A livello di risultato, per gli Hornets questa è stata l’ennesima settimana ricca di sconfitte e avara di soddisfazioni. Tuttavia, come spesso è accaduto, il record parziale di 1W-3L assume un significato meno drammatico se si prende in considerazione la sciagurata stagione che New Orleans sta affrontando. Ancora una volta, a causa della situazione infortuni, coach Williams è stato spesso costretto a fare a meno di 3 dei cinque giocatori che normalmente partono in quintetto. Tuttavia, come da copione, gli Hornets raramente si sono abbattuti, sempre vendendo cara la pelle agli avversari, e quest’aspetto della squadra sicuramente è meritevole di elogi.

A livello di presenza e contributo in campo, Belinelli oramai si è attestato su standard soddisfacenti, e questa settimana non è stata da meno. Ovviamente anche a causa della perenne assenza di Gordon, il “Beli” ha assicurati circa 30 minuti a partita, nei quali riesce spesso ad essere protagonista, in un modo o in un altro. A livello di prestazione personale, la sua settimana invece si divide chiaramente in due fasi. Nella prima metà di settimana, Belinelli ha giocato segnando 8.5 punti a partita, tirando con il 40% dal campo. Mentre nella seconda metà il “Beli” è esploso in due gare in cui ha fatto registrare 24.5 punti a partita e il 58% dal campo.

Nella sfida casalinga contro gli Spurs, la squadra ha lottato fino alla fine, giocando meglio dei ben più accreditati avversari e meritandosi la vittoria. Tuttavia, in partite come queste il contributo di giocatori come Tim Duncan fa la differenza e con meno di due minuti dalla fine, San Antonio è riuscita per la prima volta ad ottenere la testa della gara senza poi più voltarsi indietro. Per stessa ammissione di Popovich, gli Hornets hanno giocato meglio anche se, come detto da coach Williams, la squadra non è riuscita a mettersi nella condizione di vincere proprio quando contava di più: negli ultimi minuti di gioco. Beneficiando anche delle assenze di Kaman, Ariza e Smith, Belinelli ha giocato per 37 minuti, ma come detto a livello statistico la sua prova è stata non delle migliori: 10 punti (5/12), 2 rimbalzi, 2 assist e 3 perse.

Con la speranza di rifarsi due giorni dopo, gli Hornets sono volati a Los Angeles per affrontare i Clippers, battuti pochi giorni prima sul parquet casalingo. Questa volta Paul ha disputato una prova ben superiore a quella precedente e con i suoi 25 punti e 10 assist ha contribuito in gran parte alla sconfitta di New Orleans. Nonostante una partenza lenta, la squadra di Williams è riuscita a rientrare in gara verso metà secondo quarto, ma nella seconda parte di gara i Clippers hanno raggiunto anche il +27, e la partita è terminata sul 97 a 85 per i padroni di casa. Senza Kaman, Smith ed Okafor, Aminu e Landry hanno contribuito con 39 punti in due, mentre Belinelli, in 24 minuti ha segnato 8 punti tirando 3/8.

Per il “Beli” pero’, la gara successiva contro i Warriors si è rivelata essere il punto di svolta della settimana, e nella vittoria di 20 punti dei suoi Hornets, l’italiano ha segnato 22 punti in 33 minuti, tirando 9/13 dal campo di cui 4/5 da tre, aggiungendoci 6 assist e 3 palle rubate. La prestazione di Belinelli è stata coadiuvata dai 20 punti di Jack, che al termine della gara ha detto: “C’è ancora molto da fare. La stagione non è ancora finita e non vale la pena svendersi agli avversari giocando senza motivazioni. Bisogna sempre giocare duro e onorare le partite disputate.

Per gli Hornets è stato difficile portare l’entusiasmo e l’inerzia della bella vittoria appena ottenuta alla sfida successiva giocata in quel di Portland, poiché la squadra è andata in campo con soli 8 giocatori. Jack ha dato forfait all’ultimo minuto a causa di una distorsione alla caviglia, perle stesse ragioni Ariza è rimasto ai box, Kaman era KO per via dell’influenza, Okafor ha saltato la 23ma partita consecutiva a causa del suo ginocchio, mentre Ayon è stato scusato dalla squadra per poter assistere alla nascita di sua figlia. Alla luce delle mille assenze, la sconfitta per 93 a 99 è un risultato assolutamente da non buttare via. Dopo aver concluso la metà di gara in vantaggio, gli Hornets hanno sofferto gli avversari nel terzo quarto, e con un parziale di 9-0 i Blazers hanno costruito un cuscinetto di punti fra loro e gli ospiti che si è conservato fino alla sirena finale. Belinelli ha ancora dato dimostrazione di tutte le sue qualità: per lui ci sono stati 27 punti in 45 minuti di gioco (tirando 9/18 dal campo di cui un stratosferico 7/11 da tre), 3 rimbalzi, 3 assist e 1 stoppata. Al termine del match coach Williams non ha potuto fare a meno di complimentarsi con la sua squadra: “I miei ragazzi hanno combattuto ed è tutto ciò che gli si può chiedere. Nonostante fossimo in 8, abbiamo giocato contro una squadra di talento, giocandocela fino alla fine.”

Per gli Hornets tuttavia, c’è poco tempo per riflettere sull’ultima sconfitta, poiché già questa notte saranno ospiti dei Lakers a Los Angeles, poi giocheranno in casa dei Suns. Successivamente torneranno sul parquet casalingo per ospitare i Nuggets e la sera dopo affronteranno gli Spurs a San Antonio.