Pazzesca impresa… al contrario dei lodigiani nella prima giornata di campionato. Avanti di 20 punti a Bologna i rossoblu crollano nel quarto periodo

 

EAGLES BOLOGNA 72 – UCC ASSIGECO 70  (15-17; 32-45; 50-66)

EAGLES BOLOGNA: Piazza 12, Circosta 18, Potì 6, Silimbani 11, Raminelli 12; Chinellato 7, Pederzini 6, Botteghi; ne: Tullio, Saccardin. All.: Padovano

UCC ASSIGECO: Marino 15, Prandin 10, Planezio 2, Chiumenti 20, Ricci 9; Fiorito 6, Venuto 5, Bellina 3, Janelidze, Vencato. All.: Riva

Arbitri: Wassermann di Pordenone e Terranova di Ferrara

Note: Spettatori 500 circa. Tiri liberi: Eagles 13 su 18; Assigeco 5 su 7. Tiri da tre: Eagles 10 su 19; Assigeco 9 su 26. Usciti cinque falli: nessuno

SANTARCANGELO DI ROMAGNA L’Assigeco vuole osare dove gli “Eagles”, eredi della Fortitudo scudettata, sono costretti a fare il “nido” per le prime due giornate casalinghe, a causa della squalifica rimediata all’atto finale della scorsa stagione. Il coraggio e le intenzioni non sono sufficienti ai rossoblu per festeggiare il debutto con un successo che fino all’8′ del terzo quarto (46-66) sembrava acquisito. Tre quarti in crescendo illudono soltanto la squadra di “Cece” Riva che, incredibile ma vero, invece di sfruttare il vantaggio acquisito alla terza sirena per giocare con fiducia e tranquillità la parte conclusiva della serata, smette improvvisamente di girare come dovrebbe cadendo in una spirale da incubo (22-6 il parziale dell’ultimo quarto) arrendendosi alla voglia di rimonta degli avversari, scandita dalla progressione di arcobaleni infilati nelle retina rossoblu ed esaltati dal sorpasso (72-70) a 28″ dalla sirena.

Come l’anno scorso, anche se con diverse modalità e con un altro avversario, il parquet degli “Angels”, riserva solo lacrime ai lodigiani, che tanto devono riflettere su come si sono ingenuamente fatti sfilare di mano la vittoria all’esordio. Per coach Padovano è proprio come vincere in casa, anche perché tanto campo neutro il parquet romagnolo non lo è, grazie all’instancabile supporto della “Fossa”. Un tifo noncurante del punteggio, probabilmente di stimolo ai bolognesi per riprendere per i capelli una gara quasi persa. Le volate di Piazza, motorino instancabile, accompagnate dall’abilità di Circosta e Silimbani a trovare spazi vitali sul perimetro e l’ex rossoblu Raminelli dominante sotto,ì sono i fattori decisivi nel ribaltamento dell’inerzia. Gli Eagles, nel quarto conclusivo, puntano parecchio sull’energia dei piccoli e nel tiro da tre, travolgendo le sicurezze che avevano spinto i lodigiani al massimo vantaggio di 20 lunghezze.

L’Assigeco è brava a leggere nel modo giusto il copione per tre quarti di serata. Alzando e abbassando il quintetto a seconda delle necessità tattiche con le giuste rotazioni, Cesare Riva spinge il match su binari decisamente favorevoli alla propria squadra. Dopo un primo quarto buono a scacciare l’emozione i lodigiani trovano l’equilibrio necessario a far fruttare la fase offensiva, con la giusta alternanza di giocare vicino a canestro a tiri dall’arco, nel secondo e terzo periodo. Chiumenti è inarrestabile in pivot basso, i suoi 10 punti filati nel primo quarto, valgono il primo vantaggio (12-15 all’8′) indicando all’Assigeco l’inutilità del tiro da tre senza circolazione di palla. Il dinamismo lodigiano esplode in transizione nel secondo quarto (18-26 al 3′) con gli Eagles nelle mani delle puntate del “baby” Chinellato per rimanere in scia (26-28 al 5′), colpendo le “disattenzioni” rossoblu, per poi finire a gambe all’aria sulla serie di cinque triple di Venuto, Fiorito e Marino che spingono l’Assigeco alla felicità dell’intervallo proseguita poi con ottimi effetti anche nel terzo periodo.

Chiumenti e Prandin prima (36-53 al 3′), Marino, Ricci e Chiumenti poi (46-44 all’8′) fanno salire l’Assigeco sulla vetta del vantaggio. I lodigiani hanno la gara in mano. Ma i bolognesi non sono d’accordo e forti del break di 13-0 nella prima metà dell’ultimo quarto progressivamente smontano le sicurezze dei rossoblu smarriti in una serie infinita di giocate sbagliate sul perimetro dimenticandosi di dare palla sotto: 58-66 al 4′, 69-69 al 7′. Sul fallo di Planezio su Circosta al tiro da tre matura il sorpasso Eagles. Ci sono ancora 28″ da giocare, ma l’Assigeco non ha più lucidità per il colpo finale.

Cesare Riva non riesce ancora a crederci: «Torniamo a casa con grande rammarico» 

Massimo Padovano: «”Miracolo” a Santarcangelo» 

 È difficile fare previsioni in questo campionato, dove l’equilibrio regna sovrano e le sorprese sono dietro l’angolo: un esordio così però Cesare Riva non poteva proprio immaginarselo. «Visto il canestro rocambolesco segnato dai bolognesi a fine terzo quarto, quando avevamo il possesso del +18, avevo avvisato i ragazzi di stare attenti alle reazione degli avversari pronti a fare di tutto per tornare in gioco – spiega il coach rossoblu -. Siamo stati capaci di distruggere in 10’ tutto quello che di buono avevamo costruito nei precedenti 30’. Non credo sia una questione tattica, perché la zona degli Eagles l’avevamo affronta con fiducia nei quarti precedenti. Ci siamo purtroppo fatti trascinare dal contesto che si è creato, bellissimo per giocare a pallacanestro». È strano perdere l’orientamento in modo così improvviso dopo aver costruito un largo vantaggio con buone combinazioni e ottima circolazione: «Siamo riusciti a interpretare la partita in modo efficace, come del resto evidenzia il vantaggio raggiunto nel terzo periodo – continua Riva -. Abbiamo sbagliato in difesa concedendo troppi secondi tiri oltre a fallire conclusioni che di solito mettiamo. Gli episodi decidono le gare, a volta bastano un paio di giocate a far girare l’inerzia: con Marino sembrava ci fossimo riusciti nell’ultimo quarto (la tripla del 63-69 al 6’), invece ne abbiamo presa subito una: avremmo potuto fare meglio, siamo usciti dalla gara. C’è mancato poco, è un peccato: torniamo con un grande rammarico che deve però trasformarsi in voglia di rivincita approcciando la gara con Torino di domenica prossima. È una squadra forte ed equilibrata: dovremo giocare una partita di spessore».

Massimo Padovano non crede ai proprio occhi. «È una sorta di miracolo – dice il coach degli Eagles -. Nella parte finale con la difesa abbiamo creato diversi problemi ai meccanismi dell’Assigeco che fino a poco prima avevano funzionato fin troppo bene. Bravi noi a crederci e riuscirci: non me l’aspettavo visto che era più plausibile finire con la situazione fissata alla terza sirena. È un successo che ci dà tanta carica utile a continuare con entusiasmo il nostro lavoro».

 

Luca Mallamaci – Il Cittadino