NBA_3X_Italy_LogoL’NBA 3X Tour è tornato a Napoli e ancora una volta è stata importante la risposta degli appassionati partenopei. Nella splendida cornice di via Caracciolo, il torneo (3 vs 3) ha visto affrontarsi amanti del basket di tutte le età. Cominciato a Torino a fine giugno, il tour ha toccato Milano e dopo Napoli farà tappa a Cagliari e Trieste.

Per evitare i problemi della scorsa edizione (oltre 300 squadre iscritte e utilizzo anche del campo centrale inizialmente destinato solo ad altre attività interattive), gli organizzatori hanno deciso di limitare il numero dei partecipanti. Le squadre iscritte erano 126, quelle che realmente si sono presentate sul lungomare sono state 105, di cui circa la metà ha avuto accesso alla fase finale. I partecipanti sono stati divisi in sette categorie: le maschili sono under-12, under-14, under-16, under-18, e 18+, mentre quelle femminili sono under-16 e 16+.

L’NBA però non si è presentata a mani vuote. A Napoli sono sbarcati Marco Belinelli, fresco di passaggio ai San Antonio Spurs, e il Brooklynettes Dance Team della franchigia dei Brooklyn Nets. Per le ragazze si tratta di un ritorno, visto che già lo scorso anno erano state il fiore all’occhiello della tappa napoletana.

Facciamo però un passo indietro, per spiegarvi cosa significa per le ragazze americane essere parte di un Dance Team dell’NBA. Dalle nostre parti siamo abituati alle cheerleaders, ragazze che si esibiscono in alcuni palazzetti con stacchetti brevissimi durante i timeout e nell’intervallo tra i quarti. Molte volte si tratta di ragazze appartenenti a scuole danza che accettano di esibirsi gratuitamente, per la passione che hanno nel ballare, senza mai diventare parte integrante della squadra per la quale si esibiscono.

Ora provate ad immaginare 80.000 ragazze che all’inizio di giugno 2012 si sono messe in fila per fare il provino e giocarsi le loro chances per diventare una Net Dancers. Di quelle ottantamila solo 16 ce l’hanno fatta, mentre quest’anno la selezione ha riguardato solo 300 ragazze, tra le quali sono state scelte le 20 Brooklynettes: qualcuna è riuscita a riconfermarsi, tante sono le facce nuove.

Perché lo fanno? Molte di loro hanno iniziato prima a ballare e poi a camminare, hanno la danza nel sangue, qualcuna come Jennifer addirittura la insegna ai bambini. Queste ragazze però per poter essere scelte devono avere o un lavoro o devono studiare, proprio perché l’NBA sa che nella vita bisogna seguire altre strade. Far parte di un Dance Team, oltre ad un senso si appartenenza tipico della cultura americana, dà loro un visibilità incredibile, perchè l’NBA è sempre in televisione, sulle web tv, su internet, sui social network. Può succedere allora che ti chiami Shakira per un tour o che qualche produttore di Broadway ti scritturi per un musical.

Angelica

Angelica

Delle 6 ragazze arrivate a Napoli, tre  c’erano anche lo scorso anno (Jennifer, Amanda e Angelica), mentre per Jordan, Siobhan e Jessie è stata la prima volta nella nostra città. Nelle foto dei loro profili sembrano più grandi, in realtà quando le vedi da vicino ti rendi conto che sono delle ragazzine (età media 21 anni), ligie al loro dovere e pronte a sorridere in qualsiasi momento. Jennifer è alla sua seconda stagione nel Dance Team, Amanda alla terza e poi c’è Angelica, la ragazza con i nonni di Sessa Aurunca (provincia di Caserta), anche lei alla secondo anno con le Broklynettes.

Le ragazze si sono esibite in balli e canestri acrobatici, e con il loro sorriso hanno mandato il delirio il pubblico napoletano, a cui hanno riservato foto ed autografi.