Assigeco vittoriosa saluta i tifosi - Foto di Barbara Lodigiani © 2012

Assigeco vittoriosa saluta i tifosi – Foto di Barbara Lodigiani © 2012

Lucca si arrende al talento di Vencato: il 17enne play bresciano dà la scossa ribaltando le sorti della contesa

 

UCC ASSIGECO 73

ARCANTHEA LUCCA 63

(20-19; 34-34; 51-53)

UCC ASSIGECO Marino 9, Prandin 16, Planezio, Chiumenti 8, Ricci 9; Vencato 13, Bellina 9, Fiorito 6, Venuto 3; ne: Janelidze. All.: Zanchi

ARCANTHEA LUCCA Parente 15, Barsanti 2, Negri 17, Santarossa 12, Banti 15; Casagrande 1, Bottioni 1, Crotta, Sorrentino; ne: Zanotti. All.: Russo

Arbitri Grigioni di Roma e Pratillo di Casagiove

Note Spettatori 900 circa. Tiri liberi: Assigeco 16 su 19; Arcanthea 18 su 24. Tiri da tre: Assigeco 7 su 20; Arcanthea 1 su 19. Usciti cinque falli: nessuno

CODOGNO È con il cuore (pulsante nel momento topico della serata) e con la mente (azzeccata miscela di fantasia e raziocinio), più che con le gambe, che l’Assigeco soffoca la straordinaria vitalità dell’Arcanthea Lucca firmando l’undicesima vittoria casalinga (su tredici gare), ottava consecutiva al “Campus”. Il sesto successo rossoblu nelle ultime sette gare, utile a tenere aperti interessanti scenari di alta classifica, è un gustoso impasto di doti caratteriali e psicologiche iniettate nel copione della sfida dall’intero gruppo alternato sul parquet da Andrea Zanchi, abbinati all’entusiasmante partecipazione di Luca Vencato.

La variabile offerta dal 17enne play bresciano è fondamentale nel far girare a favore dei rossoblu l’inerzia di una gara mantenuta sul filo dell’equilibrio per tre quarti. Il coraggio di Vencato nel prendere il largo senza curarsi della riva, la sua faccia tosta nel mettersi a confronto con avversari molto più navigati, il talento nelle letture di gioco e nel bucare la retina toscana nei 18′ di utilizzo (6/9 dal campo, 2 rimbalzi, 2 assist) sono ossigeno puro per l’Assigeco, costretta per scelta tattica e necessità a far largo utilizzo di tre esterni nel quintetto.

Delle recenti vittorie dell’Assigeco questa è sicuramente la più faticosa, vuoi per la stanchezza che inizia ad appannare i muscoli dei giocatori (al culmine del trittico di gare nell’ultima settimana in un periodo vissuto a mille all’ora) e molto a causa dell’opposizione degli ospiti, astutamente messi sul parquet dal bravo Roberto Russo. Lucca privilegia il buon movimento di palla sul perimetro per tenere l’area aperta alle penetrazioni di esterni e lunghi: attacco al ferro e validi giochi a due mettono a dura prova nella prima parte la resistenza della fase difensiva dei lodigiani.

Santarossa (6/9 al tiro, 10 rimbalzi) è devastante nel primo tempo, Banti (6/8, 3 rimbalzi) da continuità; al resto ci pensano l’istinto di Parente (7/19, 3 assist) e la vitalità di Negri (6/9, 3 rimbalzi), mancando l’energia dell’ex rossoblu Riccardo Casagrande (4′ in campo), limitato dalla febbre. L’aggressione dei toscani alla contesa è feroce. Non a caso il massimo vantaggio oscilla dal 10-15 del 7′ del primo al 33-29 al 7′ del secondo quarto, con l’Assigeco spinta al 45-39 di metà terzo periodo dalla tripla di Ricci. In un contesto di spiccato equilibrio, con i lunghi limitati dai falli e per via della disposizione tattica avversaria,

Andrea Zanchi apre quasi subito lo spazio al quintetto con i tre piccoli, esaltando lo spirito guerriero dell’Assigeco. Prandin (5/9 dal campo, 6/7 in lunetta, 2 rimbalzi, 2 assist) è il più costante, Marino (2/6, 4 assist) e Venuto (1/3, 2 assist) assicurano “zampate” d’esperienza. Vencato a partire dal secondo quarto (9 punti) fa salire di tono il livello di gioco dell’Assigeco, che nel secondo tempo ritrova progressivamente l’intensità della difesa. Lucca risponde a tono, nonostante l’assenza di supporto della panchina, firmando l’ultimo vantaggio in avvio di ultimo quarto: 51-55 al 1′.

La svolta nel copione, ancora con Vencato sul parquet, arriva dal 2′ (53-57) al 6′ (68-57), quando i rossoblu ipotecano il successo con il break di 15-0, culminato nelle due triple consecutive di Bellina (3/9 al tiro, 8 rimbalzi). I rossoblu tengono con Ricci (4/6, 13 rimbalzi) salendo al massimo vantaggio (71-59) a 2’18″ dalla sirena e resistendo al forcing conclusivo degli ospiti (71-63 a 1.25″), in modo da ribaltare a proprio favore la differenza canestri.

 

Le interviste

 CODOGNO Dagli applausi iniziali per la premiazione di Federico Bellina per le sue 100 partite di regular season in rossoblu ,all’ovazione conclusiva per festeggiare il nuovo successo casalingo: il pubblico del “Campus” comincia ad essere un fattore che pesa. «Oggi non era facile perché eravamo stanchi e meno reattivi – spiega Alberto Chiumenti -. Un grazie sentito va ai tifosi perché il loro apporto nel momento del bisogno è servito parecchio».

Coach Andrea Zanchi è particolarmente soddisfatto di questa sofferta vittoria: «Sapevamo la difficoltà di questa gara: Lucca è un’ottima squadra, molto forte e noi avevamo meno energia del solito, spesa domenica scorsa contro Omegna e nella lunghissima trasferta di Agrigento. La prestazione che ha portato a questa vittoria, per come è venuta e per le nostre condizioni, è una delle migliori della stagione: non tanto per il gioco, quanto per l’atteggiamento e la voglia. Abbiamo dimostrato di essere una squadra, con la “S” maiuscola, capace di compattarsi nelle difficoltà con i ragazzi che danno qualcosa di più sacrificandosi a favore del gruppo: è premiata la scelta di non aver fatto cambiamenti nel roster».

Roberto Russo è sudato: «Abbiamo fatto la gara che dovevamo fare per ritmo e continuità nei giochi: questo per tre quarti, è un po’ scappata nell’ultimo periodo – sottolinea il coach dell’Arcanthea -. Sapevamo della fisicità dell’Assigeco, dell’ambiente, del condizionamento: bravi a stare concentrati e attenti provando fino in fondo a battere i lodigiani».

Riccardo Casagrande è stato fermato dalla febbre. «È mancato poco – dice l’ex rossoblu -. È stato Vencato a rompere l’equilibrio mettendoci in difficoltà: complimenti!».

Per Diego Banti è stata una «bella gara: abbiamo lottato bene fino a inizio quarto periodo – interviene l’altro ex dell’Assigeco -. Un paio di contropiede concessi e due tiri di Bellina da tre hanno fatto girare l’inerzia: siamo stati in gioco fino alla fine».

Bobo Prandin sorride. «Eravamo stanchissimi: bravi a fare il break alla fine – chiodsa la guardia rossoblu -. Si è vinto di testa».

 

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi