Staff tecnico e dirigenziale esprimono commenti comunque positivi nella cena di chiusura dell’annata

 

CODOGNO Un doppio tagliere di salumi, bis di primi, un po’ di carne e sabbiosa con il mascarpone, tutto annaffiato con del buon vino rosso. Cosa di meglio del gusto di certe stuzzicanti prelibatezze gastronomiche per scacciare dal palato l’amaro lasciato dalla serie play off contro Trento finita in sole due gare? Bando ai rimpianti, all’Assigeco si preferisce prendere in giro Gianluca Concardi, il 42enne “doc” rossoblu, per la settimana di squalifica seguita al vivace scambio di idee con gli arbitri al termine di gara-2 al “Campus”. «La prima di un dottore nella nostra storia», sottolinea sorridendo il direttore generale “Gianga” Polenghi, suscitando l’incredulità di Simone Lottici: «Strano, con un coach che non si lamenta mai degli arbitri…».

Si ride, si scherza e si mangia in casa rossoblu con parte dei ricavati delle multe di squadra: il resto è dedicato alla confezione delle magliette per lo “Slum Dunk 2012”, il camp che Michele Carrea, coach delle giovanili rossoblu, farà da metà a fine giugno a Nairobi con Tommaso Marino e Bruno Cerella. L’esterno italoargentino di Bahia Blanca, oggi a Teramo, ha lasciato un buon ricordo nell’Assigeco e un’idea interessante. «L’anno scorso “Brunito” mi ha fatto una testa così con il pilates – dice Riccardo Castelli -. Tanto che a inizio stagione ho convinto Andrea Annoni a inserirlo nel nostro programma di allenamento il venerdì mattina». Il preparatore atletico rossoblu ha lasciato i giocatori nelle sapienti mani della sua collaboratrice Elena Grioni di Corno Vecchio.

«È stata una stagione super dal punto di vista umano interviene “Cece” Riva, il vice di Lottici –. Abbiamo lavorato bene senza alcun problema, di qualità e quantità. È stato bello risvegliare l’entusiasmo di tante gente, tifosi nuovi, molte famiglie e tanti bambini, e andare nelle scuole con i ragazzi. L’anno prossimo? Non rimango solo se mi chiama la Roma al posto di Luis Enrique».

Riva non dimentica l’amore calcistico per la “maggica” scatenando la juventità di Simone Lottici: «Se Conte dovesse avere bisogno per la Champions… potrei andare – sogghigna il coach cremonese -. L’annata è stata buona, forse si sarebbe potuto fare qualcosa di più: non deve mai mancare l’ambizione di migliorarsi. Siamo soddisfatti di aver centrato l’obiettivo play off e delle importanti vittorie ottenute. Per quanto mi riguarda, la prima volta con una squadra molto giovane mi spinge a rivedere alcuni principi cestistici».

Stefano Agnesi e Giovanni Sabbia, direttore sportivo e team manager rossoblu sono compiaciuti dell’andamento della stagione: «Magari un po’ altalenante, sotto l’influsso però di una squadra nuova dall’età media decisamente giovane. L’esperienza è stata positiva: la vittoria più bella, quella di Trento, la trasferta più interessante a Matera».

Per finire, la chiosa del fisioterapista Gualtiero Conti: «È andata bene anche dal punto di vista medico, di infortuni gravi non ne abbiamo avuti, siamo riusciti a gestire bene i vari acciacchi. Decisamente buona la mia prima esperienza in un ambiente di alto livello. Il migliore? “Bobo” Prandin, sia come giocatore che come paziente».

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi