In una stagione che ora mai da un pezzo non ha più nulla da chiedere a coach Williams e ai suoi giocatori, i New Orleans Hornets incappano in una settimana insolitamente positiva: il bilancio settimanale di tre vinte e una persa è forse il migliore di tutta la stagione. Sicuramente il rientro di Gordon, anche se avvenuto non in maniera continuativa a causa di un problema alla schiena che lo ha costretto a saltare un paio di gare, è servito a dare un po’ più brillantezza alla squadra, che in queste partite ha potuto fare particolarmente affidamento a Smith, centro da 4 punti a partita che più volte è riuscito ad andare sopra i 20 punti, per non menzionare i rimbalzi.

In questo contesto, Belinelli come al solito ha dovuto fare uso di grandi capacita‘ di adattamento. In particolare, la guardia italiana è stata brava a farsi trovare pronta a sostituire Gordon, dopo che è stato costretto ai box per le già sopracitate complicazioni alla schiena. Nelle due partite in cui è stato titolare, il “Beli” ha messo a referto 20+ punti,  riempiendo le altre voci del tabellino con discrete cifre. Mentre, quando Gordon ha preso il posto in quintetto a Belinelli sono rimasti scampoli di partita, nei quali la produzione in campo ne ha risentito sia a livello di punti segnati che a livello di percentuali dal campo.

 

In linea con quanto detto, la prima partita della settimana, giocata contro i Timberwolves, ha proprio dato dimostrazione di come i minuti di Gordon abbiano nuociuto contro la prestazione del “Beli”. Vinta per 99-90 e soprattutto grazie ai 26 punti e 10 rimbalzi di Smith, la gara è stata decisa nel terzo quarto quando gli Hornets hanno messo a segno un parziale di 12-0. Eric Gordon, ancora con un po‘ di ruggine addosso, ha segnato 10 punti tirando un pessimo 3/12. In 25 minuti e tirando 2/7 dal campo, Belinelli ha finito la gara con 6 punti, 3 rimbalzi e 4 assist, dando prova di riuscire a riempire altre voci dello scout in presenza di una serata offensiva deficitaria.

Le successive due gare sono state quelle in cui Gordon ha osservato un extra periodo di riposo, e sulle statistiche di Belinelli questo si ha avuto ripercussioni particolari. Nella sconfitta casalinga contro i Lakers, Landry ha segnato 20 punti e preso 11 rimbalzi, Vasquez 18 punti e smistato 11 assist, mentre Kaman, nonostante abbia giocato una partita molto efficace è stato limitato dai falli. Nel secondo quarto, i Lakers erano avanti di nove, ma un parziale di 12-3 ha rimesso gli Hornets in corsa. Nel terzo e quarto quarto, anche grazie a 7 punti consecutivi di Belinelli sembrava che New Orleans potesse portare a casa il match, ma nel finale, pur privi di Bryant, i Lakers hanno avuto la meglio. Come detto, senza Gordon, Belinelli ha giocato più minuti, 38, nei quali ha tirato 7/14 (4/7 da tre) per un totale di 20 punti, ai quali sono stati aggiunti 2 rimbalzi e 2 assist.

Similmente è andata la gara successiva, sempre casalinga contro i Sacramento Kings, con la differenza che questa volta è arrivata la vittoria. Ancora senza Gordon, Belinelli ha giocato 30 minuti, segnando 21 punti frutto di percentuali sopra il 50% dal campo e di un ottimo 8/9 dalla lunetta, inoltre, al di la’ di 3 rimbalzi e 3 assist, il “Beli” ha messo a referto anche una rubata. La partita è stata quasi sempre in controllo dei padroni di casa, che oltre all’apporto della guardia italiana hanno potuto fare affidamento sui 15 punti di Vasquez, ma soprattutto sui 22 con 10/12 dal campo di Smith.

Fiduciosi per la settimana positiva fin qui disputata, gli Hornets hanno ospitato la notte scorsa i Jazz. Con loro è arrivata un’altra vittoria con un margine maggiore di 10 punti, il che è incoraggiante. In questa partita c’è stato il rientro di Gordon (25 punti), e si è sentito sotto molti profili. Il primo è quello costituito dalla prova di Belinelli, che in 21 minuti e con 3/7 dal campo ha segnato 7 punti in totale, di fatto disputando una gara da comprimario. Il secondo è quello rappresentato dalla partita stessa, che è stata vinta proprio dalla guardia ex-Clippers, la quale nel quarto finale ha messo a referto 10 punti esaltandosi negli ultimi minuti dalla sirena. In questa gara è emerso tutto il talento di Gordon, e forse si è visto come la presenza di una stella del suo calibro avrebbe potuto aggiustare leggermente la stagione degli Hornets, che per tutto l’anno hanno avuto la mancanza di un “finisher” nei minuti finali che fosse in grado di concretizzare gli sforzi fatti nei primi 35/40 minuti di gioco portando la squadra alla vittoria. Nonostante Belinelli abbia dato mostra delle sue capacita‘ e talento nelle due gare settimanali senza Gordon, in quest’ultima partita è stato fin troppo evidente chi sia la guardia da quintetto e, per la prossima stagione, ammesso che Gordon resti, Belinelli dovrà essere bravo a trovare la sua dimensione come guardia di riserva. Il che, ovviamente, non significa assumere un ruolo eccessivamente minoritario all’interno dell’economia della squadra, semplicemente potrebbe voler dire giocare all’insegna dell’efficacia e della completezza, cercando di contribuire non solo con i tiri, ma anche con rimbalzi, assist, difesa e “intangibles”, qualità che a Belinelli non mancano.

Settimana prossima, gli Hornets affronteranno i Grizzlies in casa e i Bobcats in trasferta in un “back-to-back”. Poi giocheranno contro di nuovo i Grizzlies in trasferta e ospiteranno i Rockets in casa.