Mentre a Lakersville si interrogano sulla questione head coach, ci è capitato di leggere e sentire molte campane sugli affari estivi dei gialloviola.

Da una parte troviamo molti pareri autorevoli che criticano la scelta di farcire il roster di superstars, considerando che la palla è una e per vincere devono prima riuscire a giocare insieme e poi anche a difendere e forse neanche in questo ordine, i presupposti per le critiche sono giustificabili.

Oltre a questi dettagli non da poco ci sono altre piccole questioni da mettere in evidenza: l’età e le carenze difensive di Nash, collegate al fatto che se non gli mettete la palla in mano perde molto delle sue skills, la convivenza del duo Howard & Gasol in un basket che tende sempre di più allo small ball, Bryant che nonostante il suo ego non è più il Kobe dei titoli precedenti, per ovvi limiti di carta d’identità, e la guida tecnica che oggi non è più in carica, inadatta a guidare la squadra.

Sicuramente tutte queste asserzioni hanno fondamento ma, a parte la fondamentale questione del coach e del suo entrare nella testa dei giocatori, ci sembra che il vero problema sia la non presenza di un terzo uomo pericoloso con la palla in mano, oltre ai noti Bryant e Nash.

Ogni squadra che ha lottato nelle parti alte della classifica negli ultimi anni annoverava almeno tre giocatori creativi dal palleggio in grado di aprire il campo per i lunghi e questa situazione diventa fondamentale soprattutto con Howard in vernice.

Blake, Meeks, Metta e gli altri (Duhon lo abbiamo scartato a priori) non garantiscono questa pericolosità che è necessaria ancora di più quando i tuoi punti di riferimento hanno superato le 34 candeline.

Non serve il James Harden della situazione e neanche il Mario Chalmers o il Shannon Brown, basterebbe uno specialista, una bocca da fuoco con punti nelle mani e la situazione tattica cambierebbe notevolmente.

Se davvero sarà Phil Jackson l’uomo della provvidenza, con il suo mindset e appeal tra i top players, potrebbe bastare Darius Morris.

A proposito di bocche da fuoco: qualcuno vuole fermare Jamal Crawford? Non saranno  un campione esaustivo sei partite, ma l’ex Michigan ha iniziato davvero forte la sua avventura ai Clippers.

Dividendo il pallone con Chris Paul e Blake Griffin, non proprio due mestieranti qualunque, sta registrando cifre da capogiro (21.8 punti in 28.8 minuti) e anche nelle statistiche avanzate, come sesto uomo, è secondo solo a Ray Allen. He Got Game è fuori categoria in quanto la maggior parte dei tiri sono costruiti dagli altri e quindi abitualmente domina le classifiche di punti per possesso e true shooting percentage.

Le stats di Jamal tenderanno a sud con il passare delle partite ma un attaccante così dal pino ce l’hanno in pochi. Occhio ai Clippers guys!

Torniamo brevemente su un argomento a noi molto caro, il taglio da parte dei Mavs di Eddy Curry, che tra l’altro non ha ancora trovato una casa.  Riguardando gli highlights della partita della notte sfidiamo chiunque a biasimare Mark Cuban per l’acquisto della controfigura di Dirk Nowitzki: Troy Murphy.

httpv://www.youtube.com/watch?v=lbWoMxXAG8w

Il biondo da Notre Dame, di spalle e nelle inquadrature da lontano, sembra il tedescone e si sa che dall’altra parte della pozza sono “marketing oriented”: non ci stupiremmo che tra le clausole del contratto ci sia quella di frequentare lo stesso barbiere di Wunder Dirk.

Nella gara di questa notte si è messo in evidenza uno dei più vincenti ballers della lega, direttamente dal Bronx via Uconn con in tasca il titolo NCAA 2011, un certo Kemba Walker ha fatturato 22 punti conditi da 6 rebs, 7 assistenze e 8 palle rubate.

Dopo una lunga serie di scelte dannate, Michael Jordan forse ne ha fatta una buona da dirigente?

Kemba Walker, nonostante la stazza fisica, è un giocatore vincente con esperienza e attributi che al college ha mostrato parte del suo talento e dopo una prima annata tra i Pro da 12.2 punti e 4.4 assistenze sta producendo dei progressi interessanti.

Una curiosità sul ragazzo di NY, sul in rete girano parecchi video interessanti, ha anche una notevole fama come ballerino tanto da aver partecipato tre volte alla trasmissione televisiva “Showtime at the Apollo”.

Noi ne abbiamo trovati davvero interessanti: il primo è quello della festa dopo il Draft ’11 in cui improvvisa due passi con una bionda in disco (in presenza anche di Brandon Jannings) e l’altro è prima di una partita delle final four del torneo NCAA in cui ispira Alex Oriakhi a una dance tutta da vedere…

httpv://www.youtube.com/watch?v=eVwcoAQjl2I

personalmente volevamo dire ad Alex che abbiamo apprezzato di più lo spettacolo delle ragazze della squadra di basket femminile di Uconn, alla parata per il trionfo nell’anno precedente.

Passiamo ora a parlare dei cattivi di questo inizio stagione e più specificatamente di Ersan Ilyasova che dopo aver firmato un contratto da 40 milioni in cinque anni sembra aver mandato il gemello scarso a Milwaukee.

L’inizio del turco è secondo solo a quello di Rodney Stuckey,  se pensate che non sia una reale crisi post contrattone, cercate una spiegazione anche alla percentuale dalla lunetta da 41,7 % per un tiratore che in carriera sfiorava l’80%.

Per quanto riguarda Stuckey il contratto lo aveva già firmato negli scorsi anni ma il suo inizio stagione è da film horror.

Entrato nella lega nel 2007 con la fama di essere uno scorer di sopraffina classe (24.4 nei due anni a Eastern Washington), non è mai stato un tiratore puro, soprattutto dall’arco dei 7,25, ma si era affermato anche tra i pro. Questa stagione però è iniziata davvero male e in 32 minuti a sera il ragazzo sta segnando con il 23,6% dal campo e poco meno nelle triples, chissa se coach Lawrence Frank vuole montare canestri più larghi in allenamento per fargli tornare la fiducia di un tempo.

Il coach forse deve iniziare a preoccuparsi perchè nel 2009-2010 i Nets iniziarono 0-16 sotto la sua guida, prima del licenziamento (comunque a NJ scrissero il nuovo peggior inizio di sempre 0-18). I Pistons oggi sono 0-7, ampiamente in corsa per il nuovo record e per diventare la peggior squadra della lega e dare una grossa spinta negativa alla carriera di Frank.

Settimana scorsa Jeff Teague ha posterizzato il Morris di Houston, salvo commettere fallo in attacco. La sera seguente il ragazzo si è ripetuto, questa volta la vittima illustre era niente di meno che Kevin Durant e soprattutto l’arbitro non ha fischiato. Il giocatore sembra abituarsi a queste schiacciate ad effetto visto che già lo scorso anno aveva posterizzato Joakin Noah, Ray Allen e Channing Frye.

(Anche al College aveva dato qualche segnale…)

httpv://www.youtube.com/watch?v=t2WIZQVNJqY

Vi salutiamo ricordandovi che è partito il College Basket con la brutta notizia che uno dei giocatori più in vista tra quelli del piano di sopra, Shabazz Muhammad, non ha ancora ottenuto l’eleggibilità per giocare con UCLA a causa di alcune possibili sovvenzioni incassate durante i viaggi in cui ha visitato le università che lo volevano. Le indagini continuano.

Shabbazz Muhammad in borghese al debutto di UCLA