J.R. Smith con ogni probabilità quest'estate saluterà i tifosi newyorkesi

Smith in cerca di un pluriennale – Il desiderio di firmare un contratto per più anni a cifre elevate potrebbe sancire l’addio di J.R. Smith dopo pochi mesi di permanenza a New York. A febbraio la guardia ex Denver firmò un contratto annuale da 2,5 milioni di dollari con un opzione a suo favore anche per la prossima stagione. A quanto pare queste sono cifre che non bastano più a Smith, e visto che i Knicks a luglio avranno come obiettivo principale il rinnovo della sorpresa Jeremy Lin (il cui contratto si dice dovrebbe aggirarsi attorno ai 5 milioni di dollari l’anno) e lo spazio salariale della squadra della Grande Mela è alquanto limitato, la soluzione più probabile per il talento originario del New Jersey sarà cercare fortuna altrove. Le squadre interessate al suo acquisto dovrebbero essere quelle che insieme ai Knicks l’avevano corteggiato quest’inverno, quando stava per lasciare il campionato cinese, ovvero Timberwolves, Magic e Clippers.

Stan Van Gundy, a quanto pare non sono molti i giocatori che gradirebbero essere allenati da lui

Van Gundy, il meno amato dai giocatori – La rivista Sport Illustrated ha effettuato un sondaggio tra i giocatori per NBA chiedendo qual è per loro l’allenatore da cui non vorrebbero mai essere allenati e quello da cui invece amerebbero prendere direttive. I risultati hanno “incoronato” come coach meno amato Stan Van Gundy, attuale allenatore dei Magic, molto discusso nelle ultime settimane per il suo rapporto, non proprio idilliaco, con la stella della squadra Howard. Il fratello del commentatore televisivo (ed ex allenatore a sua volta) Jeff, ha collezionato il 22% dei voti, superando il 14% di Scott Skiles (Milwaukee Bucks) ed il 9% di Byron Scott (Cleveland Cavaliers). Il coach più popolare s’è rivelato essere Doc Rivers, allenatore dei Celtics, capace di raccogliere il 22% delle preferenze. Poco dietro con il 21% dei voti s’è classificato Mike D’Antoni, dimessosi da poche settimane dalla panchina dei Knicks (si vocifera per il rapporto con Carmelo Anthony). Al terzo posto, totalizzando il 16 % di preferenze, s’è posizionato Gregg Popovich, da 16 anni seduto sulla panchina dei San Antonio Spurs.

Paul Pierce e Ray Allen sono stati veramente vicini dal salutare Boston

La rivoluzione mancata a Boston – Pochi giorni fa è uscita la notizia shock, che all’ultimo giorno di mercato la dirigenza Celtics avrebbe provato a sgretolare il Big Three formati a Boston nel 2007. Mentre la maggior parte dei media parlava soltanto della voce secondo cui Rajon Rondo se ne sarebbe andato dalla squadra del trifoglio (voce poi rivelatasi infondata), a Boston stavano tentando in tutti i modi di cedere due elementi fondamentali come Ray Allen e Paul Pierce. Yahoo Sports ha infatti lanciato la bomba che, secondo fonti interne alla NBA, Allen sarebbe stato praticamente ad un passo da Memphis, da cui sarebbero arrivati O. J. Mayo e una scelta futura, mentre il capitano nonché bandiera della squadra Paul Pierce sarebbe stato spedito a New Jersey in cambio del contratto di Okur (in scadenza) e una prima scelta. Lo smantellamento di Boston era quindi in atto e per pochi dettagli non s’è concretizzato. Forse è stato meglio così, visti i recenti risultati raggiunti dai Celtics.

Messina e Ginobili ai tempi della Kinder Bologna

Ginobili e Messina – Cogliendo l’occasione dell’incontro di due giorni fa tra Lakers e Spurs, Emanuel Ginobili è stato intervistato da acb.com sul suo ex allenatore Ettore Messina, ora assistente proprio ai Lakers: “Ho un grande rispetto per lui – ha dichiarato la stella degli Spurs – E’ stato senza dubbio uno degli allenatori più importanti della mia carriera, mi ha modellato come giocatore e mi ha trasformato in quello che sono oggi. Popovich ha poi messo a posto i dettagli, ma quello che mi ha trasformato da ragazzino che giocava bene a un grande giocatore è stato Messina. Gli devo tanto e lo rispetto parecchio“.