Dal nostro corrispondente

New York Knicks-Miami Heat 93-99

Madison Square Garden

Madison Square Garden

NEW YORK, NY – Ad agosto, quando escono i calendari, c’è una partita che i tifosi dei Knicks cercano prima delle altre: quella partita è New York-Miami, quella partita è oggi. Benvenuti al Madison Square Garden, l’arena più famosa del mondo, dove, in questo matinee, si incontra il meglio dell’est ovvero le prime due squadre della Eastern Conference che fra qualche mese potrebbero ritrovarsi per ben più importanti obbiettivi.

Si respira l’aria delle grandi occasioni qui a The Mecca. Infatti il pubblico, solitamente piuttosto pigro ad arrivare, a quindici minuti dall’inizio è già tutto seduto al proprio posto per vedere, ma non certo per ammirare, la solita, discussa, serie di schiacciate prepartita di LeBron James ovvero di colui, che nell’estate del 2010, scelse di portare il proprio talento sulle spiagge di South Beach piuttosto che nelle strade della Big Apple.

Ma sono tanti i temi di questa partita in cui si ritrovano quattro delle prime cinque scelte del draft 2003: lo scontro fra due dei migliori attaccanti della lega, la voglia degli Heat di portare a casa la prima vittoria stagionale contro i Knickerbockers, di tenere aperta la loro striscia vincente (arrivata a quota tredici dopo il successo di venerdì contro i Memphis) e di strappare a San Antonio (che dovrà fare a meno di Parker per circa un mese) il miglior record dell’intera NBA. Per New York invece si tratta di proseguire su quel percorso vincente dopo le vittorie con Philadelphia, Golden State e Washington per tenersi i Pacers alle spalle.

Causa l’infortunio di Prigioni cambiano le rotazioni in casa Knicks che al tip-off presentano in quintetto James White. E sarà proprio l’ex giocatore di Sassari e Pesaro ad occuparsi della marcatura di LeBron. Ma gli arbitri, considerando la sua difesa un po’ troppo sopra le righe, lo puniscono con tre falli nei primi quattro minuti costringendolo ad uscire anzitempo e lasciando a Kidd l’arduo compito di limitare il campione dell’Ohio dando vita ad un imbarazzante duello dal punto di vista fisico. Kidd però fa fruttare la sua esperienza e, complice un James in questa fase maggiormente interessato agli assist, riesce a tenerlo lontano dall’area verniciata.

È evidente che coach Woodson voglia rimandare il più possibile il momento in sarà Anthony a dover marcare LBJ in modo da lasciare il nativo di Brooklyn completamente concentrato sulle fase offensiva.

Carmelo Anthony

Carmelo Anthony, non sono bastati i suoi 32 punti

Come al solito New York si affida al tiro dalla lunga distanza ma, come spesso accade all’inizio delle partite che si giocano all’ora di pranzo, le mani sono particolarmente fredde e le percentuali basse. È quindi Carmelo a prendersi sulle spalle tutto il peso offensivo dei suoi firmando 17 dei 22 punti con cui i padroni di casa chiudono la prima frazione un punto sotto Miami.

Nel secondo quarto Spoelstra utilizza tutta la sua profonda panchina ed è proprio in questi minuti che i Knicks producono il loro sforzo maggiore: Kidd (12 punti in questo quarto), Smith, Stoudemire (notevole il suo duello con Chris Andersen) e ancora Anthony, sfruttando le ottime spaziature in attacco e un’aggressiva difesa, portano a 15 punti il vantaggio sui campioni della passata stagione esaltando i 19.033 spettatori quest’oggi tutti in arancione grazie alle magliette ricevute all’ingresso.

La ripresa si apre con Miami che, in pochi minuti, grazie ai punti del trio meraviglia James-Wade-Bosh si riporta a stretto contatto. Ma l’impressione generale è che sia New York a tenere maggiormente a questa partita e la tripla di Smith più la schiacciata di Amar’e rimettono 11 punti fra le due squadre. È più che mai una sfida di parziali e ci pensano James con due penetrazione e Battier con un tiro dalla lunga distanza a riportare Miami ancora a ridosso.

Dwayne Wade (20 punti) e LeBron James (29 punti), protagonisti della vittoria contro i Knicks

Dwayne Wade (20 punti) e LeBron James (29 punti), protagonisti della vittoria contro i Knicks

Da qui in poi la gara prosegue punto a punto e solo un prodigioso recupero di Kidd su LeBron e il successivo canestro da 3 punti di Smith regalano un minimo vantaggio a New York. Ma è un fuoco di paglia e a spegnerlo ci pensano prima Bosh con un layup, poi Wade ed infine LBJ con un appoggio sul ribaltamento di fronte dopo avere stoppato Tyson Chandler. Raymond Felton (autore degli ultimi 6 punti targati New York) prova a riportare la squadra a contatto, ma la premiata coppia Bosh-James segna quattro canestri in fila chiudendo il match.

Miami allunga la sua serie di partite vincenti e, se ancora ce ne fosse bisogno, dimostra di essere di gran lunga la più forte franchigia della sua Conference. Per New York una battuta d’arresto a cui potrà porre rimedio già domani quando andrà a Cleveland a fare visita ai Cavs.

 

New York Knicks: C. Anthony 32, J. Kidd 14, J.R. Smith 13, A. Stoudemire 12. Reb (40): J.R. Smith 12, T. Chandler 8. Ast (18): J. Kidd 6, C. Anthony 3.

Miami Heat: L. James 29, D. Wade 20, C. Bosh 18. Reb (41): L. James 11, D. Wade 8. Ast (20): D. Wade 8, L. James 7.


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