Le franchigie hanno praticamente completato i loro roster, le firme dei free agent e gli scambi estivi hanno ormai definito la quasi totalità dello scenario della prossima stagione. Per questo, è giunto il momento su DailyBasket di riepilogare quanto accaduto e dare i nostri voti al mercato – che non necessariamente coincide col valore assoluto – delle 30 squadre NBA, per capire chi si è mosso meglio e chi ha destato le maggiori perplessità. Dopo l’Atlantic Division, è ora la volta della Pacific Division:

Harrison Barnes

Golden State Warriors
La squadra della Baia ha fatto gran parte del mercato nella sessione precedente quando, con una mossa a sorpresa, aveva deciso di cedere Monta Ellis in cambio di Andrew Bogut. Il centro australiano però era arrivato infortunato: per questo motivo, di fatto, lui è il principale acquisto della nuova stagione. La coppia con David Lee potenzialmente è una delle più forti della Lega, senza contare che dalla panchina si alzerà un giocatore di grande sostanza come Carl Landry, arrivato da NOLA. Al draft è stato scelto Harrison Barnes, giocatore di grande prospettiva che avrà tempo di crescere ma anche lo spazio per giocare subito, mentre il back court, nella speranza che il recupero di Stephen Curry sia completo e che Klay Thompson confermi quanto fatto vedere dopo la partenza di Ellis, è stato puntellato con Jarrett Jack, un veterano di grande sostanza il cui pesante contratto da 5.6 milioni l’anno, scadrà a fine stagione. I Warriors hanno finalmente un roster completo sotto ogni punto di vista, ma hanno anche il monte salari bloccato, quindi dovranno fare bene con questo nucleo di giocatori. Voto 6

Lamar Odom

Los Angeles Clippers
La prima, fondamentale, mossa dei “Velieri” in estate è stata quella di rinnovare Blake Griffin, bloccato per i prossimi 5 anni con un contratto vicino ai 100 milioni di dollari complessivi. Quindi la dirigenza si è giustamente concentrata sul rafforzamento di una squadra già solida. Il colpo più importante è senza dubbio il ritorno di Lamar Odom, giocatore dal talento smisurato che deve però ritrovare il giusto approccio mentale e una buona forma fisica, il suo contratto chiama 8.2 milioni di dollari, ma scade a fine stagione e quindi non vincola troppo il club. L’altra grossa novità si chiama Jamal Crawford, giocatore capace di segnare tanto in pochissimi minuti, dovrà caricarsi sulle spalle la panchina e alleggerire i compiti offensivi di Chris Paul. L’ultima novità significativa si chiama Grant Hill, che ha firmato un biennale da 2 milioni per anno, che proverà l’ultimo assalto ad un titolo NBA. Con lui si allungano ulteriormente le rotazioni e arriva un giocatore dalla grandissima intelligenza. Voto 7,5

Dwight Howard e Mitch Kupchak

Los Angeles Lakers
Dwight Howard
e Steve Nash. Basterebbero questi due nomi per parlare di caccia al titolo, se li aggiungiamo alla squadra di Kobe Bryant e Pau Gasol diventa immediatamente chiaro il capolavoro compiuto da Mitch Kupchak, che è riuscito a firmare Nash da free agent e ad ottenere Howard sacrificando il solo Andrew Bynum, in una spettacolare trade che ha coinvolto ben 4 squadre. Inutile dire che la partenza di quest’ultimo e di Ramon Sessions difficilmente verranno rimpiante. A questo roseo quadro bisogna aggiungere la firma per 1.4 milioni di Jodie Meeks (un anno con “team option” sul secondo), che colma le gravi difficoltà della scorsa stagione nel tiro da 3 punti e del veterano Antawn Jamison (minimo salariale da 1.3 milioni), che formerà con il confermato Jordan Hill (biennale da 7 milioni complessivi) il back up dei lunghi. Voto 9

Luis Scola

Phoenix Suns
Partiti Nash e Hill, in Arizona si è completata la rifondazione iniziata con l’addio a Stoudemire. La società però si è mossa benissimo, amnistiando il pesante contratto di Josh Childress, che dopo l’esperienza greca non è più tornato il giocatore visto agli Hawks, pescando al draft  un playmaker già pronto per la NBA come Kendall Marshall, ma soprattutto assicurandosi due pezzi decisamente pregiati del mercato, Luis Scola (13 milioni in 3 stagioni, dopo l’amnistia dei Rockets) e Goran Dragic (quadriennale da circa 30 milioni), entrambi in uscita da Houston. Scola porterà talento e soprattutto energia e formerà una coppia temibile con Gortat, una delle poche note positive della scorsa stagione in casa Suns, mentre Dragic, cavallo di ritorno è il play perfetto per continuare il gioco veloce e fatto di pick’n roll ormai tipico della squadra. L’ultima grande novità si chiama Micheal Beasley (18 milioni in 3 anni), la dirigenza ha deciso di scommettere sull’immenso talento di questo ragazzo indisciplinato, se metterà la testa a posto sarà un grandissimo colpo, altrimenti sarà “solo” un buon realizzatore in grado di aiutare a rimbalzo. Voto 7.5

Thomas Robinson

Sacramento Kings
Impegnati in una fin troppo lenta ricostruzione, anche quest’anno i Kings non sono riusciti a dare una svolta significativa alla loro condizione. Dal draft, complice anche la bizzarra scelta dei Cavs è arrivato un giocatore importante, Thomas Robinson, un lungo solido, atletico e dalla grande etica del lavoro, mentre dal mercato sono arrivati solamente Aaron Brooks (1 anno a 3.2 milioni più “player option” sul secondo) di rientro dalla Cina, la cui compatibilità con Tyreke Evans è tutta da verificare e la discreta ala piccola James Johnson (restricted free agent tra 12 mesi). Da segnalare il rinnovo del contratto di Jason Thompson, a cui è stato dato un quinquennale da circa 30 milioni complessivi: si è quindi deciso di dare fiducia ad un ragazzo che dopo 3 anni di NBA non è mai esploso pur rivelandosi un giocatore solido sono canestro. Sul groppone sono rimasti i pesanti contratti di Francisco Garcia e John Salmons che limitano di molto ogni possibilità di manovra, mentre la postseason continua a rimanere un miraggio. Voto 5