Faried e Saunders all'Adidas Eurocamp 2013

Faried e Saunders all’Adidas Eurocamp 2013

Davanti agli occhi di scout e GM NBA ed Europei, si è concluso lunedì al centro sportivo Ghirada di Treviso, forse per l’ultima volta viste le continue voci di cambio di sede, l’Adidas Eurocamp, la kermesse che vede protagonisti alcuni dei migliori prospetti cestistici europei. 44 giocatori che si sono messi in mostra per tre giorni per dimostrare di avere il giusto talento per entrare a far parte del mondo del professionismo a stelle e strisce, anche se pochi, come vedremo in seguito, possono aspirare a questo traguardo.

I giovani cestisti, tra cui anche i nostri Niccolò Melli, Alessandro Gentile e Andrea De Nicolao, sono stati suddivisi in 4 squadre che nel corso della manifestazione si sono sfidate tra loro e contro le rappresentative di Francia Under 20, Serbia Under 19 e Team USA, una selezione di alcuni interessanti high schooler americani.

La giornata di sabato, la prima, dopo un riscaldamento iniziale ha visto sfidarsi il Team 2 e il Team 3, dove abbiamo potuto osservare alcuni giocatori che riscuotevano la curiosità degli addetti ai lavori. Uno tra tutti Aquille Carr, giovane point guard del 1993 in uscita da Princeton Day Academy, famoso per alcuni video youtube che ne dimostravano il dominio a livello scolastico dal “basso” del suo metro e sessantotto centimetri (ma a vederlo dal vivo probabilmente la misura è addirittura generosa). Il ragazzo non ha ben impressionato, perché è vero che ha un ottimo fisico e regge bene ai contatti in entrata, ma ha la sinistra tendenza a buttarsi dentro a testa bassa e senza un minimo di visione di gioco e soprattutto ha fatto specie la sua quasi totale mancanza di tiro da fuori, con anche una meccanica ai liberi tutta da ricostruire.

Aquille Carr

Aquille Carr

Non ha fatto meglio nemmeno l’altra attrazione della gara, il serbo Nemanja Besovic, che con i suoi 221 centimetri era il più alto del Camp. Il giocatore dello Spirou Charleroi è lento nei movimenti (e questo ce lo si poteva aspettare) ma soprattutto non finisce mai con decisione al ferro e ha la tendenza di abbassare sempre la palla, rendendo facile agli avversari il recupero e il prendergli il tempo. Meglio di loro, anche se difensivamente troppo pacifista l’altro Nemanja, Nedovic. Il play del 1991, serbo anch’egli, ha comunque buona visione di gioco e ha la capacità di non fermare il palleggio quando in difficoltà.

Alla partita ha partecipato anche il nostro Niccolò Melli, che ha fatto subito vedere che aver giocato l’Eurolega ed esser stato protagonista in campionato ad alto livello concede un vantaggio di esperienza tale da sembrare decisamente più avanti rispetto agli altri, con letture di gioco e posizionamento difensivo che i suoi avversari ancora non hanno.

Interessantissimo invece uno dei giocatori più giovani di questo Eurocamp, il play montenegrino del 1994 Nikola Ivanovic, che ha un decision making davvero interessante, anche se per lui l’NBA rischia di restare una chimera a causa del fisico troppo esile e di un tiro ancora troppo ondivago.

Da notare anche, e l’avranno sicuramente fatto tutti gli addetti ai lavori, le differenti attitudini dei giocatori in campo. Se uno come Melli ha dimostrato di essere coinvolto e di provare a spendersi difensivamente, uno come Aquille Carr ha invece fatto vedere il lato peggiore, soprattutto quando durante un timeout è rimasto in campo lontano dalla panchina dovendosi far riprendere da un compagno (il francese Labeyrie).

Lucas Nogueira

Lucas Nogueira

Attitudine positiva che non è sicuramente mancata a Lucas Nogueira, il centro brasiliano del 1992 che si è dichiarato per il prossimo draft. Il giocatore dell’Estudiantes impressiona soprattutto difensivamente e grazie alle sue braccia lunghe stoppa ogni cosa gli passi vicino e sporca un gran numero di palloni, dimostrando anche in attacco di poter dare qualcosa se servito in movimento vicino al ferro.

A seguire la partita tra Serbia Under 19 e Francia Under 20 ha messo in mostra alcuni interessanti talenti. Uno fra tutti il lungo francese Chassang, giocatore dalla mano morbida anche da oltre l’arco e buoni movimenti a canestro, anche se dai piedi piuttosto lenti. Idolo delle folle però è stato il suo compagno di reparto Gide Noel, giocatore mancino dal girovita decisamente abbondante ma che più volte ha mandato al bar i difensori con le sue finte. Per la Serbia la guardia Stefan Pot ha messo in mostra un gran fisico e un’energia fuori dal comune, anche se alcune suo decisioni offensive non hanno pienamente convinto il pittoresco e sanguigno coach Dejan Mijatovic, che l’ha più volte ripreso anche in modo piuttosto plateale tra la curiosità degli spettatori.

Il pomeriggio ha visto la presenza di Andrea De Nicolao, protagonista la sera prima di una importante Gara 7 di semifinale playoff persa dalla sua Varese contro Siena. Il ragazzo ha cercato di fare del suo meglio, ma si vedeva che la stanchezza, fisica e mentale, ne minava il rendimento. Non sarà passato comunque inosservato che nonostante tutto si sia presentato al camp, contrariamente ad Alessandro Gentile, in vacanza già da un po’, che si è presentato solo nel pomeriggio della domenica.

Nell’ultima gara di giornata a mettersi in mostra è stato nuovamente Lucas Nogueira, che ha mostrato sì qualche lacuna nel capire le giuste spaziature offensive ma che ha nuovamente mostrato un impatto difensivo notevole.

Raul Neto

Raul Neto

Tra gli esterni invece a dar spettacolo ci ha pensato il play brasiliano classe 1992 Raul Neto, che ha sì problemi al tiro da fuori (che evita volentieri), ma che ha mostrato visione di gioco, ottima difesa sulla palla e soprattutto un interessantissimo floater che lo aiuterà a sopravvivere nelle aree avversarie nonostante l’altezza (186 cm). L’ucraino Lypovyy, mattatore della manifestazione lo scorso anno, ha mostrato tutto il suo talento, ma anche la mancanza di un ruolo definito, essendo a volte troppo confusionario da play e mancando di un tiro credibile da guardia.

La seconda giornata si apre con la notizia che Lucas Nogueira non sarà più della partita. L’agente ha fatto sapere che il suo assistito nella prima giornata ha dimostrato tutto quello che doveva dimostrare e non aveva bisogno di dimostrare di più. O effettivamente il lungo è riuscito a strappare una promessa a qualche scout dopo la prima giornata, o la decisione non pare delle migliori. Assente anche Nedovic, che durante la sfida contro Team USA del giorno precedente si è leggermente infortunato ad una caviglia.

La parte più interessante della giornata è stato l’allenamento differenziato tra lunghi e piccoli, con tecniche di allenamento che permettevano ai lunghi di capire come finire con il contatto del difensore e muovere i piedi dal post. Differente lavoro per i piccoli, che dovevano attaccare la difesa e finire con un floater contro l’allenatore che teneva uno scopone in mano per simulare la stoppata del lungo in aiuto.

A strappare l’interesse degli addetti ai lavori nella seconda giornata è stato il giovanissimo americano Devin Robinson, high schooler dalla forte somiglianza con Anthony Davis, che giocando da lungo mostrava atletismo, capacità di correre per il campo e soprattutto di muovere benissimo i piedi in orizzontale difensivamente, oltre ad un ottimo primo passo in attacco che gli ha permesso di prendere un paio di linee di fondo interessanti. Molto bene anche l’altro Robinson, Alex, un play con un discreto tiro e che sa condurre molto bene il contropiede per un gioco molto veloce impostato dal coach americano Greg Vetrone.

Augusto Lima

Augusto Lima

Nella partita che ha visto protagonista una interessantissima Serbia Under 19 a brillare è stato invece Vasilije Micic, play del 1994 con un’ottima visione di gioco e un buon tiro, che non ci stupirebbe rivedere il prossimo anno proprio all’Eurocamp.

Il terzo ed ultimo giorno a farla da padrone è stato coach Bill Bayno, che nel suo clinic ha mostrato come un lungo si deve muovere in post per prendere posizione e per andare a canestro. Prima, l’assistant coach dei Minnesota Timberwolves ha spiegato ai lunghi come uscire da un blocco e prendere posizione, evidenziando come usare le braccia in uscita dai blocchi e come mettere i piedi nella fase di ricezione del pallone per essere maggiormente efficace nell’attaccare l’avversario. Poi, con l’ausilio del giovane lungo spagnolo Guillermo Hernangomez e del centro brasiliano Lucas Mariano, ha spiegato come attaccare di potenza e in arresto e tiro dal pitturato. Lezione decisamente interessante, che ha anche mostrato come lo spagnolo del Real Madrid abbia mano morbida e buon movimento di piedi ma come ancora faccia fatica a fare movimenti di potenza, al contrario del brasiliano, già pronto ad usare il fisico per liberarsi del difensore.

Camp che come detto non ha mostrato talenti da NBA probabilmente, a parte il già citato Lucas Nogueira, interessante per il potenziale a disposizione, ma che ha mostrato tanti giocatori che potranno fare bene in Europa e ritagliarsi spazi importanti. Oltre ai giocatori citati sopra, infatti, sono state interessanti le capacità balistiche del serbo della Virtus Danilo Andjusic e di Ryan Broekhoff, l’energia e l’atletismo del cubano Howard Sant Roos, giovane cubano in prestito nella Lega B tedesca ma di proprietà di Casalpusterlengo e la completezza della SF Adin Vrabac, bosniaco classe 1994 in grado di battere l’uomo dal palleggio e tirare dalla lunga distanza.

Tra i lunghi a fare un’ottima impressione sono stati Ondrej Balvin, che nonostante l’altezza considerevole (216 cm) ha buona capacità di corsa e movimento e ha dimostrato di essere un buon difensore in aiuto e Augusto Lima, spagnolo classe 1991 che ha un ottimo tempismo per la stoppata in aiuto e una buona difesa in single coverage. Ha il problema di essere poco pericoloso se si allontana da canestro, ma se servito in situazioni dinamiche dal Pick & Roll ha l’atletismo necessario per finire al ferro.

Kenneth Faried si diverte in campo.

Kenneth Faried si diverte in campo.

MVP indiscusso della manifestazione, ad ogni modo, è stato Kenneth Faried, uno dei tre giocatori NBA invitati al camp insieme a Serge Ibaka e Omri Casspi, che è stato (a parte il momento delle interviste dove sono parsi discretamente svogliati tutti e tre), disponibilissimo e coinvolto nella manifestazione, preoccupandosi di aiutare il coaching staff negli allenamenti e giocando a basket in ogni pausa con un bimbo di 6-7 anni (con indubbie qualità cestistiche) facendo divertire il pubblico e gli addetti ai lavori.

I vari GM e scout NBA, tra cui segnaliamo Masai Uijiri (Toronto Raptors), Daryl Morey (Houston Rockets), Flip Saunders (Minnesota Timberwolves), John Hollinger (Memphis Grizzlies), Donnie Nelson (Dallas Mavericks), Rob Henningham (Orlando Magic), Rod Higgins e Adam Filippi (Charlotte Bobcats) e ex stelle del passato e coach come Dejan Bodiroga, Gregor Fucka (con l’inseparabile Sandro De Pol), Zoran Savic, Sasha Djordjevic, Rasho Nesterovic, Sergio Scariolo, Fabrizio Frates (questi ultimi non si sono però incrociati), Alessandro Finelli e Nando Gentile saranno sicuramente stati soddisfatti della manifestazione, sperando che Treviso dopo aver perso il basket ad alti livelli non si veda soffiare anche l’Eurocamp.