UPS – Nonostante qualche passo falso inatteso, i Bulls (26-12) si affacciano al nuovo anno con il primato nella propria Division ed in lotta per primeggiare ad Est, dietro ai sorprendenti Hawks e a braccetto con Wizards e Raptors. La squadra è qualitativamente un gradino sopra alle concorrenti della propria Conference, e dovrà essere saggio Tom Thibodeau nel gestire il minutaggio dei titolarissimi per non arrivare ai Playoff in uno stato di forma scadente. Butler, per il quale è in arrivo una maxi offerta per il rinnovo a circa 15,5 milioni di dollari annui, è il giocatore NBA che resta sul parquet più a lungo di tutti, 40 minuti di media, e Gasol alla veneranda età di 34 anni, viene utilizzato oltre 35 minuti ogni partita.

Dopo la partenza dell’ingombrante Josh Smith, i Pistons (12-24) hanno cominciato a macinare successi (sette di fila prima della legittima sconfitta contro la capolista Atlanta). I giocatori sono stati messi spalle al muro, e hanno riposto in maniera sorprendente, alzando il rendimento in maniera esponenziale, e restando concentrati (“Una gara per volta” recita il tweet del miglior realizzatore della squadra) . Difficile dire dove possa arrivare questa squadra, che si affida tanto alle iniziative dei singoli, Jennings su tutti, e nella quale proprio non riesce a trovare spazio il nostro Gigi Datome.

Il 26 dicembre i Bucks (20-19) hanno raggiunto il numero complessivo di vittorie (15) conseguite nella travagliata scorsa stagione. La squadra è in leggero calo, ma resta ampiamente in zona Playoff, dimostra di apprezzare e seguire i dettami di coach Jason Kidd, e soprattutto può contare sull’esplosione definitiva del classe ‘94 Giannis Antetokounmpo. Brutte tegole le perdite di Jabari Parker per tutta la stagione e di Larry Sanders, che a soli 26 anni ha deciso di appendere le scarpe al chiodo. La squadra ora volerà in Europa per affrontare i Knicks a Londra, salvo poi tornare ed affrontare un vero e proprio tour de force per rimettersi in pari dopo il viaggio oltreoceano.

DOWNS – Il record insoddisfacente dei Cavs (19-18), e le brucianti sconfitte casalinghe con Detroit e Milwaukee, oltre a quella ancor peggiore a Philadelphia, hanno spinto il GM David Griffin a muoversi sul mercato per consegnare a David Blatt, che comincia ad esser messo sulla graticola dai media e i tifosi, una squadra più profonda e qualitativa. Da New York sono arrivati Iman Schumpert e J.R.Smith, che diventa il sesto uomo della squadra, mentre la carenza sotto la plance è stata colmata con l’ingaggio di Timofey Mozgov dai Nuggets, in cambio di due scelte al primo giro del prossimo Draft. È stato sacrificato Dion Waiters, che tendeva troppo a giocare da solo e peraltro era in rapporti tutt’altro che ottimi con Kyrie Irving.

Frank Vogel continua a dimostrare di essere un grande coach, tenendo i suoi Pacers (15-23) a ridosso della zona playoff, nonostante la carenza di talento, dovuta al k.o. estivo di Paul George e alla partenza di Lance Stephenson, e i tanti piccoli infortuni che non gli hanno mai permesso di poter sfruttare il roster come vorrebbe (l’ultimo quello di George Hill). Questa versione degli Indiana Pacers è una squadra con dei connotati prettamente difensivi, riesce molto spesso a tenere gli avversari sotto i 100 punti e provare a spuntarla con un attacco organizzato, senza una superstar capace di segnare quaranta punti.

HOT – Il salto di qualità che Greg Monroe ha compiuto nell’ultimo mese è una delle ragioni dell’ottimo momento dei Pistons. Nel nuovo anno il prodotto di Georgetown sta viaggiando a medie da All Star: 17.5 punti di media con il 61% dal campo e 12.5 rimbalzi catturati. È in condizione straripante anche Pau Gasol, che in questa stagione ha già totalizzato cinque partite con 25 o più punti e 10 o più rimbalzi: aveva raggiunto questi numero solo quattro volte nelle ultime due stagioni combinate.

NOT – In casa Pacers, ci sarebbe bisogno di un apporto maggiore di David West per provare ad agguantare l’ottava piazza. Il veterano 34enne sta segnando solo 12 punti a partita, non aveva medie così basse da un decennio, dal lontano 2004/2005. In un attacco, quello di Indiana, nel quale è una delle prime due o tre opzioni, l’ex New Orleans deve assolutamente aumentare il proprio fatturato.

UNEXPECTD – Anche Jodie Meeks, arrivato a Detroit in punta di piedi, è un fattore nella rinascita della squadra della Motor City. Sempre frizzante uscendo dalla panchina, tira quasi con il 50% da tre punti e porta alla causa 13.6 punti a partita in media. Menzione anche per Khris Middleton: se i Bucks sono stati la squadra con le migliori percentuali al tiro nel mese di dicembre, il merito è anche suo e delle sue elevate percentuali.

STATS – Una statistica che lascia ben sperare sulla crescita di Giannis Antetokounmpo: nella storia solamente Carmelo Anthony, LeBron James, Kevin Garnett e Kyrie Irving erano più giovani del greco quando hanno disputato un match da almeno 18 punti, 9 rimbalzi, 5 assist e 2 palloni rubati. Il tempo dirà se il giovane greco di origini nigeriane riuscirà ad avvicinarsi al livello di questi straordinari fuoriclasse.

INJURIES – Stagione finita per Anderson Varejao. Il lungo dei Cavs ha riportato la rottura del tendine d’achille. C’è curiosità attorno al nuovo arrivato Mozgov, che avrà l’arduo compito di sostituire il capellone brasiliano. Bisognerà attendere la prossima stagione anche per poter rivedere in campo Jabari Parker. La matricola dei Bucks, che era in lizza per imporsi come Rookie dell’anno, si è rotto il legamento crociato anteriore nel corso della trasferta di Phoenix. Molti i tweet di solidarietà ricevuti da Parker, tra i quali quello di Mario Chalmers.