, di sicuro ha giocato la nostra inesperienza che ha fatto salire troppo la tensione. Siamo una squadra giovane che già in campionato ha alternato passi falsi con concorrenti di bassa classifica a vittorie con squadre forti come Napoli, Torino o Trieste. La cosa più importante, come ha detto il coach, è di cancellare la sconfitta subita e pensare a fare meglio in gara-2. Vogliamo decisamente rifarci».

La squadra di Simone Lottici deve però scrivere un copione completamente differente se ha intenzione di puntare alla “bella” di sabato a Trento. «È fondamentale stare uniti e giocare insieme, lo sappiamo: a volte purtroppo tendiamo a fare il contrario – continua il 22enne esterno trevigiano -. Trento si è espressa bene in gara-1 sia dal punto di vista difensivo sia in attacco; al di là di tattica e tecnica si è dimostrato molto più squadra di noi che abbiamo bisogno di correre e giocare in contropiede. Sappiamo che non sarà semplice, i trentini sono completi e hanno la panchina lunga: in questo momento del campionato giochi solo contro rivali forti e devi agire di conseguenza».

Sabato sera a Trento solo Loschi ha evidenziato un più che buono feeling con la retina, utile a tenere l’Assigeco in carreggiata nel primo tempo, ma non ha potuto nulla contro il progressivo crollo comune. «Queste sono le partite che amo giocare, nelle quali devi prenderti tante responsabilità, ci devi stare con la testa ed è impossibile non essere concentrati sottolinea Loschi –. Stavo bene prima che, sfortuna vuole, mi si girasse la caviglia (niente di grave comunque, il ragazzo ha comunque continuato a giocare, ndr). I compagni mi servivano: ho provato a dare il mio contributo ma la prestazione vale poco se la squadra non vince».

Convinzione ed energia sono i fattori chiave a cui i rossoblu possono attingere per tentare di soffocare le giocate di Conte e compagni, pronti a replicare domani al “Campus” quanto fatto vedere sabato sera al “PalaTrento”. «Perdere di poco avrebbe potuto essere più fastidioso dal punto di vista mentale: prenderne una trentina dovrebbe scatenare una forte voglia di riscattarsi – Loschi si attende una risposta univoca del gruppo -. Ci vuole anche l’aiuto dei tifosi, in un “Campus” mi auguro pieno di calore, già sfruttato in precedenti occasioni della stagione. L’appuntamento è “dentro o fuori”, senza alternative, però giochiamo in casa nostra. Nei momenti importanti, l’ultimo a inizio mese a Napoli, abbiamo dimostrato di esserci. Sarà uno di questi momenti decisivi: ce la vogliamo giocare senza freni».

 

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi