Dopo aver espugnato con merito la Quicken Loans Arena, i Warriors si ripetono sul parquet amico in gara 5, offrendo un’altra prestazione convincente e garantendosi così un potenziale doppio “match-point” per chiudere la serie. Indiscusso protagonista della serata è Stephen Curry, che con i suoi 17 punti nel solo quarto periodo scrive la parola “fine” su un incontro a cui i Cavs erano rimasti aggrappati con merito.

Stephen Curry, inarrestabile nell'ultimo periodo (Foto: sfgame.com)

Stephen Curry, inarrestabile nell’ultimo periodo (Foto: sfgame.com)

Coach David Blatt, infatti, decide senza mezzi termini di adeguarsi alla “small ball” riproposta anche in gara 5 da Golden State, e schiera il doppio lungo di ruolo praticamente per i soli cinque minuti iniziali, rinunciando al pur ottimo Mozgov di queste Finals e lasciando James ad agire nelle vesti di falso “4”. Così facendo, Cleveland riesce sin dal primo quarto ad allargare meglio il campo e a essere meno statica in attacco, dove James ha più spazio per andare a concludere o per armare le mani dei compagni. In particolare quelle di Smith, reduce dal catastrofico 0/8 dalla lunga distanza di tre giorni prima, che a metà gara ha già messo a referto quattro triple, coadiuvato da Shumpert e Miller. Dall’altro lato, Golden State si mantiene in scia grazie soprattutto a Curry (6/9 dal campo all’intervallo) e a un sorprendente Barbosa, in una partita comunque caratterizzata da tanti errori e dal prevalere delle difese, arcigne e organizzate.
Il leit motiv rimane inalterato nel terzo periodo, il meno spettacolare della gara, mentre la quarta e ultima frazione si apre come meglio non si potrebbe. James e Curry, infatti, danno vita a una personale sfida a distanza a suon di canestri da tre punti, con il Prescelto che porta avanti i suoi di una lunghezza quando mancano sette minuti al termine, segnando da distanza siderale allo scadere dei 24 secondi. Tuttavia, da lì in poi è tutta in salita per i Cavs. Curry, infatti, trova un gran supporto in Iguodala, seppur meno decisivo delle ultime apparizioni, mentre James monopolizza ogni possesso dei suoi, forzando in maniera eccessiva e lasciando che i Warriors scappino definitivamente. Prima la bomba di Steph del +10 e poi quella, fantastica, in step-back, del +11 a poco più di un minuto dalla sirena, chiudono definitivamente l’incontro a favore dei ragazzi di coach Kerr.
Tra meno di 48 ore le squadre scenderanno di nuovo in campo per gara 6, stavolta a parti inverse. Sarà già trionfo, storico, per Golden State, o i Cavaliers saranno in grado riportare la serie all’ultima e decisiva gara 7 ?

Cleveland Cavaliers @ Golden State Warriors  91-104 (2-3)

MVP: stavolta la scena è completamente sua e nessuno può rubargliela. Stephen Curry è l’assoluto dominatore di una gara 5 in cui entrambe le squadre hanno praticato un gioco duro e aggressivo, rivelandosi un enigma insolubile per la difesa dei Cavs. 37 punti con uno strabiliante 7/13 da tre punti, ma soprattutto la sensazione che tutto gli riesca incredibilmente facile, anche in partite ad alta tensione come queste.

LVP: tendenzialmente si privilegia un giocatore della squadra che esce sconfitta per indicare il peggiore dell’incontro. Eppure, ci sentiamo, come già successo in gara 3, di attribuire questo poco nobile titolo a Klay Thompson. Troppo abulico e fuori dai momenti chiave della gara per mantenere fede alla sua ottima reputazione. Per lui queste Finals rappresentano una grande prova di maturità, al momento non superata.

LeBron James, abbattuto al termine di gara 5 (Foto: rapidcityjournal.com)

LeBron James, abbattuto al termine di gara 5 (Foto: rapidcityjournal.com)

Losing Effort: LeBron James si iscrive tra alcuni grandi della storia come Magic e Bird anche per un’altra statistica, ossia l’aver realizzato una tripla doppia in più partite nell’arco di una serie delle Finals. I suoi 40 punti con 14 rimbalzi e 11 preziosi assist sono serviti fino a quando il Prescelto non ha deciso di mettersi completamente in proprio, trovando però dei Warriors pronti a reggerne l’urto e il solito mastino Iguodala.

The Unexpected: chi l’avrebbe mai detto che anche Leandrinho Barbosa sarebbe stato un protagonista di queste finali? Il brasiliano, invece, da agonista puro qual è, realizza 13 punti con 4/5 dal campo, rendendosi indispensabile nel momento in cui Golden State fa più fatica, la terza frazione.

Stats of The Game : gli 11 assist di James sono il motivo per cui Cleveland resta brillantemente in partita almeno fino alla metà del quarto periodo (e chissà cosa sarebbe accaduto se Smith non fosse improvvisamente sparito dal campo dopo una prima metà da urlo). Il 5/7 dal campo fatto registrare da Curry nel quarto periodo, è invece semplicemente grandioso. Raddoppiato o triplicato non importa: Steph ha offerto una prova da vero MVP.

Emanuele Di Girolamo