Dal nostro corrispondente

New York Knicks-Golden State Warriors 109-105

GardenVisionNEW YORK, NY – Piove nella grande Mela. Piove, tira vento e fa freddo. Ma in questo mercoledì di fine febbraio c’è un posto in città dove l’atmosfera è calda: benvenuti al Madison Square Garden, l’arena più famosa del mondo.

Un Madison Square Garden completamente rinnovato dopo 2 anni e mezzo di ristrutturazione (la fine dei lavori è prevista per la prossima estate quando verranno realizzati 2 ponti paralleli sospesi sopra la superficie di gioco) ma dove è rimasto il profumo della storia che qui si è creata. Le immagini dei più grandi incontri di boxe, dei leggendari concerti e dei più importanti eventi sportivi trovano il loro spazio sulle pareti della lobby e nei corridoi di tutti i livelli dell’arena.

Stasera i New York Knicks, reduci dalla non troppo convincente vittoria su Philadelphia, ospitano i Golden State Warriors che arrivano dalla sconfitta, nonostante i 38 punti di Stephen Curry (massimo stagionale per lui), con i Pacers.

Alla palla a due Golden State (allenata da quel Mark Jackson che qui a New York ricordano ancora con molto affetto) si presenta senza David Lee squalificato dalla Lega dopo la rissa di ieri sera ad Indianapolis.

Tyson Chandler, 28 rimbalzi! (Foto Associated Press)

Tyson Chandler, 28 rimbalzi! (Foto Associated Press)

A beneficiare dell’assenza dell’ex giocatore di New York è soprattutto Tyson Chandler assoluto dominatore di inizio gara: dopo i primi quattro minuti di gioco ha già a referto 5 punti, 2 palle rubate e 8 rimbalzi (che saranno 28 a fine partita, massimo in carriera per lui).

Ci pensano poi Felton, Smith ed Anthony ad aumentare il vantaggio della squadra di casa che chiude il primo quarto 27-18.

I Knicks pensano di poter controllare agevolmente la partita ma non hanno fatto i conti con lo straordinario momento di forma di Curry che mette a segno 23 punti nel solo secondo quarto che si conclude in sostanziale parità, non prima che coach Woodson faccia debuttare Kenyon Martin acquistato cinque giorni fa per sostituire Rasheed Wallace che starà fuori almeno due mesi.

Ma New York City è pur sempre New York City e nell’intervallo il megaschermo trasmette, dopo l’immancabile proposta di matrimonio di un incauto fidanzato alla propria amata, una notevole sfilata di star che assistono alla partita: Katie Holmes (ex signora Cruise), Nana Meriwether (Miss USA 2012) e Katharine McPhee (American Idol), oltre agli ex idoli del Garden Allan Houston, Larry Johnson e Anthony Mason.

Il secondo tempo inizia esattamente come era finito il primo, ovvero con l’impressionate produzione offensiva di Stephen Curry. L’ex giocatore di Davidson non sbaglia praticamente mai. Alterna tiri dalla lunga distanza (chiuderà con uno stordente 11 su 13 da 3 punti) a penetrazioni che né Raymond Felton né Iman Shumpert sembrano in grado di poter limitare.

Stephen Curry, prestazione da record (foto Christian Petersen)

Stephen Curry, prestazione da record (foto Christian Petersen)

Servono tutte le bocche di fuoco di New York per tenersi a contatto ma Curry, che coach Jackson decide di lasciare sul parquet per tutti i 48 minuti, pare indemoniato: segna da tutte le posizioni e da tutte le distanze e, anche quando si trova raddoppiato o triplicato, la sua incredibile prestazione offensiva sembra non avere fine.

A poco più di un minuto dalla fine i Knicks, dopo il canestro del vantaggio di J.R. Smith, stringono le maglie della difesa e Felton riesce a stoppare l’ennesimo tiro della guardia di Golden State. E’ questo il momento decisivo perché, sul ribaltamento di fronte, Carmelo Anthony firma il suo trentacinquesimo punto, portando il risultato sul 109-105 che sarà quello definitivo.

I Knicks vincono una gara difficile grazie ai punti del suo capitano e di Smith, alla superba prestazione difensiva di Tyson Chandler e ad una ritrovata fluidità in attacco. Ma il protagonista della serata è sicuramente Stephen Curry che con i 54 punti (conditi da 6 rimbalzi e 7 assist) stasera entra di diritto nella ristretta cerchia che comprende i nomi di Wilt Chamberlain, Elgin Baylor, Bernard King, Kobe Bryant, Carmelo Anthony, LeBron James, Dwyane Wade e naturalmente Michael Jordan. Sentiremo parlare di lui ancora a lungo.

 

New York Knicks: C. Anthony 35, J.R. Smith 26. Reb (46): T. Chandler 28, J.R. Smith 5. Ast (19): C. Anthony 8, R. Felton 4.

Golden State Warriors: S. Curry 54, C. Landry 15. Reb (43): S. Curry 6, F. Ezeli 6. Ast (14): S. Curry 7.