Fabio Bruttini

Presidente Bruttini, siamo arrivati alla resa dei conti. Dopo l’immeritato 2-0 subito contro Firenze, domenica partirà la decisiva serie contro Castelletto Ticino…

«All’inizio dell’anno tutti davano la Virtus come già retrocessa e pensavano che avremmo vinto al massimo 2-3 partite. Trovarsi a questo punto con delle speranze di salvezza è positivo. Venendo alla serie con Firenze, forse nell’economia delle 2 partite avremmo meritato più noi, ma nello sport non sempre vince chi merita e questa volta è andata proprio così».

Rimane un grande rammarico per la serie contro la Brandini, soprattutto per gara-2…

«Gara-2 l’abbiamo gettata via noi. Dopo il sacrosanto antisportivo fischiato a Lamma a 44’’ dalla fine, abbiamo fatto 0/2 ai liberi e perso la palla successiva buttando via la partita. Però devo dire che il metro arbitrale non mi è piaciuto perché in un match così combattuto c’e stata un’enorme differenza di liberi tirati (30-14 per Firenze ndr) e alcuni fischi molto dubbi che forse non ci avrebbero fatto arrivare al finale punto a punto, permettendoci di chiudere molto prima».

Quali sono, secondo lei, gli episodi più eclatanti?

«Nel 4° periodo Tessitori ha segnato 8 punti consecutivi portandoci sul 59-51. Dopo questo break gli sono stati fischiati in pochi minuti il 4° e 5° fallo, dei quali il 1° completamente inventato e il 2° a dir poco molto dubbio. Tutto questo qualcosa mi fa pensare e non vorrei che la storia che tutti ci indicavano retrocessi già prima dell’inizio del campionato pesasse in negativo. La mia società vuole essere tutelata al pari delle altre e questa tutela qualche volta è mancata. Faccio un esempio, in stagione regolare ad Anagni e in casa contro Casalpusterlengo, siamo stati penalizzati in modo evidente e clamoroso».

Sorprende in particolar modo il trattamento riservato a Tessitori…

«Tessitori è ritenuto da tutti il giocatore più forte e futuribile tra tutti quelli che fanno parte delle nazionali giovanili italiane e non viene minimamente tutelato a livello arbitrale. Questo è un po’ strano visto che parliamo del miglior prospetto giovanile italiano. Quando parlo di tutela non mi riferisco ovviamente a un occhio di riguardo, ma  a un trattamento quantomeno alla pari degli altri giocatori».

Presidente, chiede quindi una maggiore tutela per la sua società?

«La Virtus è una società solida. Da sempre tutti i nostri tesserati non hanno mai avuto nulla da reclamare e nessuno avanza 1 centesimo da noi. Ci sono altre società che invece non sempre rispettano le regole finanziare che lo sport impone, ma che si salvano oppure vengono promosse per poi fallire o cedere il titolo a danno di quelle in regola. In un momento in cui il movimento chiede pulizia per risanare il sistema dal marcio che purtroppo esiste, questo non mi sembra il modo giusto. Noi chiediamo di essere tutelati allo stesso modo degli altri perché è assurdo che vengano penalizzate società sane come la nostra».

 

Ufficio Stampa Virtus Siena