Non è bastato all'Italia un sontuoso Alessandro Gentile (foto S. Paolella 2013)

Non è bastato all’Italia un sontuoso Alessandro Gentile (foto S. Paolella 2013)

ITALIA

Aradori 5 Serata storta per il cagnaccio che litiga con il canestro per tutta la partita, soffrendo tantissimo anche in difesa. Cerca un guizzo d’orgoglio nel 3° quarto, ma è un fuoco di paglia che invece che farlo risalire gli mette in testa la pazza idea di poter risolvere da solo i problemi offensivi dell’Italia. Lo sfondamento finale su Zoran Dragic, su cui si spengono le speranze italiane, è l’immagine della sua partita. 

Gentile 8 La faccia giusta, il linguaggio del corpo giusto, i soliti quintali di cazzimma (come direbbe il nostro buon Fabrizio Provera). Alessandro entra in campo e trasmette energia positiva alla partita e ai suoi compagni. Attacca il canestro con intelligenza senza forzare nulla e facendo pagare dazio a tutti gli sloveni che provano a fermarlo. Praticamente da solo ci rimette in partita a 2 minuti dalla fine ma predica nel deserto di una serata storta dei nostri ragazzi. Si conferma il migliore della nostra squadra, in un Europeo che lo sta mettendo in mostra come uno dei talenti più splendenti del panorama cestistico europeo. Chi scrive non ci credeva, ma questo Gentile un viaggio oltre l’Atlantico se lo merita. Complimenti.

Rosselli s.v. pochi minuti in campo a far rifiatare Gigione.

Vitali, Poeta n.e.

Melli 5  Quando Cusin commette il secondo fallo e Pianigiani lo chiama in campo, speriamo di rivedere il Melli di Capodistria contro la Turchia. Il tonnellaggio degli avversari è più o meno lo stesso, peccato che gli esterni sloveni abbiano un passo diverso e lo attirino vertiginosamente sui raddoppi, lasciando che Vidmar banchetti in mezzo all’area. Rientra nel caotico terzo quarto della nostra squadra dimostrando anche poca lucidità, passando un rimbalzo a Dragic. 

Serata storta per il Beli (foto A. Musolino 2013)

Serata storta per il Beli (foto A. Musolino 2013)

Belinelli 5,5  Inizia la partita con la faccia e l’atteggiamento giusto, cercando i compagni ed attaccando il canestro, chiudendo con 7 punti e 4 assist il primo quarto. Peccato che sui primi errori al tiro si innervosisca, cercando di rientrare in partita, ma la mira ricorda tanto la gara contro la Finlandia. La grossa differenza è che stasera prende tiri fuori dal ritmo dell’attacco, facilitando anche la transizione slovena. Nel finale va sulle tracce di Goran Dragic e obiettivamente è l’unico dei nostri che riesce a contenerlo.

Diener 5,5 Non doveva essere della partita, ma ha stretto i denti perchè esserci era troppo importante. Nel primo tempo dà minuti di qualità in attacco, e ringrazia Pianigiani che lo accoppia a Lakovic. Nella ripresa per necessità deve lavorare anche su Dragic e va chiaramente in affanno, perdendo anche lucidità nella metà campo offensiva.

Cusin 6,5 Parte come contro la Turchia, con 2 falli spesi su giocatori sloveni che arrivavano da tutte le parti e fa tantissima fatica a contenere sul taglia-fuori Begic. Nella ripresa la squadra si adatta meglio al pick&roll sloveno, lui decide di restare più dentro il pitturato per difendere il canestro, digrigna i denti e fa vedere i muscoli ai lunghi avversari, regalando anche una stoppata spaziale su Vidmar nel momento del massimo sforzo. Con Gentile e Datome il migliore degli azzurri.

Datome 6,5 Primo quarto di pura sofferenza difensiva contro la trance agonistica di quel marpione di Bostjan Nachbar. Gigione però non si scompone e fa capire all’avversario che ci sarà un motivo se tra un paio di settimane sarà al training-camp dei Pistons. Lo porta a spasso per il campo e inizia a punirlo dall’arco. Piano piano gli prende le misure anche in difesa stoppandolo di pura cattiveria agonistica e riportandolo alla ragione. Da quel momento può andare in aiuto dei compagni, ma alla lunga subentra (e sarebbe strano il contrario) un pò di stanchezza che gli annebbia le idee quando deve attaccare il canestro.

Magro 6+ Forse l’errore maggiore di Pianigiani stasera. Non essersi giocato nuovamente nella ripresa la carta Magro. Il lungo della Reyer entra nel secondo quarto quando Cusin (2 falli) e Melli (3 falli) sono per necessità seduti sul pino. La sua mobilità e la sua apertura di braccia gli permettono di scivolare sull’aiuto del pick&roll senza permettere lo scarico in aria. Non poteva durare per tutta la partita ma un tentativo…

Cinciarini 5 La partita più difficile per il “Cincia”. Non ha il passo di Dragic, e lo sapevamo, ma ci aspettavamo molto di più in attacco, dove poteva comunque far pagare dazio al play dei Suns. Invece attacca il ferro una sola volta, becca la stoppata di Begic e da quel momento decide di girare al largo.

Pianigiani 6 Il voto è di stima, per ciò che in due anni è riuscito a fare, a livello mentale, su questa squadra. In una serata difficile, in cui obiettivamente l’Italia gioca maluccio ed è costretta ad inseguire, a volte anche da lontano, per 30′, ritrovarsi sotto di 3 a meno di 2 minuti dalla fine significa che questi ragazzi non mollano mai. Evidentemente questa squadra, questo gruppo, ha qualcosa dentro che la spinge sempre oltre le difficoltà, una forza mentale che prima non aveva e nella cui costruzione Pianigiani ha tanti meriti. Purtroppo ieri sera non è riuscito a trovare soluzioni difensive, se non in parte nella ripresa, al pick&roll avversario con Dragic e Begic che ci hanno fatto malissimo soprattutto per come sbilanciavano la difesa, favorendo tanti rimbalzi dal lato debole ai compagni. Non avendo risposte tecniche dai suoi giocatori, ci ha provato con le motivazioni, sbracciandosi, urlando, cercando con le parole la reazione durante i time-out, riuscendo comunque a farsi si che gli azzurri non uscissero mai dalla partita. Se dobbiamo fargli qualche appunto, avremmo forse provato a rischiare di nuovo Magro nella ripresa, al posto di un Melli un pò spaesato; ci sarebbe piaciuto vedere molto prima Belinelli su Dragic, unico del nostro backcourt con il passo da NBA; e magari una spruzzata delle sue match-up, visto anche i risultati ottenuti dalla Croazia contro la Solvenia con una zona “bulgara”. Ci fidiamo di lui e crediamo nei suoi ragazzi. Sabato è un altro giorno e siamo certi che sia lui che la sua squadra saranno diversi.

SLOVENIA

 Lakovic 6+ La quiete dopo la tempesta. Il suo passo cadenzato serve sempre agli sloveni, per rifiatare e riportare un pò di ordine dopo il passaggio di Goran Dragic. Il play di Avellino fa quello che sa fare meglio, mettere in ritmo i compagni e prendersi quell’arresto-tiro di sinistro che consociamo molto bene.

Balazic 5,5 Dà il cambio a Nachbar su Datome per alzare il livello agonistico, aiutandosi più con le mani che con le gambe.

Joksimovic 5,5 Nello starting-five per stare sulle tracce di Belinelli. Visto l’inizio del Beli, compito fallito.

Muric 6+ Spesso sulle tracce di Belinelli e con ottimi risultati, mette anche una tripla importante che ci tiene a distanza.

Blazic 6 Aradori si marcava da solo, lui fa il suo compitino perchè al resto pensano i compagni.

Nachbar 6,5 Voto uguale a Datome perchè la loro bellissima sfida nella sfida finisce pari. Sembra tarantolato in avvio, quando Gigi lo stoppa in contropiede si cheta, per mettersi al servizio della squadra.

Il Dragic che non ti aspetti. Zoran assoluto protagonista nella vittoria della Slovenia (Foto: eurosport.com)

Il Dragic che non ti aspetti. Zoran assoluto protagonista nella vittoria della Slovenia (Foto: eurosport.com)

G. Dragic 7,5 Simpatico come il lunedi dopo il rientro dalle ferie, ma a questi livelli è difficilmente marcabile. Cinciarini e Diener non gli leggono neanche la targa e con Begic ci fa a fette dal primo all’ultimo minuto, e per fortuna che non è in serata di grazia al tiro, visto quello che gli concediamo nella ripresa.

Z. Dragic 8 MVP. Si non ci siamo sbagliati, il fratello porta la qualità ma la ciccia alla fine la porta Zoran. Impatto devastante sulla partita con 9 punti e 5 rimbalzi in 12′ nel primo tempo. Nella ripresa continua sulla stessa lunghezza d’onda (finisce in doppia-doppia con un impressionante 70% dal campo e 11 rimbalzi), con 4 punti finali sanguinosissimi (per noi) soprattutto gli ultimi dopo un rimbalzo offensivo che grida ancora vendetta.

Lorbek 6,5 L’esperienza non si compra al mercato, Maljkovic lo sa, e nel momento del bisogno si affida a lui. Viaggia a fari spenti ma mette 5 punti con peso specifico infinito mentre l’Italia prova a produrre l’ultimo sforzo.

Vidmar 6+ Molto meglio nel primo tempo, quando entra al posto di Begic e la Slovenia apre in due il nostro pitturato. Gli viene data fiducia ma Cusin gli prende le misure e Maljkovic preferisce non rischiarlo, vista anche una caviglia non al 100%.

Begic 7 Parte maluccio, lasciando anche un paio di tiri a Cusin e non incidendo molto in attacco. Ma la sua è una partita in crescendo. Inizia a nascondere il canestro ai nostri esterni, li stoppa 4 volte, e con Dragic ci fa impazzire perchè non sappiamo mai quale sia il male minore.

Maljkovic 7,5 Ci eravamo fidati delle parole del “nostro” Sergio Tavčar, che pochi giorni fa ci parlava di lui come il possibile punto debole della Slovenia perchè, in quanto serbo pieno di “presunzione dettata da un complesso di superiorità” che male si sposava con lo spirito innato del popolo sloveno. E quindi non in grado di tirare fuori dai suoi giocatori il meglio. Invece Maljkovic ci sorprende e vince decisamente la sfida con Pianigiani, che fino a qui era stato di gran lunga l’allenatore con le letture migliori. Il santone serbo fa fare ai suoi uomini per 40′ quello che sanno fare meglio, senza cercare strane alchimie. Cavalca l’incredibile fiducia in se stesso di Zoran Dragic, infonde sicurezza in Begic e chiede a Nachbar e Lorbek di fare da guida, quando l’Italia prova a forzare per l’ultimo disperato assalto.


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