L.A. D-FENDERS @ AUSTIN TOROS 109-101 OT

Austin: Woodbury 23, Dentmon 18, Wright 17 – Reb (42) Woodbury 11 – Ast (19) Joseph 8

Los Angeles: Millsap 33, Thomas 19, Collins 16 – Reb (62) Thomas 25 – Ast (19) Greene 6

Primo atto delle D-League Finals tra Austin e Los Angeles, non sono mancate le emozioni e le sorprese. Gara 1 va in scena al Cedar Park Center casa dei Toros che cercano di ribaltare il pronostico che li vede sfavoriti di fronte all’armata di coach Eric Musselman. Ed il vero fattore che cambia forse l’inerzia dell’intera serie accade subito in apertura, Eric Dawson sbatte in modo violento il volto contro il parquet nel tentativo di frenare una penetrazione di Elijah Millsap. Il centro dei texani esce dalla partita per gli accertamenti del caso senza farvi più rientro. L’assenza di Dawson condizionerà fortemente i padroni di casa che verranno letteralmente travolti in area colorata.

Thomas immenso a rimbalzo domina gara 1

Coach Brad Jones si affida alla fanteria leggera con Corey Joseph e l’MVP della lega Justin Dentmon a guidare l’assalto. L’osservato speciale dell’Olimpia Milano parte con il freno a mano tirato, due falli e due tiri sul ferro che costringono la panchina neroargento a ricorrere ai servigi del venerando Flip Murray. L.A. fatica allo stesso modo e per vedere il primo canestro della gara bisogna attendere quasi tre minuti grazie ad un’avventurosa penetrazione vincente di Orien Greene. Millsap comincia il suo lento ingresso nella gara e firma il primo break gialloviola, 12-7, pronta la risposta di un adrenalinico Woodbury che esalta il pubblico di casa, 16-14. Basse percentuali e troppo palle perse ben nove quelle accumulate dalle due squadre a fine primo quarto, ci vuole una fiammata di Dentmon per riaccendere la contesa. Il play di Austin realizza uno splendido sottomano rovesciato pescando anche il fallo per il libero aggiuntivo, 28-27 a metà del secondo quarto. Johnson da il massimo vantaggio ai texani, 37-33, con i D-Fenders che riescono a restare aggrappati alla partita con i rimbalzi d’attacco ed a qualche buon canestro dell’imprendibile Millsap, 42-39 il parziale alla pausa lunga. Dopo l’intervallo pochi cambiamenti sostanziali: Austin prosegue nella ricerca di una gara più veloce ed adatta al quintetto razzente di coach Jones, L.A. dovrebbe cercare con maggiore insistenza i suoi lunghi invece eccede in triple insensate soprattutto da parte di Rush ed Ingram che ingaggiano una furiosa lite con i ferri dell’impianto texano. I Toros provano l’allungo ed è ancora Dentmon con un 2+1 a siglare il massimo vantaggio della partita per i neroargento, 63-58. Gli ospiti pigramente sfruttano la totale superiorità aerea di Malcolm Thomas, 25 rimbalzi alla sirena, e vanno in modo sistematico in lunetta, 50-21 l’imbarazzante divario di esecuzioni dalla linea della carità a fine gara. I gialloviola hanno una fiammata in apertura di quarto periodo che sembra lo strappo decisivo, 9 punti consecutivi che lanciano Millsap e compagni al più 5, 71-66. Il cuore di Wright e compagni è immenso, l’ex Raptors e Woodbury firmano il nuovo contro sorpasso ed il 93-88 di Joseph a poco più di un minuto dal termine fa esplodere il pubblico di casa che fa riecheggiare in continuazione il celebre “Beat L.A.”.

Woodbury lotta come un leone ma non basta

Millsap ruggisce la reazione gialloviola con 5 punti filati, 93-93 ed i D-Fenders hanno anche il possesso per chiudere. Andrews sbaglia invece un comodo layup e sulla rimessa successiva Joseph e Dentmon pasticciano senza arrivare ad un tiro prima della sirena ed è overtime. Supplementare che L.A. controlla con Collins e Thomas che sigillano dalla lunetta il parziale vincente, 99-93. Inutile l’ultimo strappo di Woodbury e Murray, una tripla sul ferro del vecchio Flip e due liberi di Ingram chiudono la contesa regalano l’opener agli ospiti. L’appuntamento è ora per Gara 2 ad El Segundo domani notte che potrebbe consacrare i D-Fenders come i campioni del 2012.

MVP: Malcolm Thomas – Sicuramente non il giocatore più duro e deciso della lega, ma approfitta con disinvoltura della superiorità in vernice complice l’assenza di Dawson tra gli avversari. Travolgente a rimbalzo, 25 alla fine, e preciso anche dalla lunetta nell’overtime coadiuva Millsap che ha il merito di essere l’unico terminale offensivo per quasi tutta la contesa.

FOCUS ON: Justin Dentmon – Il possibile obbiettivo dell’EA7 realizza una gara in chiaroscuro. Molto bloccato ad inizio partita con qualche palla persa di troppo, ed un paio di forzature. Si riprende con il prosieguo della contesa, non manca di coraggio nelle penetrazioni che chiude con disinvoltura con entrambe le mani. Cerca senza paura il contatto nonostante la taglia, pericolosa peraltro la tendenza nel provare il famoso “calcetto” per far commettere fallo al difensore nelle triple. Personalità e faccia tosta, tiro da fuori non sempre affidabile ma ha mani veloci e grande capacità di controllo del corpo in traffico.