Wade prova a superare l'efficace difesa di Duncan (Derick E. Hingle/USA TODAY Sport)

Wade prova a superare l’efficace difesa di Duncan (Derick E. Hingle/USA TODAY Sport)

Miami, quasi obbligata a vincere dopo la sconfitta in gara 1 ed attesa a tre trasferte consecutive in Texas, fa sua la seconda partita di queste Finals grazie ad un break pauroso di 33-5 a cavallo tra terzo e quarto periodo. A cominciare meglio erano stati però gli Spurs (9-4 al 4′), con Danny Green infallibile dalla linea dei tre punti. James fatica ad entrare in partita, ma i compagni attorno a lui fanno il proprio dovere: Wade, Chalmers e Bosh riescono a portarsi con la testa avanti sul 16-15 all’8′. La forza degli Spurs è però nel tiro da fuori, fondamentale nel quale dimostrano di essere infallibili in questa gara 2, ed una volta uscito Green ci pensa Gary Neal a colpire ripetutamente dall’arco. Parker dopo un inizio in sordina s’iscrive pienamente tra i protagonisti della partita segnando a ripetizione nel mezzo del secondo quarto, ma Wade e Chalmers sbagliano difficilmente qualche scelta offensiva ed il primo tempo si conclude sul 50-45 per gli Heat. Al ritorno in campo Miami prova un primo tentativo di fuga sul 54-46, ma la percentuale da tre di San Antonio non accenna a calare e con le triple di Green e Leonard sale fino al 69% (9/13). La partita sembra essere tornata in equilibrio (62-61 per gli Spurs al 31′), ma a questo punto sale in cattedra Mario Chalmers, che segnando e assistendo i compagni produce il parziale da cui i texani non riusciranno più ad alzarsi. Il playmaker ex Kansas University contribuisce anche a svegliare LeBron James da un torpore che iniziava a ricordare in maniera inquietante le Finals 2011. Il break di Miami non accenna a fermarsi nemmeno all’ inizio quarto periodo: i campioni in carica toccano anche i 27 punti di vantaggio, facendo diventare gli ultimi sei minuti un lunghissimo garbage time.

San Antonio Spurs @ Miami Heat 84-103 (1-1)

L'impressionante stoppata di James a Tiago Splitter, una delle azioni simbolo del break decisivo (Derick E. Hingle/USA TODAY Sport)

L’impressionante stoppata di James a Tiago Splitter, una delle azioni simbolo del break decisivo (Derick E. Hingle/USA TODAY Sport)

MVP: L’ispiratore del decisivo parziale è sicuramente Mario Chalmers a cui non possiamo far altro che consegnare il premio di miglior giocatore della partita. Importantissime anche le triple di Miller e Allen che mettono gli ultimi chiodi sulla bara dei San Antonio Spurs.

LVP: Ci piange il cuore a metterlo sotto questa voce, ma Ginobili, un po’ anche per i problemi di falli nel primo tempo, non riesce a incidere come dovrebbe. E senza Manu il gioco offensivo di Popovich rischia di diventare assai più prevedibile.

Losing Effort: La gara di Danny Green è ai limiti dell’incredibile fin quando c’è una partita. Poi Miami scappa e lui, comprensibilmente, può farci ben poco. Ma  i suoi 17 punti senza errori al tiro (5/5 da tre), sono per diverso tempo un rebus irrisolvibile per Spoelstra.

Stat of the Night: Le sole 4 palle perse dagli Spurs in gara 1, vengono già pareggiate dagli uomini di Popovich a fine primo quarto e sono quadruplicate una volta terminata la partita.