Kyrie Irving e Dion Waiters (AP Photo/Phil Long)

Reduci dal peggior passo indietro nella storia NBA coinciso con la partenza di LeBron James, i Cavaliers nella passata stagione sono ripartiti. Piano, ma almeno sono ripartiti. Hanno vinto 21 partite su 66, trasmettendo una forte impressione di inaffidabilità e incostanza, difetto comune alle squadre molto giovani. Kyrie Irving ha lasciato subito il segno della sua presenza, dimostrando di potersela già giocare con molti pari-ruolo e di meritare il premio di “Rookie of the Year”, tanto da far credere molti che senza i suoi infortuni le cose sarebbero andate meglio per la franchigia di Dan Gilbert. Invece la corsa ai playoffs si è di fatto spenta con largo anticipo, ma quest’anno si riparte decisi a fare passi avanti sulla strada già tracciata.

Anderson Varejao (AP Photo/Seth Perlman)

Roster
Il confermato coach Byron Scott è considerato uno dei migliori per la capacità di lavorare con i giovani e di motivarli per farli rendere al meglio. E di giovani continuerà ad averne parecchi. Infatti, oltre a Irving, ci sarà ancora Tristan Thompson, che si presenta al secondo anno con diversi chili di muscoli in più, utili per le battaglie sotto le plance che lo coinvolgeranno maggiormente visto che ci sarà bisogno di lui in quintetto base. E poi dovranno essere inserite le due prime scelte dell’ultimo draft: Dion Waiters, guardia da Syracuse che promette grandi numeri ma ha già fatto storcere il naso a molti per la sua chiamata al numero 4 e per una condizione fisica approssimativa nelle summer league, e poi Tyler Zeller, centro campione NCAA nel 2009 con i Tar Heels di North Carolina. Soprattutto il primo avrà subito un’occasione importante di prendere posto nello starting five, ma il primo approccio non esaltante, che ha fatto ricordare qualche problema caratteriale palesato già al college, potrebbe spingere Scott a preferirgli CJ Miles, interessante swingman con meno tiro da fuori ma maggiore completezza, pescato sul mercato dei free agent a cifre ragionevoli. In ala piccola si alterneranno l’israeliano Omri Casspi, chiamato a cancellare le voci che lo davano vicino al rientro a casa, e un Alonzo Gee protagonista viceversa della miglior annata in carriera chiusa con la doppia cifra di media e il premio di un’estensione pluriennale. Non sembrano giocatori in grado di spostare molti equilibri, ma dovranno almeno cercare di fornire concretezza e un lavoro da specialisti. Quello che farà sicuramente Anderson Varejao, non una stella, ma un giocatore migliorato nel corso degli anni, che ha saputo aggiungere anche un minimo di gioco a cinque metri dal canestro ai suoi punti di forza, da sempre difesa e rimbalzi. Sarà centro titolare e punto di riferimento, anche in termini di leadership, per la squadra che non potrà prescindere dal vederlo andare in doppia-doppia con continuità. Anche perché le alternative nel suo ruolo non abbondano. E’ atteso un contributo importante da Zeller, ma per il resto non sarà facile trovare grande qualità nel reparto, anche se viene annunciato in grande crescita Samardo Samuels, roccioso anche se piccolo per fare il centro. Potrebbero ritagliarsi spazio due ali forti come Jon Leuer, pescato dopo il taglio dai Rockets, e Luke Harangody, ma non sono due giocatori realmente interni. Manca una riserva di qualità anche per Irving, un ruolo per cui battaglieranno Jeremy Pargo, arrivato in estate da Memphis, che pare leggermente favorito, e Donald Sloan. Infortuni permettendo, potrebbe tornare in scena “Boobie” Gibson, peraltro a rischio per un contratto tagliabile senza eccessive conseguenze economiche.

Byron Scott (AP Photo/Tony Dejak)

Prospettive
Squadra ancora in transizione. Tanti giovani e poca esperienza complessiva, specie dopo la partenza di Antawn Jamison e il ritiro di Anthony Parker. Byron Scott avrà parecchio lavoro da fare per continuare a formare questo gruppo, circondato da diversi punti interrogativi, legati soprattutto ai due rookie e al tempo di adattamento di cui avranno bisogno ma anche ad una panchina di qualità nel complesso non esaltante. Una franchigia che ha operato al risparmio in estate, mantenendo una decina di milioni di spazio salariale, con la prospettiva di intervenire a stagione in corso in presenza di occasioni imperdibili o più probabilmente nella prossima offseason.

Pronostico
Lotteria. In una Eastern Conference dal livello un po’ annacquato, Cleveland potrebbe scalare qualche gradino. Ma per arrivare ai playoffs la consistenza non sembra ancora sufficiente, specie per le eccessive incognite che devono trovare ancora soluzione. Qualche colpo in corsa potrebbe cambiare la situazione.