Nando Gentile, coach Prima Veroli

VEROLI – Non li meriterebbe affatto. La Prima non meriterebbe di andare ai playoff. Ma proprio per niente, chiariamolo subito. Lo sentenzia la stagione che ha fatto. Una squadra costruita per vincere il campionato e che invece a due giornate dal termine della regular season si ritrova ad aver combinato più disastri che cose buone, non riuscendo nemmeno a stare tra le prime nove, su quindici, della classifica.

 

Eppure, malgrado le 15 sconfitte in 26 gare di campionato (un deprimente 42.3, la percentuale di vittorie), indovinando la volata finale la squadra di Nando Gentile si assicurerà la qualificazione alla post season della Legadue. Anche se poi viene da chiedersi per fare cosa, attualmente. Con due vittorie su due con Verona e Jesi la partecipazione sarà sicura al 100%, ma, altro dato incredibile, per un incastro particolare di risultati anche una sola vittoria potrebbe bastare. A patto che questi due punti arrivino dalla “partita della vita” di domenica a Verona, risultato da cui Jackson e compagni non possono proprio prescindere. A prenderla questa benedetta vittoria, verrebbe da dire, perché i segnali arrivati due domeniche fa da Pistoia e l’altro ieri dal match perso nettamente con Barcellona non autorizzano grosse speranze per la trasferta sotto il balcone di Giulietta.

 

Le tre settimane di pausa a cavallo della Pasqua hanno funzionato da macchina del tempo per la squadra giallorossa, riportandola indietro alla versione abulica che ha caratterizzato diversi periodi della sua stagione. Jackson è tornato a vedere poco il canestro (0/11 da tre fra Pistoia e Barcellona), Elder fatica a riacquistare la forma pre-infortunio e sperare di trovare continuità dai vari Rullo, Cortese e Tommasini è come sperare di trovare il famoso ago nel pagliaio. Mentre Colussi, uno di quelli che doveva fare la differenza secondo chi ha costruito il roster in estate, è sempre più sperso in fondo alla panchina e nemmeno si può imputare granché a chi ce lo tiene.

 

Nando Gentile sembra non sapere più che pesci pigliare, vede il baratro lì ad un passo, anche per la continuazione della sua esperienza in Ciociaria, che potrebbe essere a cinque giorni virtuali dal termine: “Dobbiamo pensare a domenica prossima, non ci resta altro da fare. Il nostro obiettivo è domenica, tutta la stagione passa per Verona, giocarsi la gara fino in fondo per prendere questo benedetto posto nei playoff. Dopo Barcellona ai ragazzi ho comunque fatto i complimenti per l’impegno, cosa che invece era mancato a Pistoia, ma quando fai 4/25 da tre le percentuali ti condannano”. Il coach verolano, quindi, loda i suoi per l’impegno, ma una buona fetta della tifoseria – che anche domenica ha sostenuto i suoi portacolori accorrendo in buon numero – l’ha pensata in modo diverso smobilitando in anticipo dalle tribune: “Ognuno la vede a suo modo, io la vivo da dentro da novembre e so le problematiche e le non problematiche che ci sono. Chiaro che i tifosi vogliono vedere la squadra vincere, però io l’impegno l’ho visto”. Di conseguenza Gentile non ritiene che ci sia qualcuno dei suoi che sta pensando a vacanze estive assai anticipate, certe in caso di sconfitta a Verona: “La reazione con Barcellona c’è stata, per cui la voglia di lottare fino alla fine c’è”.

 

Comunque in settimana ci sarà l’esigenza di ricostruire anche psicologicamente la squadra: “In effetti questo sarà un aspetto importante. Ai ragazzi nello spogliatoio ho detto di non abbattersi, bisogna lavorare concentrati questa settimana, anche se poi la gara di Verona non voglio nemmeno caricarla troppo perché si rischia di andare oltre. La fortuna è che dipende ancora tutto da noi, non dipendiamo dai risultati delle altre, a cominciare da domenica dobbiamo dare il 100%”.

 

VERONA. Se la Prima piange la Tezenis non ride. Gli scaligeri di Alberto Martelossi – detentori dell’ultimo posto utile per i playoff con 2 punti di margine su Veroli – si giocano tantissimo nei prossimi 40 minuti ma non tutto, perché pure in caso di sconfitta gli resterebbero ancora delle chance per ritrovare l’attuale posizione all’ultimissimo turno (andrà a Piacenza), sebbene le cose si complicherebbero maledettamente per Mario West e compagni, deludenti in stagione come i colleghi giallorossi. Verona viene dalla sconfitta con 91 punti subiti sul parquet del fanalino di coda Forlì, nel girone di ritorno ha collezionato 12 punti (6-6, settima della speciale graduatoria), al pari degli avversari ciociari di domenica. Verona e Veroli si sono già affrontate 3 volte in stagione, il bilancio è 2-1 per i veneti, che hanno vinto entrambi gli scontri di Coppa Italia che hanno causato l’eliminazione nei quarti di finale di Veroli, che ha invece vinto l’ultimo confronto diretto, il 90-87 della primissima partita del 2012, la gara d’andata in campionato dello scorso 4 gennaio a Frosinone. Verona non ha un fattore campo bello caldo, anche se al PalaOlimpia il suo bilancio è più che discreto (10 vinte e 3 perse), ma ha in grandissimo spolvero Antonio Porta (28 punti e 35 di valutazione contro Forlì), il passaportato più forte della Legadue, che potrebbe dare nuovamente parecchi problemi alla cabina di regia verolana, come ha fatto Mike Green due giorni fa.

 

Vediamo se per Gentile Verona può essere avversaria giusta per la Prima per giocarsi una partita della vita: “Ormai tutte le avversarie in queste gare decisive giocano con il coltello tra i denti, qualsiasi squadra è difficile soprattutto se giochi fuori casa, anche se il campo di Verona non è così un fattore, non è Pistoia, per fare l’ultimo esempio che ci è capitato. Ma anche per loro sarà la partita della vita e la giocheranno in casa. Sarà una battaglia di nervi, un misto di tutto, come è sempre quando si affrontano partite che ti decidono nel bene e nel male una stagione”.
       

Paolo De Persis