La trade era nota da tempo. Non era più un segreto per nessuno che Kevin Love avrebbe lasciato Minnesota per trasferirsi a Cleveland. Ed anche se i Suns hanno provato ad inserirsi nelle ultime ore, adesso si può parlare davvero di affare concluso ufficialmente. La novità, emersa negli scorsi giorni, riguarda il coinvolgimento anche di Philadelphia, che, nelle trattative, era entrata e uscita di scena diverse volte. Alla fine, Sam Hinkie, il g.m. dei Sixers, ce l’ha fatta e tutte le tre squadre possono dire di aver raggiunto i rispettivi obiettivi.

Ecco il dettaglio.
Cleveland prende: Kevin Love dai Timberwolves
Minnesota prende: Andrew Wiggins e Anthony Bennett dai Cavaliers, Thaddeus Young dai 76ers e una trade exception di 6.3 milioni
Philadelphia prende: Luc Richard Mbah-a-Moute, Alexey Shved, la prima scelta 2015 dai Cavs (era di Miami)

Cleveland si candida al ruolo di favorita principale ad est e il trio formato da LeBron James, Kevin Love e Kyrie Irving ad essere il riferimento quantomeno della conference, se non dell’intera lega, cioé quello che lo stesso LBJ ha formato con Wade e Bosh a Miami. La squadra allenata da David Blatt avrà una dotazione offensiva davvero di primissimo livello, grazie anche ad un supporting cast uscito molto rinforzato in quest’estate. Il monte salari ne esce ingolfato e dalla trade si perde molto valore in prospettiva, ma Cleveland deve provare a vincere subito, LeBron vuole questo, è nella posizione per condizionare l’intera franchigia e lo ha già fatto in questa situazione.

Solo per l’All-Star dei Timberwolves i Cavs avrebbero potuto sacrificare la prima scelta dell’ultimo draft Andrew Wiggins, che può valere quel livello in futuro ma già nel presente dovrebbe consentire a Minnesota di rimanere in qualche modo viva e non crollare. Ma ancora più importante nell’immediato sarà Thaddeus Young che sostituirà Love nel ruolo di ala forte nel quintetto di Flip Saunders, che ha celebrato la trade come una vittoria. La sua partenza da Philadelphia fornisce un’ulteriore conferma delle intenzioni dei Sixers, che consegnano di fatto la squadra totalmente in mano a Carter-Williams, di guardare anche oltre la prossima stagione: l’uomo con maggiore esperienza che era rimasto nel roster se ne va insieme al suo contratto da 9.1 milioni per il 2014-15 e, tramite player option, da 9.7 per il 2015-16. Arrivano invece Mbah-a-Moute, il mentore di Joel Embiid, e Alexey Shved, entrambi con contratto in scadenza, ma soprattutto un’altra preziosa prima scelta (anche se difficilmente sarà molto alta).