Career high e record franchigia per Carmelo Anthony (Foto: espn.go.com)

Carmelo Anthony

Com’era ampiamente prevedibile, Carmelo Anthony diventerà free agent esercitando la cosiddetta “early termination option” prevista dal suo contratto. Come riferito da Chris Herring del Wall Street Journal, ha già informato ufficialmente i Knicks e dal 1° luglio sarà libero da ogni vincolo con la franchigia di James Dolan, che gli avrebbe dovuto garantire 23.5 milioni nella prossima stagione, e potrà decidere la propria destinazione.

Non è da escludere che possa alla fine anche decidere di rimanere a New York, che ha il vantaggio di potergli offrire più soldi di qualunque concorrente (fino a 125 milioni in 5 anni), ma sembra francamente ormai una possibilità remota, data la maggior attrattività di squadre in grado di lottare da subito per il titolo, obiettivo alla larga dalla Big Apple almeno fino al 2015 quando sulla situazione salariale dei Knicks il cielo tornerà a farsi un po’ più sereno. Ma questa necessità di dover pazientare ancora prima di lottare per quell’anello mai vinto sembra essere stata determinante per allontanare Anthony (26.5 punti di media in maglia bluarancio, 2° migliore di sempre), fresco 30enne, da New York.

In particolare i Bulls, ma anche Houston – che sogna maggiormente LeBron James -, sono sulle piste di ‘Melo, a cui potranno offrire al massimo un quadriennale da una novantina di milioni di dollari. Ma dovranno lavorare per liberare il necessario spazio salariale e dunque nulla può essere dato per scontato. Chicago è pronta ad amnistiare Boozer, potrebbe sacrificare Gibson e sarebbe entusiasta di affiancare Anthony ad un Derrick Rose pronto a tornare nella nuova stagione. Per i Rockets invece l’obiettivo è trovare un elemento utile a creare la propria versione dei “Big Three” con Howard e Harden.

Nel frattempo, la dirigenza dei Knicks deve registrare la permanenza di Andrea Bargnani. Dopo Stoudemire, anche il Mago ha deciso di esercitare l’opzione per restare a New York nell’ultima stagione prevista dal suo contratto, che gli frutterà 12 milioni di dollari, una cifra impossibile da ottenere sul mercato dei free agent, ma che gli darà anche l’occasione per riscattarsi dopo un’annata complessa.

A Sacramento invece Rudy Gay, entusiasta della determinazione con cui il nuovo proprietario dei Kings, Vivek Ranadive, vuole trasformare la franchigia in una contender, ha informato la dirigenza di aver fatto scattare l’opzione per un altro anno di contratto alla sontuosa cifra di 19.3 milioni.