ATLANTA HAWKS (27W-21L): Il mese di gennaio ha sancito l’addio degli Hawks a qualsiasi sogno di leadership nella Eastern Conference. Il distacco nei confronti di Cavs e Raptors non sembra sanabile. La beffa in extremis sul campo dei Suns, cui si sommano i crolli nei quarti periodi contro Clippers e Pacers (parziale di 2-23 negli ultimi minuti) non fanno altro che aumentare il nervosismo nelle viscere della Philips Arena. Paul Millsap, che parteciperà al terzo All Star Game consecutivo, è uscito malconcio dalla sfida con Indiana, ma non sembra essere nulla di preoccupante, mentre Jeff Teague (14.3 ppg e 5.6 apg, numeri decisamente inferiori rispetto allo scorso anno) è al centro di diverse voci di mercato che lo vorrebbero ai Knicks alla corte di Phil Jackson. Kyle Korver continua, dal suo canto, a rendere sotto le aspettative e sono diversi i tifosi e addetti ai lavori che auspicano una trade che lo riguardi entro la deadline del 18 febbraio.

MIAMI HEAT (25W-21L): Dopo quattro sconfitte consecutive, gli Heat sono tornati a ritrovare il sorriso nelle due trasferte di Chicago e Brooklyn e navigano al sesto posto ad Est in coabitazione con i Pistons. La situazione, tuttavia, non è delle più rose a South Beach: i tempi di recupero di Goran Dragic sono stati più lunghi del previsto, anche se ora sembra davvero pronto a riprendere il suo posto in quintetto in luogo del connazionale Beno Udrih, che non poteva certo garantire la stessa qualità e pericolosità; Dwyane Wade (nonostante dimostri a 34anni di essere ancora determinante nei momenti che contano e nonostante sia diventato nel mese di gennaio il 43° marcatore all-time della lega) è ai minimi in carriera dal punto di vista della percentuale dal campo e dei punti segnati, peggio aveva fatto solo nel suo anno da rookie; Hassan Whiteside, invece, sarà free agent a luglio e fa gola a tante franchigie, su tutte i Lakers, anche se difficilmente gli Heat si priveranno del miglior stoppatore della NBA in una stagione ancora tutta da giocare.

CHARLOTTE HORNETS (22W-24L): Freccia in su per descrivere il momento attuale degli Hornet, in corsa per un posto ai Playoff e allietati da una serie di ottime notizie. Kemba Walker è reduce da una settimana incredibile, che lo ha visto aggiornare il proprio career high con i 52 punti nella vittoria contro i Jazz e poi replicarne 40 ad Orlando rendendo realtà una rimonta che sembrava quasi impossibile da mettere in scena. Eppure tutto ciò non è bastato al numero 15 per garantirsi un posto al prossimo All Star Game. Nella vittoria a Sacramento, poi, è salito in cattedra Troy Daniels, protagonista assoluto con 8/11 dall’arco e massimo in carriera a quota 28 punti. Infine, la terza notizia lieta è rappresentata da Micheal Kidd-Gilchrist, pronto a fare il suo debutto stagionale dopo il lungo stop dovuto all’infortunio alla spalla.

WASHINGTON WIZARDS (20W-24L): La bufera di neve e gelo che si è abbattuta sulla capitale impedendo il normale svolgimento della sfida tra Wizards e Jazz è la fotografia perfetta del momento che stanno vivendo John Wall e compagni. Dopo lo scivolone casalingo contro i Nuggets trascinati da Gallinari, i giocatori hanno deciso di improvvisare un meeting di spogliatoio riservato solo a loro stessi, senza alcun membro dello staff tecnico, nella speranza che ne derivi qualche effetto positivo come avvenne due anni fa dopo una pessima partenza di regular season. Questa squadra è costruita per disputare i Playoff, ma non riesce a trovare una ben chiara identità, prima quintetto piccolissimo, poi doppio lungo con Gortat e Nenè: sembra che anche coach Wittman sia in confusione, ma bisogna al più presto trovare una soluzione, prima che i buoi fuggano definitivamente dalla stalla.

Nikola Vucevic

Nikola Vucevic

ORLANDO MAGIC (20W-24L): Ogni speranza di vivere una stagione da protagonisti sta evaporando in casa Magic. Il 2016 è finora un anno da incubo, nel quale la truppa guidata da coach Skiles ha perso 11 delle 12 gare disputate, le ultime sette consecutivamente e in tutti i modi possibili, dilapidando grandi vantaggi nel finale, ben tre volte dopo un overtime, altre volte venendo dominata sin dalla palla a due. Nonostante ciò, il lento processo di rifondazione procede, e rispetto alla scorsa stagione nella quale arrivarono solo 25 vittorie, i miglioramenti sono sensibili grazie al buon sistema difensivo impiantato da Scott Skiles e alla maturazione di alcuni giocatori chiave come Vucevic, Harris e Oladipo. Man mano che si avvicina la trade deadline l’attenzione si sposta sulle mosse del GM Rob Hennigan, che dovrebbe provare in tutti i modi a tenere tutti gli interessantissimi giovani del roster, evitando di sacrificarli per qualche giocatore d’esperienza per provare disperatamente ad acciuffare l’ottavo posto ad Est, obiettivo in questo momento fuori portata e non così prioritario rispetto alla prosecuzione della crescita della squadra.