““È un Pau Gasol atletico. Può essere una delle migliori ali forti nella storia del basket.”

Il giorno del Draft 2012, Davis fu prima scelta assoluta per i New Orleans Hornets. (foto inflexwetrust.com)

Il giorno del Draft 2012, Davis fu prima scelta assoluta per i New Orleans Hornets. (foto inflexwetrust.com)

Lo si può dire al playground, per strada, davanti ad un teleschermo, in tribuna, tra giornalisti addetti ai lavori. Ma se a dirlo è Kobe Bryant, allora la questione si fa seria. Tutti gli elogi che sta ricevendo in questo momento il numero 23 dei Pelicans sono estremamente sensati, frutto dell’attenta osservazione della sua crescita cestistica in termini sia mentali che qualitativi. E se a tutte queste considerazioni, lui risponde con: ”Cerco semplicemente di rimanere all’interno del sistema, all’interno del gioco. Ho appena ottenuto la fiducia in me stesso che desideravo. La pazienza gioca un ruolo enorme. Non sono uno che cerca a tutti i costi il tiro, ma lascio che il gioco venga a me e devo dire che questo mi rende tutto più facile”, allora forse è il caso di fermarsi un istante e cercare di focalizzare l’attenzione su quello che, nell’ambiente NBA, ormai tutti definiscono come THE NEXT THING.

Un po’ anti-star, e su questo ricorda vagamente Tim Duncan, Davis sta avendo tutto questo successo grazie al gioco messo in luce partita dopo partita, alle cifre devastanti a cui sta abituando un po’ tutti, all’atteggiamento positivo ed esemplare che lo contraddistingue. Le statistiche non lasciano troppo spazio all’interpretazione: 3° realizzatore, 1° nei tiri tentati e in quelli mandati a segno, 4° nei rimbalzi, 1° nelle stoppate e 2° nei recuperi. In una squadra di vertice, con queste cifre, il premio di MVP glielo darebbero a metà febbraio, ma il rendimento dei Pelicans è un po’ altalenante e ad ovest è sempre difficile distinguersi nel momento in cui non si disponga di un record più che ragguardevole.

https://www.youtube.com/watch?v=c7Wnp7-cGlo

La stagione è lunga, la voglia di fare cose notevoli non sembra intenzionata a diminuire per il prodotto di Kentucky, quindi staremo a vedere fin dove potrà arrivare. Per ora, parliamo di 25.5 punti, 11.4 rimbalzi, 2.0 assist e 3.9 stoppate, in 36.7 minuti di impiego. Uno dei fattori che ha di certo permesso a Davis di arrivare a mantenere questi livelli di rendimento è stato il Mondiale giocato questa estate in Spagna, affrontatoanthonydaviscartoonize dall’ala dei Pelicans nella miglior maniera possibile, da protagonista e, per ultimo ma non in ordine di importanza, vincitore della medaglia d’oro. Un grandioso esecutore degli insegnamenti di coach Krzyzewski, centrando in pieno la volontà di inizio Mondiale, quando l’allenatore di Duke disse: “I want to bring your bodies, I want to bring your minds, I want to bring your hearts”.
Corpo, testa e cuore. Sembrano proprio gli ingredienti che stanno rendendo Davis così decisivo, sia che giochi con la maglia degli states, sia che giochi con i suoi Pelicans. L’opening night di questa regular season, contro i Magic, ha rispecchiato tutto ciò, con una prestazione pazzesca da 26 punti, 17 rimbalzi e 9 stoppate (highlights nel video sopra), e solo tre giorni dopo ha chiuso con un 31+15 contro i Mavs. Ciliegina sulla torta, la prestazione contro i campioni in carica degli Spurs, vinta per 100-99, mandando a referto 27 punti conditi da 11 rimbalzi, 6 stoppate e 4 recuperi. Ai 33 punti di Kobe, ha risposto con 25 punti, 12 rimbalzi e 6 stoppate, portando a casa un’altra vittoria.

Davis contro Love, testa a testa di livello elevatissimo (foto dimemag.com)

Davis contro Love, scontro di livello elevatissimo (foto dimemag.com)

Ci sono alcune partite in cui sembra davvero possa spaccare il mondo in due, come alla Perspectives Charter High School, quando viaggiava nel suo anno da senior a ben 32 punti, 22 rimbalzi e 7 stoppate, cifre ridimensionate in NCAA a 14.2 punti, 10.4 rimbalzi e 4.7 stoppate. Quando arrivò in NBA con la prima chiamata assoluta nel Draft 2012, facevano quasi più notizia le sue particolari e folte sopracciglia rispetto alle sue capacità, al fatto che fosse stato scelto davanti a tutti e che fosse inoltre fresco vincitore nazionale contro Kansas. Perché in molti si soffermarono in maniera superficiale all’aspetto estetico e ci ridevano su. Adesso chi se la ride è proprio lui.