CECINA (LI) – Semi di apertura delle Final Four di DNA, Bawer e Moncada al completo, per dare il via alle sfide più attese di questa tre giorni.

Benedetto apre il fuoco schierando Cantone, Vico, Vitale Rezzano e Iannuzzi; agli ordini di Ciani invece rispondono Demartini, Di Viccaro (impiegato anche come portatore), Mian, Chiarastella e  Chiacig. Inizio a zona per la Moncada per tenere lontano Iannuzzi, Agrigento viene subito punita da Carlo Cantone al secondo tentativo di squadra dal perimetro, ma Chiacig in versione torre innesca De Martini che dalla linea di fondo si guadagna la lunetta: è lui il primo a violare la retina per la compagine bianco-blù, che bissa con Di Viccaro dalla lunga, in transizione. La replica però arriva a corta distanza con Vitale, per sfidare una zona a luci ed ombre, e in difesa Vico tiene con marcatura stretta Di Viccaro, che forza dalla lunga al 24° secondo (6-5 Matera a 6’52’’ dalla prima pausa). Si passa allora ad uomo, ma Iannuzzi di pronta risposta guadagna con tenacia il pitturato, e batte Chiacig di fioretto, sul perno sinistro, in appoggio: la partita è in equilibri, ci si studia, un paio di ingenuità di Cantone frenano la Bawer, ma Agrigento non supera i sassesi per brillantezza. Quella che Iannuzzi in fade-away trova per il quarto punto consecutivo, ma che in difesa svanisce al confronto con il centrone ex Siena, Virtus e Biella: per lui arriva il terzo fallo, sarà un numero da ricordare per coach Benedetto, che ricorre subito a capitan Grappasonni (10-7 a 4’19’’).  La serata invece sembra mettersi bene per Vitale, con la seconda silurata da tre, e con l’ottimo cambio difensivo sull’ asse Vico-Vitale, c’è persino la palla del +7 per l’Olimpia: ecco però Agrigento mescola e rimescola le carte in difesa, alterna e spariglia, senza dare punti di riferimento, mentre sul cambio di fronte Chiacig sembra immarcabile, e Grappasonni inizia a pagare dazio col suo primo personale. Vitale però prosegue nella sua serata da manine fatate , e il capitano bianco-azzurro mostra il solito orgoglio, capitalizzando il miss-match contro De Martini con il 2/2 del 16-9, con 2’’ da giocare. Benedetto poi si accorge che il gioco perimetrale di Agrigento è latente, arriva così una 1-3-1 che nella prima situazione confonde la circolazione, isola Chiacig, e nel rientro difensivo De Martini frena di frustrazione Rezzano, che fa percorso netto col fallo subito sul tiro da tre,  3/3 dalla linea della carità. Aggiungiamoci poi il secondo jumper a segno di Vitale (che già lambisce la doppia  cifra con 9 punti e 4/5 dal campo, la rpima fuga bawerina è certificata.  certifica la prima fuga bawerina. Agrigento paga forse l’eccesso di esterni sul parquet, salvo lo spunto felice di Moruzzi, intanto il 21-12 dei primi 10’ non ha obiezioni.

In avvio di seconda frazione De Laurentiis e Quarisa dentro per Ciani, che si affida poco a poco all’imprevedibilità del suo secondo quintetto (poco più tardi anche Brown nella mischia), Di Viccaro chiama alla riscossa con una sua invenzione in giro e tiro, dall’angolo; ma il taglio straordinario a canestro di Vico, nell’azione successiva di marca Bawer, viene intuito da Cantone, 1/2 dai 4,75. Le rotazioni della Moncada, si sentono, e la zona viene ben attaccata con Quarisa , libero per la vetrata del 22-16, poi pronto in difesa a bloccare sotto Rezzano, che così scarica nel nulla al 24mo secondo. Benedetto ci vuole pensare su, con il primo time-out del match: quintetto abbassato con Cantone al posto di Iannuzzi, e confermata la zona, intanto Quarisa rischia i passi ma i due punti ci sono, con Grappasonni già a lungo sul parquet, ma sempre disposto a tirare fuori l’orgoglio quando serve, con l’appoggio al vetro del 24-18. Il rientro siculo però è cosa fatta: a pensarci con il jumper all’indietro Moruzzi,  quindi arriva la transizione prima pasticciata e poi corretta da De Laurentiis, che bissa in solitario per il  24-24 a 5’37’’ dalla pausa lunga, e arriva anche il vantaggio nel minuto a seguire, e sempre ad opera del teatino che difende con grinta su Rezzano e aiuta a più non posso. La Bawer torna a zona per contenere l’ìesplosività e la mobilità dei teatini, ma Agrigento confeziona il 15-3 di parziale con un Moruzzi alter-ego di Vitale, quando si tratta di tirare e segnare.  Serve l’asso nella manica per arrestare l’avanzata , ecco Matteo Samoggia che al primo pallone ricevuto non delude, mentre Catone di esperienza ne rifila quattro utilissimi per rimettere il naso avanti, fin tanto che Quarisa viene tenuto da Grappasonni, ahimè sempre più di rado (32-33 a 2’05’’). Anche Anello in campo per la Moncada, Di Viccaro resta in cattedra insaccando dalla lunga, e proprio il nuovo entrato zingara con un lay-up di fino per azzardare l’allungo sul 32-37, nel vivo dell’ultimo giro di lancette. In cui Benedetto non tradisce il suo credo: fatto di zona che migliora in efficienza nonostante qualche carambola di troppo concessa in attacco, e di pretoriani come Grappasonni, che rintuzza col 2+1 contro Quarisa, e Vitale che risponde in coast-to-coast all’ennesima soluzione del Vince più amato da Agrigento, giusta parità con 20’ sul cronometro

Rientro con gli starting five, si ricomincia con la zona Agrigento, Agrigento che però nel primo tempo, con le sue prime punte non ha brillato.  Rezzano difatti riapre alla grande da centro area per un Cantone di pura tecnica, dalla lunga, e stesso esito con Vico, piedi per terra. Matera intanto si schiera a uomo, vuole tirare fuori le unghie, i cambi sono perfetti, Chiarastella a centro area forza in sospensione. Non perdona Iannuzzi più presente sotto con l’appoggio dal rimbalzo offensivo: 8-0, Matera torna in controllo e scava un ottimo dopo i primi 2’30’’ (45-37). La chiamata di Ciani in panca cerca di fermare l’emorragia, e contro la zona della Bawer, che viene schierato in seguito alle ottime incursioni offensive di Vico e Vitale, si alternano la tripla di Di Viccaro e l’ottimo lay-up di Demartini. Peccato però che proprio i due , nella situazione difensiva a seguire, arrivino entrambi al loro terzo fallo, portando la Moncada in bonus, con gita in lunetta per Iannuzzi, 1/2. Ecco però De Laurentiis di rinforzo, bravo a seguire le transizioni per un -6 che tiene a galla, anche se Iannuzzi comincia a presidiare l’area a dovere , realizza, subisce falli, e vede il taglio back-door di Vitale per lo schiaccione in linea di fondo, +8, 52-44 , a 3’52’’ dall’ultima pausa. Eppure il tasso di lucidità non è ancora quello giusto, saranno anche le rotazioni più corte rispetto alla Moncada: e se Vico, con il passaggio della difesa a uomo, subisce uno sfondamento preparato a puntino, nell’avvio di possesso Rezzano si dimentica dell’hand-off per Cantone, e Chiarastella sentitamente ringrazia per il -6, -5 con 1/2 in lunetta nel possesso successivo. Spazio anche per Cozzoli come portatore di palla, dopo una presenza senza tracce nel primo tempo, e il buon Samoggia, Matera cerca di abbassare i ritmi, ma non brilla, arriva il quarto di Vitale, illuminante nel primo tempo, Rezzano resta in giornata no con 0/2 dai 4,75, distanza da cui Chiarastella aggiusta la mira, risponde Samoggia col 50%, Moruzzi rosicchia ancora grazie al 2/2 : valzer vero e proprio, con falli e contro falli, 55-53 il punteggio, 57’’ sul cronometro. Ciani vuole impostare tutto sulla freschezza, la corsa e l’atletismo, con una difesa press superata con difficoltà da Matera, ma Rezzano risolve di mestiere trovandosi al posto giusto. C’è però di contropelo, in mezza transizione, la quarta tripla di Viccaro, tutta in ritmo: la Moncada resta alle calcagna, 57-56 con 10’ intensi da vivere.

Si riprende, Agrigento ripropone le seconde linee Anello, Quarisa e Moruzzi, di supporto a Chiarastella e Di Viccaro, con annessa zona difensiva. Cantone si ripropone con Cozzoli, Samoggia, Rezzano, e Grappasonni. Ed è proprio il capitano Olimpia rompere gli indugi in attacco, e a rispondere in punta ,da 3, all’ottimo piazzato di Chiarastella, sfidato da Rezzano. Matera vuole crederci, con il suo capitano, poco limitato da Quarisa che esce per De Laurentiis, e la pressione difensiva dei lucani, combinando con saggezza uomo e zona, premia con extra possessi e rimbalzi offensivi, ben capitalizzati da Cantone con piedi sulla linea da tre, e un coraggioso Samoggia che ruba e consegna al ferro per il 66-60, a 6’16’’ dalla fine. Time-out Ciani. Al rientro Vico per Cozzoli, esce Chiarastella  per quattro falli, a rimbalzo Agrigento reagisce; possessi sfumati per un nulla da entrambe le parti, in questa serie di tentativi a vuoto su entrambi i fronti c’è Grappasonni a dire basta, e porta a scuola De Laurentiis dalle tacche per il +8: è la premessa per una difesa a uomo sempre ben costruita, e con lo sfondo di Di Viccaro a quota quattro falli su Vico, Matera tocca quota +10 con Vitale, e nel frattempo Agrigento si complica la vita raggiungendo il bonus con oltre 4’ da giocare. Benedetto sente la partita in pugno, e vanno congelate le emozioni, gli istinti: pronta la zona che blocca i migliori, ma Chiarastella d’istinto pesca in angolo  De Laurentiis per la mattonella del -8. Si ripresentano poi i momenti di vuoto, in attacco, con Grappasonni che per il consegnato cade in una marchiana infrazione di passi, e Vico che in transizione sfonda. Ed ecco che Agrigento si rifà sotto, con due minuti scarsi, e con Moruzzi si costruisce la tripla in transizione, ma anche Vico è specializzato nei canestri che contano, con il suo tiro in sospensione: ed è altro fieno in cascina per la Bawer, consumato da Chiarastella per il -6. Non c’è però il colpo di reni finale , e un drammatico 0/4 dalla lunetta tiene tutto aperto (20/29 alla fine), anzi apertissimo a 1’10’’ con il sottocanestro di De Laurentiis.  Agrigento vuole evitare il contatto, ripropone la zona, stavolta efficace, e in alto-basso offensivo Chiarastella ha tra le mani il -2, ma Rezzano lo stoppa, e in attacco recupera l’offensivo del +4. Finita? Macché. Ed è la mano di Moruzzi a non voler dire basta, e scaldare i cuori con 15’’ scarsi per il -3. Dall’altra parte però viene perso Iannuzzi,  che in 2+1 subisce il fallo di Anello, sigla il libero, e a nulla vale la tripla del 77-74.

Matera vincente con la purezza delle doti difensive, il cuore del capitano e il talento di un Iannuzzi che cresce, si riposa in vista di un’altra, imprevedibile battaglia. Ma Agrigento non torna a mani vuote: trova conferme importanti, e la consapevolezza dei suoi uomini, le virtù di un secondo quintetto ancora tutto da scoprire.

BAWER MATERA- MONCADA SOLAR AGRIGENTO 77-74

PARZIALI: 21-12; 37-37; 57-56

MATERA: Vitale 17, Vico 8, Rezzano 7, Cantone 12, Iannuzzi 2, Cozzoli, Samoggia, Smorto ne, Grappasonni 16, Giuffrida ne. Al. Benedetto.

AGRIGENTO: Anello 8, Brown, Moruzzi 14, De Laurentiis 12, Chiarastella 12, Demartini 6, Chiacig, Di Viccaro 11, Quarisa 8, Mian 3. All. Ciani.