(AP PhotoDavid Zalubowski)

Danilo Gallinari (AP PhotoDavid Zalubowski)

Minuto 7’30” nel corso del secondo quarto di Denver Nuggets vs Dallas Mavericks. Danilo Gallinari dopo un paio di belle conclusioni in penetrazione, continua ad attaccare il ferro e dal palleggio punta Dirk Nowitzki, va a sinistra per l’appoggio ma il ginocchio sinistro compie un movimento innaturale, una brusca torsione verso l’interno. Il dolore è forte, Danilo crolla a bordo campo in una smorfia misto di sofferenza e paura ed è costretto ad abbandonare il rettangolo di gioco con l’ausilio di una sedia a rotelle. Impietoso l’esito della risonanza magnetica effettuata la mattina seguente: “torn ACL”, due parole che abbiamo sentito ripetere troppe volte nel corso dell’ultimo anno, due parole che un giocatore di basket non vorrebbe mai leggere nel proprio referto, due parole che significano intervento e stagione conclusa. La rottura del legamento crociato anteriore sinistro verrà riparata nel corso della prossima settimana, incerti i tempi di recupero, ma con ogni probabilità non rivedremo il Gallo in campo prima del prossimo inverno. “Non vorresti mai vedere nessuno infortunarsi in quel modo, specialmente il Gallo che è molto importante per noi. È dura, ma dobbiamo lottare e continuare a giocare forte” sottolinea Corey Brewer, perché la perdita di Danilo sarà importante soprattutto in ottica postseason, con i Nuggets ancora in attesa del ritorno di Ty Lawson (ai box da quasi 2 settimane per la completa lacerazione della fascia plantare del tallone destro) e in lotta con Grizzlies e Clippers per il terzo seed nella Western Conference, posizione che garantirebbe un primo turno con il vantaggio del fattore campo, fondamentale visto il record di 35-3 al Pepsi Center, il migliore nell’intera NBA.

La shot chart di questa stagione di Gallinari

La shot chart di questa stagione di Gallinari

Gallinari con 16.2 punti e 5.2 rimbalzi a serata era il secondo marcatore di squadra (alle spalle di Lawson, 16.7 a partita) e il terzo rimbalzista di squadra (dietro a Faried e Koufos), ed era alle migliori percentuali dal campo (41.8%) e da 3 (37.3%) dal suo arrivo nella Mile High City. Era una delle armi principali nelle due specialità in cui i Nuggets soffrono maggiormente, il tiro dal perimetro (34% di squadra) e dalla lunetta (69.8% di squadra, terzultimi nella lega), settore in cui grazie ai 5 tentativi a partita (nettamente il miglior Nuggets) e l’82.2% era pericoloso nei momenti topici.

“Siamo dispiaciuti per il Gallo. Era nella sua miglior stagione in carriera ed era una dei motivi fondamentali del nostro successo. Noi saremo con lui e lo sosterremo per tutta la sua riabilitazione”, parole di Masai Ujiri, GM dei Nuggets. Già, la miglior stagione in carriera.

E dire che non era nemmeno iniziata nel migliore dei modi, a causa di un problema alla caviglia sinistra che lo ha fortemente condizionato nelle prime settimane e un folle calendario da 22 trasferte nelle prime 32 giocate. Un mese di novembre deludente con le medie dal campo più basse in carriera, ma nonostante tutto coach Karl ha continuato a credere in lui vedendo forte impegno e motivazione ad ogni allenamento e ad ogni shootaround.

Medie in carriera di Gallinari.

Medie in carriera di Gallinari.

Infatti gradualmente nel prosieguo della stagione sono arrivate le prime soddisfazioni, come la tripla della vittoria contro i Grizzlies a corollario di buoni brani di difesa sugli interni Gasol e Randolph, le due triple consecutive per battere gli Spurs, fino alla serata magica all’American Airlines Center di Dallas dove con 39 punti (14/23 dal campo, 7/11 da 3) ha ritoccato il career high per punti segnati. Ma la svolta decisiva alla stagione di Danilo e dei Nuggets arriva ad inizio 2013 fermando la striscia di 17 W consecutive dei Clippers, a cui faranno seguito altre 14 vittorie a fronte di 2 sole sconfitte in cui il Gallo contribuisce con 19.3 punti di media, il 46.9% dal campo e il 43.2% da 3 (medie più alte in carriera).

Medie stagionali di Gallinari, nelle vittorie, nelle sconfitte e mese per mese

Medie stagionali di Gallinari, nelle vittorie, nelle sconfitte e mese per mese

Gallinari festeggiato dai compagni dopo la tripla decisiva contro i Lakers (Robert-Gauthier-Los-Angeles-Times-January-6-2013)

Gallinari festeggiato dopo la tripla decisiva contro i Lakers (Robert-Gauthier-Los-Angeles-Times-January-6-2013)

Highlights del mese la tripla della vittoria allo Staples Center contro i Lakers del suo ex coach D’Antoni che a fine partita lo riempie di elogi (“Penso possa diventare un grande giocatore, sta maturando costantemente e ha tutte le caratteristiche per farlo”) e la grande prestazione contro i Cavs con Karl che lo investe di grandi responsabilità (“Non ho problemi a dire che Danilo in molte serate è stato il nostro miglior giocatore, ha fatto enormi passi avanti per continuità, maturità, leadership e comprensione del lavoro di squadra”).

A metà febbraio la prima flessione, tornano i problemi fisici, prima con i postumi di una influenza e sinusite, poi con una contusione alla coscia che lo tengono fuori complessivamente per 4 partite e lo limitano nelle settimane seguenti in ogni movimento, in ogni corsa e salto a canestro.

Nonostante le cifre subiscano un grosso calo (solo 13.7 punti di media con il 37.6% dal campo in marzo), i Nuggets raggiungono un traguardo storico con le 15W consecutive, ma Gallinari nonostante l’incostanza, nonostante gli alti e bassi, continua a portare il proprio mattoncino alla causa, mettendo in mostra buone doti nelle due metà campo, leggendo bene i raddoppi e i movimenti senza palla dei compagni, coprendo bene sul perimetro ma anche in post basso, fino alla fatidica sfida ai Mavericks del 4 aprile.

Danilo si tiene il ginocchio appena infortunato. (Chris Humphreys-USA TODAY Sports)

Danilo si tiene il ginocchio appena infortunato. (Chris Humphreys-USA TODAY Sports)

Le ultime partite di regular season, in particolare quelle contro Spurs e Mavs, saranno un test fondamentale per trovare i migliori aggiustamenti e assetti possibili. I Nuggets hanno tutto per sopperire all’assenza del Gallo grazie al roster profondo e ricco di talento, facendo partire Wilson Chandler titolare. Un giocatore atletico, affidabile dal perimetro, capace di creare un tiro e di allargare il campo e che può portare un contributo paragonabile a quello di Danilo, ma forse meno adatto nella marcatura degli interni avversari, cosa che il Gallo faceva egregiamente quando utilizzato da 4 o addirittura da 5 nelle varianti di quintetto di Karl. Aumenteranno sensibilmente i minuti e le responsabilità in campo anche per Brewer, altra ala tuttofare e vera chiave di volta della second unit, ma soprattutto Iguodala e Lawson dovranno incrementare la loro consistenza in attacco.

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L’efficienza offensiva (OffRtg) e difensiva (DefRtg) dei Nuggets con Danilo in campo (on floor) e fuori dal campo (off floor), parametrata per 100 possessi.

Certo, alcuni potrebbero considerare l’apporto di Danilo non indispensabile, ma grazie alla sua versatilità, alla sua capacità di occupare più ruoli sui due lati del campo – da portatore di palla a finalizzatore, da spot-up shooter a giocatore di post basso – ha avuto un ruolo fondamentale nei meccanismi dell’attacco e della difesa di Karl (come testimonia la tabella sopra), è stato determinante per il record di 35-9 da inizio gennaio (secondo solo a quello degli Heat) e l’imbattibilità casalinga dal 18 gennaio. Perciò se Denver non riuscirà a colmare le lacune generate dalla sua assenza sarà dura anche al 1° turno contro Warriors o Rockets. Ai playoffs le rotazioni tendono ad accorciarsi e gli allenatori a fare maggiore affidamento sui propri giocatori principali e, nonostante Denver sia 7W-1L in stagione nelle sfide con Golden State e Houston, contro queste franchigie è stato proprio Gallinari il più incisivo (20,5 punti e 7,8 rimbalzi di media nelle 4 sfide ai Warriors, incluso il game winner ad Oakland del 10 novembre; 19.3 punti e 7 rimbalzi di media nelle tre sfide ai Rockets). Insomma, qualunque sarà l’accoppiamento, appare tutt’altro che scontato l’esito finale. Si annuncia un finale di aprile e maggio infuocato in quel di Denver.

I compagni festeggiano la tripla di Gallinari contro i Jazz con un gesto particolare.

I compagni festeggiano la tripla di Gallinari contro i Jazz con un gesto particolare.

Purtroppo Gallinari non potrà esserne protagonista, per un infortunio che gli farà saltare anche i prossimi Europei con la Nazionale, ma ad appena 24 anni, avrà altre occasioni per rifarsi e certamente, potendo contare sull’appoggio di una franchigia che crede fortemente in lui, su un forte legame con i compagni (come testimoniano anche le celebrazioni particolari ad ogni canestro importante di Danilo, vedi foto a lato) e con tutto l’ambiente della Mile High City, tornerà la prossima stagione più carico che mai.


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