Tim Duncan (Ronald Martinez/Getty Images)

Tim Duncan (Ronald Martinez/Getty Images)

Si conclude con la vittoria degli Spurs il primo atto delle Finals. Quella di San Antonio è stata una partita bellissima con molti protagonisti e diversi colpi di scena:

San Antonio Spurs

Tim Duncan: Caldo, età, avversari, niente può fermare il numero 21 degli Spurs che, ancora una volta, è il faro per San Antonio. In avvio i neroargento faticano, ma lui suona la carica con 8 punti in 9 minuti, poi una partita solida, prima di un altro finale praticamente perfetto. Perde 5 palloni, troppi per le sue abitudini, ma chiude con 21 punti, 10 rimbalzi e 3 assist grazie ad un irreale 9/10 dal campo. Il tutto con il solito monumentale sforzo difensivo. Voto 8

Tony Parker: Questa partita non doveva nemmeno giocarla, invece Tony non solo è in campo, ma è anche decisivo. Anche lui perde qualche pallone di troppo (4 in tutto), ma chiude con 19 punti, 8 assist e 8/15 dal campo. Miami difende benissimo, ma quando il francese accelera può fare poco. Voto 6.5

Tiago Splitter: L’anno scorso nella finale era scomparso, quest’anno per larghi tratti il copione sembra lo stesso, anche se in difesa fa sempre il suo, poi l’esplosione nel momento più difficile per gli Spurs. Tra fine del terzo e l’inizio del quarto periodo segna 9 punti importantissimi, grazie ai quali San Antonio resta viva. Voto 7

Danny Green: Le percentuali irreali dell’anno scorso sono un ricordo lontano, ma Green è comunque una spina nel fianco nella difesa di Miami e il suo 3/7 da 3 punti pesa. Decisivo nel quarto periodo, mette 8 punti consecutivi che danno il via alla fuga dei neroargento. Voto 6.5

Allen vs. Ginobili (AP Photo/Lynne Sladky)

Allen vs. Ginobili (AP Photo/Lynne Sladky)

Manu Ginobili: Le finali dello scorso anno le ha vissute a lungo da spettatore non pagante, quest’anno mette subito in chiaro che le cose andranno in modo diverso. Il suo +22 di plus/minus dice tutto, così come i suoi 16 punti e 11 assist, con lui in campo l’attacco degli Spurs ha un altro passo. Voto 7.5

Marco Belinelli: E’il primo italiano di sempre alle Finals, davanti ha gli Heat, squadra con cui le storie tese non sono mancate quando era a Chicago, deve spesso marcare Wade o Allen. Insomma la pressione era tutta sulle spalle del “Beli” che invece si presenta in campo con un paio di triple pesantissime. E’ in campo nel momento più difficile per gli Spurs e in difesa a volte fatica, ma il suo esordio alle Finals è più che positivo ed è un’arma importante per Gregg Popovich. Voto 6.5

Boris Diaw: Come spesso accade la partita del francese non si “conta”, ma si pesa. Segna solo due punti, ma cattura 10 rimbalzi, smista 6 assist (uno davvero spettacolare per Green) e soprattutto è un pezzo fondamentale per la difesa e per l’attacco dei neroargento. In coppia con Duncan, o al suo posto, è sempre prezioso. Voto 6.5

Miami Heat

LeBron James: Nel bene o nel male passa tutto sempre dalle sue mani. Abbandona sul più bello, non per colpa sua, e Miami si scioglie come neve al sole. Fino a quel momento una partita di grande sostanza (25 punti con 9/17 dal campo), ma non perfetta. “Solo” 3 assist e 4 palle perse, può fare di più e non abbiamo dubbi che lo farà. In ogni la reazione di Miami al suo infortunio dice tutto. Voto 6.5

Mario Chalmers: Gioca 17 minuti, segna 3 punti, consegna un’assist e perde 5 palloni. In attacco, di fatto è dannoso, meglio in difesa dove, come sempre, recupera tanti palloni. Nel complesso non è la sua serata e nel finale quando San Antonio prende il largo prende un paio di decisioni completamente sbagliate. Voto 5

Dwyane Wade e LeBron James (Foto: bewyork.cbslocal.com)

Dwyane Wade e LeBron James (Foto: bewyork.cbslocal.com)

Dwyane Wade: Non una delle giornate migliori per “Flash” che parte bene, ma nel finale si spegne. Quando LeBron è obbligato a mollare la contesa,Wade non riesce a caricarsi la squadra sulle spalle e a dare la scossa. Impreciso al tiro (8/18) segna comunque canestri importanti, ma non basta. Voto 5.5

Rashard Lewis: Ormai il suo posto in quintetto non si discute più e il veterano, di ritorno alle Finals dopo il 2009, ringrazia coach Spoelstra con una buona prestazione. Per lui ci sono 10 punti e tante triple tentate. Fatica in difesa, ma non è una novità. Voto 6

Chris Andersen: La solita iniezione di adrenalina in uscita dalla panchina. In difesa è sempre determinante, ma in attacco e a rimbalzo non lo nota nessuno. Voto 5.5

Chris Bosh: Dopo LeBron e Allen è il migliore. Tira benissimo (7/11 dal campo) in particolare da 3 punti (3/4) e a rimbalzo è una presenza costante. Contro Duncan può poco, ma la serata del caraibico è una di quelle da incorniciare. Voto 6

Ray Allen: In uscita dalla panchina cambia la gara giocando duro su entrambi i lati del campo. Non tira benissimo da 3 punti (3/8 alla fine), ma infila comunque 16 punti e soprattutto recupera la bellezza di 5 palloni. La sua schiacciata in contropiede poteva chiudere la partita, non è bastata, ma non certo per colpa sua. Voto 6.5


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