David West, Roy Hibbert e Danny Granger (Photo Gregory Shamus/Getty Images North America)

Erano anni che a Indianapolis non si respirava un tale clima di fiducia attorno ai Pacers. Dopo parecchie stagioni di anonimato, coincise con il mandato in panchina di Jim O’Brien, Indiana è reduce da un’ottima stagione che l’ha vista mettere alle corde nelle semifinali della Eastern Conference i Miami Heat futuri campioni e che ha contribuito a ripopolare le tribune della splendida Bankers Life Fieldhouse.

Paul George (AP Photo/Tom Strickland)

Roster
La priorità estiva numero uno del management dei Pacers era la firma sul rinnovo del contratto di Roy Hibbert, poi puntualmente arrivata (per il massimo salariale, 58 milioni di dollari, dopo che Portland gli aveva presentato lo stesso tipo di offerta), che lo legherà a Indiana per i prossimi quattro anni. Una cifra che a molti è sembrata spropositata, ma che può essere comprensibile vista l’attuale penuria di lunghi tradizionali sulla scena NBA, di cui Hibbert è appunto uno dei pochissimi esponenti rimasti. Un’altra firma che ha suscitato qualche perplessità è quella sul contratto triennale di George Hill, che ha automaticamente escluso i Pacers dalla corsa a giocatori come OJ Mayo e Courtney Lee. A fronte delle partenze dei panchinari Collison, Amundson, Fesenko e Barbosa, si sono aggiunti al roster DJ Augustin, Gerald Green, Ian Mahinmi, Sam Young e l’altro Hansbrough, Ben, rookie in uscita da Notre Dame e fratello di Tyler. Nomi non altisonanti, ma che molto probabilmente entreranno a far parte in pianta stabile della rotazione di coach Frank Vogel, con il compito di migliorare le prestazioni delle riserve dello scorso anno. Se si guarda all’ultima serie di playoffs persa contro Miami, infatti, è facile notare come la panchina di Indiana sia stata surclassata da quella degli Heat e per questo sia stata indicata da molti osservatori come il vero punto debole della squadra (a ragione, se si pensa al +58 complessivo in favore dei titolari dei Pacers nell’intera serie). Confermato, invece, il quintetto base, che vedrà in campo i due piccoli George Hill e Paul George assieme al centro Hibbert e alle due ali veterane David West e Danny Granger. Un David West il cui contratto biennale da 20 milioni di dollari firmato lo scorso autunno scadrà la prossima estate ed il cui futuro ad Indianapolis dipenderà dall’esito di questa stagione. Tifosi e coaching staff si aspettano qualche cosa in più rispetto ai 12.8 punti e 6.6 rimbalzi a partita forniti nell’annata d’esordio (numeri decisamente in calo rispetto ai tempi di New Orleans). Infine, dopo avere passato la sua intera carriera in Indiana, si è ritirato Jeff Foster, il cui contributo è stato spesso sottovalutato durante i suoi 13 anni in maglia Pacers. Un giocatore sicuramente non appariscente e le cui cifre non sono mai balzate agli occhi di molti, ma la cui serietà e leadership all’interno dello spogliatoio mancheranno sicuramente.

Frank Vogel (AP Photo/John Raoux)

Prospettive
Due stagioni fa, i Pacers raggiunsero il primo turno di playoffs dopo diverse annate di digiuno da postseason. In quella scorsa, si sono fermati al secondo turno. Quasi naturale dunque aspettarsi un ulteriore balzo in avanti dagli uomini di coach Vogel, vista anche la continuità tecnica intrapresa e mantenuta dalla dirigenza. Indiana, dunque, non si può di certo più nascondere, dopo avere chiuso la scorsa regular season con il quinto miglior record della Lega. Tuttavia, le lacune esibite nella serie playoffs contro Miami – vedi soprattutto la pochezza della “second unit” – rimarranno dei grossi punti di domanda e dovranno essere risolte se si vorrà avere qualche chance di vendicare l’uscita di scena dello scorso anno contro LeBron & C. Di certo, la lunga assenza di Derrick Rose rende i Chicago Bulls avversari molto meno temibili rispetto allo scorso anno e proietta i Pacers come favoriti alla vittoria della Central Division. Considerando l’intera conference, saranno probabilmente i Boston Celtics gli avversari più temibili nella corsa al secondo posto, da giocarsi alle spalle della (teoricamente) inavvicinabile Miami.

Pronostico
Il passo tra il secondo turno e le finali di conference è breve, e Indiana se lo giocherà anche quest’anno, presumibilmente con i già citati Celtics e i newyorkesi Knicks e Nets.