Frank Gaines ha dato segnali importanti nella prima partita di Markovski sulla panchina della Juve

Frank Gaines ha dato segnali importanti nella prima partita di Markovski sulla panchina della Juve

Cambia il modo, ma non la sostanza. Anzi, cambia l’allenatore, ma non il risultato: un altro ko a Capo d’Orlando significa ancora l’ultimo posto per la Pasta Reggia Caserta, con la sola Pesaro a tiro di schioppo. Seppur l’ambiente all’ombra della Reggia diventa sempre più tumultuoso, il lavoro di Markovski ha dato già qualche frutto intravisto nella trasferta siciliana: una buona intensità difensiva per lunghi tratti della gara e una diminuzione dell’anarchia offensiva che tanto ha caratterizzato la Juve di Lele Molin nelle prime cinque giornate, con Carleton Scott e Frank Gaines a beneficiarne. Il coach macedone non poteva fare sicuramente i miracoli in soli tre giorni, ma ha conseguito qualche passo. I miglioramenti sono però svaniti negli ultimi minuti, quando la tripla di Soragna ha catapultato i casertani nei vecchi incubi, con Freeman capace di leggere i principali problemi bianconeri nella loro metà campo (esterni che non tengono il primo passo, poca capacità dei lunghi di andare in aiuto). In attacco invece si è ricaduti nel solito giro: palla a Young che sbroglia la situazione, o almeno ci prova, in penetrazione. In tanti stanno puntando il dito verso l’ex Grizzlies, ma nei primi trenta minuti aveva ridotto (non annullato, lavoro molto difficoltoso con un giocatore come lui) le sue scorribande in area a testa bassa coinvolgendo i compagni, che si sono poi seduti negli ultimi minuti lasciando a lui l’unica incombenza;  non è facile cancellare le cattive abitudini in sole 72 ore, ma la Pasta Reggia vista per quasi 30 minuti in Sicilia è una base dalla quale ripartire. Qualcosa di sufficiente per progettare a lungo termine l’unico obiettivo possibile, la salvezza; ma forse ancora poco per sperare in un colpaccio casalingo contro l’Acqua Vitasnella Cantù, che si presenterà al Palamaggiò, oltre che con le fatiche di Eurocup di stasera, con il cavallo di ritorno Giorgi Shermadini a dare grattacapi in pitturato. Come se non bastasse, è proprio in quel settore dove la Juve se la passa male: non solo per l’infortunio di Richard Howell che lo terrà fuori per qualche settimana, ma lo stesso Markovski ha evidenziato la mancanza di un vero e proprio centro schierando  in quintetto Andrea Michelori a stazionare in area piccola con Howell a dargli manforte. Obbligatorio dunque dare uno sguardo al mercato, con i nomi di Dejan Ivanov (più un 4, ha bisogno anche lui di un vero centro per rendere) e Damir Markota (in uscita dal Cibona, il suo buyout sarebbe alla portata) che hanno sopravanzato Michele Antonutti. Peccato che l’unico nome possibile finora sia proprio quello dell’ala italiana, vista la grana BAT ancora da risolvere che blocca gli innesti non italiani. La squadra che si vedrà sabato su parquet casertano sarò, con tutta probabilità, la stessa della scorsa domenica ad eccezione di Howell, a meno di sviluppi di cui, per ora, non c’è nemmeno la parvenza.