DeMarcus Cousins (Photo by Rocky Widner/NBAE via Getty

DeMarcus Cousins (Photo by Rocky Widner/NBAE via Getty

Nella sconfitta interna dei suoi Kings contro i Rockets, DeMarcus Cousins ha rimediato la prima espulsione stagionale. E questa, conoscendo il carattere e alcuni precedenti del ragazzo, potrebbe quasi sembrare una buona notizia: è solo la prima, si potrebbe pensare… In effetti lo è, ma non può essere accettata per i modi, con una reazione spropositata nei confronti degli arbitri dopo il primo fallo tecnico e proseguita anche dopo la cacciata dal parquet.

Il video che vi proponiamo documenta l’accaduto: a circa 10 minuti dalla fine del 3° quarto, Howard ha tentato di andare a concludere un alley-oop con Cousins nelle vicinanze a cercare di contenerlo. Dopo il tentativo di schiacciata sbagliato da “Superman”, DMC si è visto fischiare un fallo che, per la verità, non appare così evidente.

Nonostante una chiamata arbitrale probabilmente discutibile, Cousins ha faticato a tenere il controllo dei nervi, iniziando a contestare la decisione fino a prendersi il primo tecnico dopo il primo libero tirato da Howard. Alla successiva palla morta, coach Malone è andato dagli arbitri a difendere le ragioni del proprio big man che, però, invece di rimanere in disparte, ha avuto la poco brillante idea di andare ad aumentare il carico sugli arbitri, beccandosi l’inevitabile espulsione. Ed è poco lusinghiero vederlo trattenuto e spinto a forza fuori dal campo dai membri stessi dello staff dei Kings.

Ma non è sfuggito alla lega neanche quanto accaduto nel 1° periodo, quando Cousins, in maniera molto più subdola, ha colpito con un pugno allo stomaco, durante un’azione, Patrick Beverley. Il gesto (visibile nel video seguente), conseguenza – secondo il Sacramento Bee – di un rapporto tra i due diventato teso in occasione di una precedente sfida stagionale, sommato con gli insulti rivolti all’arbitro Courtney Kirkland al momento dell’espulsione, gli è costato la sospensione per una partita e una multa di 20 mila dollari.

Il giocatore si è scusato nel dopo-gara sul proprio account Twitter per il comportamento poco professionale, confermando segni di quella maturazione che si sta lentamente iniziando a vedere, anche se il percorso è tutt’altro che finito, come dimostra il numero di falli tecnici arrivato a 15 (primo nella lega) e che gli costerà automaticamente una gara di sospensione alla prossima penalità.

“Nessuno qui ha mai detto che sia da considerare un prodotto finito. Sta facendo un grande sforzo per migliorare – ha detto coach Malone – Ovviamente in quella situazione si è lasciato sopraffare dalle emozioni, dobbiamo riportarlo sulla strada giusta e fare in modo che non arrivi più a quel punto”. Sarebbe molto utile che ci riuscisse per i Kings, che su di lui hanno investito pesantemente col contratto al massimo salariale ed hanno cominciato a raccoglierne i frutti con una stagione di progressi tecnici, maggiore varietà offensiva, capacità di colpire da diverse zone (come dimostrano, ad esempio, il 53.6% nella restricted area e il 50% dal gomito sinistro) e pure una crescita difensiva, che lo stanno portando ai massimi in carriera in punti (22.3), rimbalzi (11.5), percentuale dal campo (48.3%), assist (2.9) e recuperi (1.6). Eliminando anche i problemi caratteriali, potrebbero trovarsi in casa una presenza fissa all’All-Star Game per i prossimi anni.