Kyle Lowry, sempre più lontano da Toronto (Foto: mortalsoul.net)

Kyle Lowry, sempre più lontano da Toronto (Foto: mortalsoul.net)

UPS&DOWNS: DeMar DeRozan è ancora tornato, nelle ultime 3 gare sono arrivate 3 “L” eppure i Toronto Raptors continuano ad essere una squadra di vertice nella Eastern Conference, oltre che i dominatori assoluti della Atlantic. Unici nella divisione con un record superiore al 50% di vittorie, i canadesi continuano ad essere una delle squadre più efficaci della Lega, terzi per punti segnati (108.1) sono anche secondi per efficienza offensiva alle spalle dei Mavs con 111.1 punti segnati per ogni 100 possessi.  Alle loro spalle troviamo invece i Brooklyn Nets. Seppur con un record ancora al di sotto del 50% (16-18 nel momento in cui scriviamo) e con una striscia aperta di 2 L consecutive, una delle quali in overtime contro Dallas, i ragazzi di coach Lionel Hollins finalmente sembrano aver trovato un’identità più chiara. Il destino di Deron Williams è ancora in bilico la cessione ai Kings resta un’ipotesi concreta, ma la squadra sembra aver metabolizzato il tutto, complice anche la decisione di Lionel Hollins che ha retrocesso D-Will a sesto uomo di lusso. Sotto canestro poi, la crescita di Mason Plumlee sembra aver dato solidità difensiva ad una squadra che subisce davvero troppo, anche in rapporto ai ritmi molto bassi che tiene.

Danny Ainge

Danny Ainge

Terzi nella division troviamo invece i Boston Celtics, i nuovi Celtics, quelli del post Rondo. Danny Ainge infatti ha “premuto il grilletto” cedendo l’ultimo pezzo della squadra che vinse il titolo nel 2008 e lo sfiorò nel 2010. Con la cessione del numero 9 Boston ha gettato la maschera definitivamente, questo 2015 è e sarà un’annata di transizione, da sfruttare per far crescere i tanti giovani talenti in rosa e assicurarsi il maggior numero di buone scelte possibile al prossimo draft. Il giovane Marcus Smart ancora però non convince a pieno ed Avery Bradley non sembra ancora pronto per guidare la squadra. Con una vittoria nelle ultime 8 partite i Celtics sono la squadra in maggiore difficoltà dell’Atlantic, assieme  a New York. La vittoria della notte contro Cleveland segna un passo importante nella stagione dei Philadelphia 76’ers. Non solo perché interrompe una striscia di 14 “L” consecutive in casa, ma perché permette ai Sixers di superare i New York Knicks in classifica, lasciando ai Knicks la poco invidiabile posizione di peggior squadra della Lega. Con 3 vittorie nelle ultime 10 partite i Sixers hanno mostrato finalmente qualche segno di crescita, anche se la mancanza di talento e pochezza del loro attacco sono costanti che difficilmente cambieranno nel breve periodo. Con 91.3 punti segnati su 100 possessi i ragazzi di Brett Brown sono straultimi per efficienza offensiva (Indiana, penultima arriva a 98.6) un dato che si somma all’ultimo posto per quanto riguarda percentuale “reale” dal campo e percentuale dal campo effettiva.

Phil Jackson (Photo by Maddie Meyer/Getty Images)

Phil Jackson (Photo by Maddie Meyer/Getty Images)

Ultimi nella Division e nella Lega, troviamo i derelitti Knicks. Con una striscia aperta di 12 “L” consecutive ed un imbarazzante 2-17 in trasferta i New York Knicks sono nettamente la peggior squadra della intera NBA al momento e la trade conclusa nella notte certamente non li aiuterà a risalire la china. Phil Jackson infatti ha ceduto JR Smith ed Iman Shumpert a Cleveland in cambio di Alex Kirk, Lou Amundson, Lance Thomas e una seconda scelta nel 2019. Una mossa dettata dalla volontà di alleggerire il monte ingaggi, di liberarsi di un giocatore dal carattere molto difficile come JR Smith. Iman Shumpert invece paga una crescita molto al di sotto delle aspettative, anche a causa dei gravi infortuni che ne hanno condizionato la carriera, nonostante la giovane età.

HOT: L’anno scorso aveva dimostrato di essere un giocatore di altissimo livello e un grande scorer, quest’anno aveva fatto vedere di poter lavorare al fianco di un grande realizzatore come DeMar DeRozan, ma nell’ultimo mese Kyle Lowry ha ulteriormente alzato il livello del suo gioco. Uscito di scena per infortunio DeRozan, Kyle si è caricato la squadra sulle spalle tornando ad essere la prima opzione offensiva della squadra. Mai aveva avuto una stagione così prolifica per punti e assist e il 44.9% con cui tira dal campo la dice lunga sulla qualità delle sue scelte.

NOT: Nonostante i progressi di Amar’e Stoudemire, che è tornato a catturare oltre 7 rimbalzi di media a partita,  la cessione di Tyson Chandler, oltre che da un punto di vista difensivo, è stata un disastro anche per quanto riguarda i rimbalzi in casa NY. Con 39.5 carambole catturare i Knicks sono penultimi nella Lega, un dato estremamente negativo che nasce dalla difficoltà da parte della squadra guidata da Derek Fisher di proteggere il proprio tabellone.

Alexey Shved (fonte foto: www.rantsports.com)

Alexey Shved (fonte foto: www.rantsports.com)

UNEXPECTED: Iniziata, senza scintillare, la stagione a Houston, Alexey Shved è finito ai Sixers a stagione in corso e finalmente, dopo un secondo anno difficile a Minnesota e il fallimento di Houston è riuscito a mantenere quanto fatto vedere nell’anno da rookie. Con 9.9 punti di media in in 16.8 minuti di gioco e il 40% dal campo, Shved è una vera e propria iniezione di energia per Philadelphia. Non dimentichiamo poi i 2.7 assist di media per allacciata di scarpe.

STATS: Abbiamo parlato in precedenza della difficoltà dei Sixers di trovare il canestro, il problema maggiore per i ragazzi di Brett Brown arriva sicuramente dall’arco dei 3 punti. Philadelphia è l’unica squadra della Lega che tira con meno del 30% dall’arco (29.7), un dato pessimo per una squadra che prova quasi 23 tiri dall’arco a partita (23.9); in questo senso pesano tantissimo gli errori di Tony Wroten (27.6%) e Micheal Carter-Williams (23.8%) che da soli prendono un terzo delle triple di squadra.

Carmelo Anthony al centro delle voci di mercato (Foto: wallerz.net)

Carmelo Anthony al centro delle voci di mercato (Foto: wallerz.net)

INJURIES: Per ora ha saltato solamente le ultime 3 partite, ma la condizione di Carmelo Anthony e del suo ginocchio preoccupa tutta New York, non a caso i Knicks vorrebbero fermare la loro stella per precauzione fino al termine della stagione. “Melo” avrebbe così tutto il tempo per operarsi e ripresentarsi ai nastri di partenza l’anno prossimo, quando il roster dei Knicks sarà ben diverso da quello attuale e le ambizioni di tornare ai playoffs saranno legittime. Il ragazzo però non sembra propenso ad accettare questa soluzione, il caso è pronto ad esplodere, ma a New York, ormai, le polemiche sono la normalità da anni.


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