San Antonio Spurs @ Miami Heat 92-88 (serie 1-0)

Spurs

Tony Parker segna il canestro decisivo nel finale (Foto: businessinsider.com)

Tony Parker segna il canestro decisivo nel finale (Foto: businessinsider.com)

Parker: 8. È lui l’eroe della partita; al di là delle cifre, che ne fanno comunque il miglior marcatore della gara (21 punti, 9/18 al tiro, 6 assist), non commette errori (0 palle perse) e suona la carica nel secondo tempo, con tanto di canestro impossibile sulla sirena dei 24, a 5 secondi dalla fine.
Green: 7. Non fa molto oltre a tirare da tre, ma in effetti è questo il suo ruolo: 12 punti, 4/9 dall’arco e anche 5 rimbalzi.
Leonard: 7,5. Partita incredibile per uno della sua età, per mentalità, concentrazione e dedizione. In difesa riesce a tenere James sotto i 20 punti; in attacco fa il suo con 10 punti a referto (anche se con 0/4 dalla lunga distanza). In più, anche 10 rimbalzi catturati.
Duncan: 7,5. Parte male, con 5 errori al tiro e 2 falli nei primi minuti, che lo tolgono dalla partita. Quando rientra, però, è il Duncan di sempre, intelligenza cestistica allo stato puro e mani fatate: 20 punti, 14 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate.
Splitter: 6,5. Si fa trovare pronto quando serve, mentre in difesa la sua limitata mobilità spinge Bosh a prendersi più tiri da fuori del previsto, con risultati alterni tra primo e secondo tempo.
Ginobili: 6,5. Non particolarmente brillante, vive di fiammate, ma il suo apporto si sente, come sempre: 13 punti e 3 assist, ma un 4/11 al tiro da migliorare.
Diaw: 5,5. Si distingue per un bel canestro rovesciato in penetrazione sulla linea di fondo, ma in pratica non fa nient’altro.
Joseph: 5,5. Due minuti di tanta frenesia e poco altro.
Neal: 6,5. Tre canestri importanti in una ventina di minuti sul parquet: è questo che gli chiede Popovich ed è questo che Neal è sempre pronto a dare.
Bonner: 5. La difesa di Miami non gli lascia molto spazio per tirare da fuori e, visto che in altre zone del campo è ben poco pericoloso, Popovich lo lascia sul campo solo 7 minuti.

Heat

LeBron James, ben difeso da Leonard (Foto: hngn.com)

LeBron James, ben difeso da Leonard (Foto: hngn.com)

Chalmers: 5. Al di là del pessimo 3/10 al tiro, il play degli Heat proprio non ingrana, tenendo spesso ferma la palla in palleggi insistiti e forzando penetrazioni destinate in partenza a finire male.
Wade: 6,5. Da una parte ci sono i 17 punti, dall’altra il -11 di plus/minus: come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Non gioca una partita pessima, ma è ancora lontano dal Dwyane Wade di un paio di anni fa.
James: 7,5. Cerchiamo di fare chiarezza: non ha giocato una grande partita, limitato, per quanto è possibile limitarlo, dalla buona difesa di Leonard, che lo ha tenuto a soli 18 punti con 7/16 dal campo. Però ha servito 10 assist e catturato addirittura 18 rimbalzi: in questo momento, James “è” Miami, e se questa per Miami non è una bella notizia, la colpa non è di certo sua.
Haslem: 5. Lontano parente del giocatore visto contro i Pacers, non si vede in attacco e in difesa soffre parecchio contro Duncan.
Bosh: 5,5. Il piano di Popovich sembra chiaro: spingerlo ad abusare del tiro da fuori: e se nel primo tempo la scelta sembra premiare l’ex Raptors, con alcuni tiri messi a segno dai 5-6 metri, piano piano le percentuali calano, e alla fine le triple tentate, e sbagliate, sono addirittura 4.
Allen: 6,5. Esegue il suo compito con diligenza, infilando 3 triple su 4 e guadagnando tre tiri liberi su un altro tentativo.
Miller: 6,5. Resta in campo più del solito (20 minuti) per l’impegno che ci mette e per qualche buona giocata.
Andersen: 6,5. Non dominante come contro i Pacers, ma nemmeno negativo: fa il suo lavoro prendendo rimbalzi, difendendo e andando a canestro sugli scarichi.
Cole: 6. Tanta frenesia, come al solito, ma anche qualche risultato, con 5 punti a referto e 4 assist, anche se tenerlo in campo addirittura 17 minuti forse è un rischio.
Battier: 5. Serata no per l’ex Duke, che chiude con tre errori dalla lunga distanza, peraltro nel giro di una manciata di minuti.
Anthony: 6. Buttato nella mischia nel secondo tempo, fa quello che deve fare, con 3 rimbalzi catturati in 3 minuti e un errore al tiro da sotto canestro.