San Antonio Spurs @Miami Heat 88-95 (serie 3-4)

San Antonio Spurs:

K. Leonard: 8. In queste Finals aveva dimostrato di essere un grandissimo giocatore e gara 7 non ha fatto eccezione, 19 pts con 16 reb. Se il titolo fosse andato agli Spurs sarebbe stato uno dei principali candidati al titolo di MVP ma non è stato così. Ora possiamo tranquillamente affermare che San Antonio punterà su di lui per il futuro e, dato che ha solo 21 anni, siamo certi che questo è più che mai dalla sua.

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Manu Ginobili deluso dopo gara 7

M. Ginobili: 5.5. Gioca meglio di gara 6. Ok i 18 pts finali, ma le tre palle perse nell’ultimo quarto pesano come un macigno sul risultato. Ha dimostrato ancora di avere una classe pazzesca ma questa volta non è bastata.

T. Duncan: 8. A 37 anni gioca come uno di 25, chiude la gara con 24 pts, 12 reb e 4 palle rubate. Il rammarico rimane per l’occasione persa (probabilmente l’ultima della sua carriera), visto anche il tiro (semplicissimo) sbagliato a 50 secondi dal termine. Una cosa è certa, uno così andrebbe clonato.

D. Green: 3. E’ passato da essere considerato uno dei candidati al titolo di MVP ad essere un giocatore deleterio in appena 2 partite. Ieri ha chiuso con 1/12 al tiro, prendendo spesso la decisione sbagliata.

T. Parker: 5.5. Ci si aspettava sicuramente di più ma indubbiamente era rallentato da un infortunio, male al tiro (3-12) e per nulla decisivo nel finale, chiude con soli 10 pts.

G. Neal: 6. Fa il compitino anche se a volte forza parecchio, mette una tripla allucinante nel secondo quarto, ma si ferma li.

B. Diaw: 6. Gioca solo 12 minuti e il plus-minus parla chiaro (-18), mette comunque una tripla importante.

T. Splitter: ng. Solamente 4 minuti in campo.

Miami Heat:

LeBron James, MVP delle Finali, al secondo titolo consecutivo (Foto: espn.go.com)

LeBron James, MVP delle Finali, al secondo titolo consecutivo (Foto: espn.go.com)

L. James: 10. C’è rimasto davvero poco da dire, prestazione mostruosa per lui: 37 pts, 12 reb, 4 ast e 5 triple che hanno contribuito a spezzare le gambe all’avversario. A fine gara ha dichiarato “Non mi importa di quello che dicono di me. Sono LeBron da Akron, Ohio e non dovrei nemmeno essere qui. Sono fortunato”, ma visto quello che è stato in grado di fare possiamo dire tranquillamente che il fattore fortuna è quasi nullo.

M. Miller: 5.5. Nella notte non ha giocato bene (0 pts in 19 minuti con 0/5 al tiro), ma se è arrivata a gara7 Miami lo deve anche a lui.

C. Bosh: 5.5. Risultato dato dal rapporto di due voti, il 4 per i zero punti (0/5 al tiro, seconda volta in carriera che fa virgola) e il 7 del lavoro sottotraccia. Soffre tanto ed ha subito problemi di falli che lo costringono ad uscire ma continua comunque a lottare.

D. Wade: 8. Con lui in campo la qualità dei tiri di Miami scende (-2 il +/-) dato che tende a forzare parecchi jumper. Il fatto è che stavolta gli entravano praticamente tutti (23 pts e 10 reb alla fine). A fine gara era forse il più contento di tutti e aveva tutte le ragioni per esserlo dato che, come ha dichiarato Popovich a fine gara, “ha giocato una gara da Hall of Famer”.

M. Chalmers: 7. E’ uno di quei giocatori che con la sua “follia” ti può far vincere o perdere queste partite, questa volta gli è andata bene. Buona la sua difesa su Parker, ha chiuso con 14 pts, compreso il buzzer beater a fine terzo quarto (da 10 metri) che ha riportato avanti gli Heat.

R. Allen: 5. Non una grande prestazione per He got game. Anche lui chiude con 0 pts ma senza di lui non ci sarebbe di certo stata questa partita.

S. Battier: 8. Scongelato da Spoelstra per questa partita, ripaga molto bene la fiducia datagli con sei triple importantissime (chiude con 18 pts, 6/8 da tre). Queste partite sono indubbiamente le sue, uno scienziato.

C. Andersen: 7. Altra ottima prova di Birdman che si dimostra l’unico lungo di Miami a mettere in difficoltà Tim Duncan. Si rivela ancora una volta un giocatore importantissimo.

U. Haslem: ng. Appena 2 minuti per il capitano.