Danilo Gallinari

Danilo Gallinari (AP Photo/Tony Gutierrez)

Danilo Gallinari (AP Photo/Tony Gutierrez)

La settimana per i Denver Nuggets si apre nel migliore dei modi contro i Portland Trail Blazers e Danilo, ancora protagonista e migliore marcatore dei suoi, parte forte nel primo quarto con penetrazioni, tiri dall’arco e viaggi in lunetta e con 13 punti tiene testa al duo Lillard-Batum. La fuga decisiva arriva tra il terzo e l’ultimo quarto grazie anche ai 9 punti di Danilo, inclusa una splendida penetrazione conclusa in acrobazia con l’appoggio davanti a Aldridge e Jeffries che, assieme ad alcuni lay up di un tarantolato Lawson, dilatano il vantaggio fino al +7 a 2 minuti e mezzo dal termine. La partita sembra essere in ghiaccio, ma come al solito i Nuggets incappano nel blackout collettivo e Matthews la manda ai supplementari. Nell’overtime Portland mette il naso avanti ma viene ricacciata indietro prima da una tripla difficilissima del Gallo in fade away in faccia a Batum a 1 minuto dal termine ed infine dalla tripla dall’angolo di Chandler per la sesta vittoria consecutiva. “Abbiamo aumentato la nostra intensità difensiva nel secondo tempo, limitando il loro gioco perimetrale che ci stava affossando nel primo, questo ci ha permesso di vincere anche nell’overtime” le parole di Danilo dopo i 25 punti con 8/14 al tiro. La striscia di vittorie si interrompe nel peggiore dei modi con due sconfitte consecutive, la prima delle quali in trasferta nel back-to-back contro la miglior squadra NBA del momento, gli Oklahoma City Thunder. I 53 minuti giocati la sera prima si fanno sentire sin dal primo quarto, Danilo fatica sui due lati del campo a sbarazzarsi di Durant e quando trova il primo canestro dal campo ad inizio secondo quarto, i Nuggets sono già sul -20. Westbrook, perfetto ed incontenibile (32 punti in 28 minuti con 4 assist e 0 palle perse), spinge i Thunder fino a 28 lunghezze di vantaggio nella ripresa, dando il via ad un lungo ed interminabile garbage time. Due giorni dopo al Pepsi Center si presenta la squadra con il peggior record NBA, i Washington Wizards e Denver incappa in un’altra serata storta, mantenendo il controllo della gara per ben tre quarti, raggiungendo il +10 grazie anche ai 16 punti con 5/11 al tiro di Danilo. I Wizards non alzano bandiera bianca e con un 12-0 ad inizio ultima frazione ribaltano la partita, con Gallinari che contribuisce alla disfatta fallendo le ultime 5 conclusioni dal campo, inclusa la tripla piedi per terra che avrebbe riportato la parità a 1 minuto dal termine. Impietose le cifre dal campo per il Gallo in queste due ultime partite: 8/26 complessivo al tiro, scarsa aggressività a rimbalzo (2 rimbalzi totali) e nullo coinvolgimento dei compagni (0 assist). Fortunatamente il weekend riporta il sorriso al Pepsi Center grazie ad una grande vittoria all’overtime contro i Thunder. La partenza di Danilo non è delle migliori, non trova la via del canestro, ma si mette al servizio della squadra con 3 assist e nella marcatura di Durant, riuscendo a tenerlo a 0/3 dal campo e 2 perse nei primi 12 minuti. Nonostante i problemi di falli, nel terzo quarto con 11 punti, 3/3 dal campo, guida i Nuggets fino al +8 che diventa +11 a 3 minuti dal termine. I Thunder rientrano clamorosamente in partita, Danilo con due liberi a bersaglio guadagnati dopo aver letto bene il mismatch con Perkins rimette i Nuggets a +3, ma la tripla di Westbrook forza la partita al supplementare. In un finale nervoso e concitato Faried insacca il canestro della vittoria interrompendo la striscia di 6 vittorie consecutive dei Thunder e rilanciando la corsa dei Nuggets verso il 4° posto, distante solo 3 partite. — Matteo Plazzi

Marco Belinelli

Marco Belinelli, il canestro vincente a Boston

Marco Belinelli, il canestro vincente a Boston

Non sono più una sorpresa i Bulls di Tom Thibodeau, che continuano a vincere anche senza la loro stella Derrick Rose, sempre impegnato con la riabilitazione per tornare in tempo quantomeno per i playoffs. Tre vittorie e una sola sconfitta in settimana, caratterizzate principalmente dalla costante del gran momento di forma di Carlos Boozer. Marco Belinelli continua a partire dalla panchina ma con un minutaggio consistente e spesso superiore a quello di Hamilton, e non sta giocando il suo miglior basket, soprattutto a causa di un brutto periodo al tiro dalla lunga distanza. Nelle quattro partite settimanali l’ex Fortitudo ha tirato con 1/9 da 3. Contro Atlanta, Toronto e Memphis sono arrivate prestazioni non stellari, che hanno fruttato al giocatore 24 punti complessivi. Ma rispetto all’inizio della stagione Marco ha fatto enormi passi avanti nella metà campo difensiva. Si è ancora lontani dagli standard d’eccellenza richiesti dal suo allenatore, ma l’impegno messo dall’italiano è innegabile.
Al TD Garden di Boston, il giocatore della nostra nazionale ha toccato il punto più alto della sua carriera NBA, non tanto per la prestazione nel suo complesso, quanto per l’incredibile canestro messo nel finale del supplementare, che ha portato i suoi Bulls ad una vittoria di misura: un “fade-away jumper” dall’interno dell’area contro la difesa di Jason Terry per il definitivo sorpasso con 3.1 secondi sul cronometro, che ha costretto Courtney Lee ad un’impossibile conclusione sbagliata allo scadere ed ha scatenato l’entusiasmo dei compagni al suono della sirena.
Impossibile prevedere con esattezza se i suoi minutaggi subiranno un ridimensionamento col ritorno di Rose o se addirittura Beli potrà beneficiare del ritorno della stella dei Bulls. Guardando il record della squadra è ormai quasi certo che Belinelli potrà fare i Playoffs in una squadra con un minimo di ambizione, e questo non potrà che fargli bene in vista del proseguimento della sua carriera in NBA. — Carmine D’Amico

Andrea Bargnani

Andrea Bargnani (AP Photo/The Canadian Press, Frank Gunn)

Andrea Bargnani (AP Photo/The Canadian Press, Frank Gunn)

Poche novità sul fronte-Bargnani, sempre fuori per la lesione dei legamenti del gomito e il fastidio al polso destro. Ma quantomeno nella giornata di sabato ha ripreso ad allenarsi, seppur senza contatti fisici, in campo. Infatti, per la prima volta dall’infortunio subito contro Portland, Andrea ha avuto il via libera dai medici per ricominciare a tirare in sospensione. Niente di più, per il momento, ma, visto che il lavoro atletico era già ripreso da tempo, le condizioni fisiche di Bargnani sono buone e farebbero pensare ad un rientro non lontanissimo (tra fine gennaio ed inizio febbraio?). I Raptors ufficialmente però hanno ricordato ancora come non ci sia una data per il suo ritorno in campo, evidente l’intenzione di non affrettarlo anche perché la squadra ha funzionato meglio senza di lui (nelle 20 partite saltate dal “Mago” il record è 11-9). Ma rivederlo in campo in salute con un certo anticipo sulla trade deadline del 21 febbraio potrebbe anche permettere di riaprire i discorsi relativi ad una cessione che rimane possibile, ma non semplice da mettere in pratica per un contratto pesante ancora in essere e per il valore tecnico del giocatore che in questa controversa stagione ha subito una notevole contrazione. Sul fronte mercato, i Raptors, reduci dall’importante vittoria interna nella notte contro i Lakers, in ogni caso sono vigili, anche per capire se davvero varrà la pena muoversi oppure proseguire la ricostruzione con questo roster, che sta trovando buone risposte da Ed Davis e dalla coppia CalderonLowry con lo spagnolo in quintetto, e ragionare in prospettiva. — Davide Sardi