Tempi duri per i Cavaliers e Lebron James. I Cavaliers sono stati umiliati dai Detroit Pistons, giunti nell’Ohio con il quarto peggiore bilancio tra vittorie e sconfitte della NBA. Troppo. Il pubblico della Quicken Loans Arena, per la prima volta dopo il ritorno di King James, ha letteralmente sommerso di fischi la squadra guidata da coach David Blatt.

Lebron James e Dwyane Wade (Photo by Issac Baldizon/NBAE via Getty Images)

Lebron James e Dwyane Wade (Photo by Issac Baldizon/NBAE via Getty Images)

A rendere la situazione ancor più rovente ci ha pensato Lebron James nel post partita, con dichiarazioni al vetriolo: “Non siamo una buona squadra. Ancora stiamo cercando la nostra strada e la nostra identità, nonostante la stagione sia iniziata da quattro mesi”. LBJ ha perfettamente ragione. I Cavaliers hanno vinto alcune partite difficili e perso delle altre in maniera vergognosa, però in questo momento sono carenti in tutti gli aspetti del gioco necessari per competere al massimo tutte le notti”. Parole pesanti come un macigno, quelle pronunciate da un giocatore che ha vinto due anelli dell’Nba, quattro MVP’S e che adesso con 29 anni sulla spalle non ha nessuna intenzione di aspettare l’adattamento dei suoi nuovi compagni di squadre per tornare a regnare nel campionato più bello e difficile del mondo.

Situazione complicata anche per i Los Angeles Lakers. Dopo aver sbancato a sorpresa il parquet di Golden State, senza le sue ‘stelle’, la franchigia gialloviola è tornata sulla terra. Tre sconfitte in serie contro Chicago, Dallas e Phoenix. Kobe Bryant serve come l’acqua ai LA Lakers, essendo l’elemento capace di scardinare le difese avversarie e mettere a segno tiri pesanti nei momenti chiave delle gare. La sua presenza a targhe alterne sta pesando tantissimo sul bilancio stagionale degli ‘Angeli’, ma il miglioramento delle sue condizioni fisiche potrebbe consentire alla franchigia di accedere ai playoff per il rotto della cuffia.

Volano invece i Chicago Bulls alla quarta vittoria consecutiva e sempre più protagonisti anche delle scommesse sul basket. Trascinatore assoluto Jimmy Blater giocatore della settimana dell’East Conference con una media di 23 punti, 7 rimbalzi e 3,3 assist a partita. Prestazioni e numeri che stanno lanciando verso l’alto i Bulls. Trend positivo anche per gli Houston Rockets, che stanno sfruttando al massimo il momento d’oro di James Harden, JH ha chiuso la settimana con una media stratosferica: 34,7 punti, 7,3 assist, 4,3 assist a partita, che gli è valsa la nomination a MVP della settimana.

La più grande sorpresa della stagione è rappresentata dai Toronto Raptors, migliore squadra della Eastern Conference e secondo miglior record della lega. L’annata d’oro dei canadesi prosegue, sfatando un tabu’ che durava dalla stagione 2003-2004. Kyle Lowry è stata il protagonista assoluto (doppia-doppia da 30 punti e 11 assist) della vittoria dei Raptors sul parquet dei Denver Nuggets, consentendo ai canadesi di rompere una striscia negative che durava da 10 anni consecutivi al Pepsi Center. Nona vittoria in dieci partite per i Raptors: quest’anno la finale di Conference non sarà una chimera, un’occasione da sfruttare in un momento in cui i dislivelli tra team nell’Nba si sono azzerrati.