Quando ormai tutti non aspettavano altro che l’inizio della regular season, un periodo in cui i movimenti di mercato si limitano normalmente al taglio dei giocatori di contorno invitati ai training camp, ecco che arriva una notizia che potrebbe cambiare non poco gli equilibri perlomeno della Western Conference. Gli Oklahoma City Thunder, infatti, hanno ceduto il loro Sixth Man of the Year James Harden a Houston insieme a Daequan Cook, Cole Aldrich e Lazar Hayward, in cambio di Kevin Martin, della 12º scelta all’ultimo draft Jeremy Lamb, di due prime scelte e una seconda scelta di futuri draft.

Harden aveva tempo fino al 31 ottobre per accettare l’offerta di prolungamento del contratto da parte dei Thunder, che però non gli avevano offerto il massimo salariale. Come ha detto il gm dei Thunder, Sam Presti: “Non siamo riusciti a raggiungere un accordo soddisfacente per entrambe le parti; per questo abbiamo preferito effettuare una trade che ci dava l’opportunità di portare a Oklahoma City un giocatore del calibro di Kevin Martin, oltre a un giovane talento come Jeremy Lamb e future selte, che saranno importanti per il nostro obiettivo di mantenere la squadra competitiva ma con spese sostenibili”.

Resta però il fatto che i Thunder si privano di uno dei loro Big Three, che nella scorsa stagione, a parte le brutte prove in Finale, aveva dato l’impressione di aver quasi scalzato Russell Westbrook come “numero 2” della squadra. Ora i Thunder dovranno riuscire a inserire al meglio un giocatore che ama prendersi tanti tiri come Kevin Martin, che difficilmente partirà dalla panchina: ciò porterà per forza di cose a dover ridefinire quasi da capo gli equilibri di squadra, e per una delle favorite al titolo sicuramente non è una buona notizia. Probabilmente, però, Sam Presti ha guardato più in là, considerando questo come un anno di transizione: a giugno, infatti, scadranno gli oltre 12 milioni di contratto dello stesso Martin, e ciò permetterà di guardarsi intorno nel mercato dei free agents.

Houston invece, che pareva destinata a una ricostruzione “lenta”, aggiunge fin da subito la pietra angolare del suo futuro, dato che James Harden ha in sé la stoffa per poter diventare un “uomo-franchigia”. Per arrivare a lui, però, sono state sacrificate tre future scelte, per cui qualche dubbio sul futuro a medio termine c’è, visto che la squadra, in generale, è piuttosto mediocre, e potrà ora rinforzarsi quasi esclusivamente tramite movimenti di mercato.