La caduta rovinosa di Andrea Bargnani contro i 76ers (USA Today Sports)

La caduta rovinosa di Andrea Bargnani contro i 76ers (USA Today Sports)

Andrea Bargnani

La settimana non inizia al meglio per i New York Knicks che al Madison Square Garden contro i non irresistibili Philadelphia 76ers incappano nella quinta sconfitta consecutiva. Andrea Bargnani, dopo la panchina nel derby contro i Nets a scapito del doppio playmaker, ritorna in quintetto al fianco di Carmelo Anthony e Tyson Chandler, e torna a produrre buona pallacanestro offensiva mettendo a referto 20 punti (7/12 al tiro) per la prima volta dal 14 dicembre, aggiungendo anche 4 stoppate in 28′. Andrea mostra aggressività offensiva nel corso del primo tempo e anche nella ripresa continua ad attaccare il ferro, inclusa un’azione nel corso del terzo quarto in cui tenta una schiacciata alquanto improbabile subendo fallo da Young e cadendo rovinosamente sul gomito. La caduta che inizialmente non destava preoccupazioni nel romano è stata però la causa di una lesione al legamento del gomito sinistro, scoperta tramite risonanza magnetica. Un infortunio che andrà rivalutato, anche se fonti vicine alla squadra sembrano scongiurare un intervento che vorrebbe dire stagione finita e con ogni probabilità Andrea starà fermo per diverse settimane (si parla di almeno 1 mese), privando i Knicks del loro secondo marcatore (13.3 punti e il 44% al tiro). Per Bargnani si chiude quindi questo primo scorcio di stagione alquanto povero di successi e soddisfazioni, ricco di difficoltà su ambo i lati del campo, dove è sì in aumento l’efficienza offensiva rispetto alla passata travagliata stagione, ma ogni rating difensivo tocca i minimi storici. Nelle tre partite seguenti vista anche la carenza di giocatori affidabili nella frontline (assieme al Mago, out ancora Kenyon Martin e Amar’e Stoudemire), coach Mike Woodson ha puntato sul quintetto basso con doppio playmaker e Carmelo da 4 e proprio Anthony ha preso in mano la squadra prima con il record di punti segnati al MSG (62, precedente record di Bryant con 61), poi con altre due notevoli prestazioni contro Lakers e Celtics, per rimettere in carreggiata il record dei Knicks, ora solo a mezza partita di distacco dall’ottavo posto ad est.

Marco Belinelli marcato da Ray Allen nella sfida di domenica (US presswire)

Marco Belinelli marcato da Ray Allen nella sfida di domenica (US presswire)

Marco Belinelli

Continua l’emergenza in casa San Antonio Spurs che, oltre agli infortunati Danny Green e Tiago Splitter, devono rinunciare per almeno 3 settimane anche a Kawhi Leonard che, nella sfida interna persa con gli Oklahoma City Thunder, si è fratturato un dito della mano destra. Marco Belinelli contro i Thunder parte ancora una volta in quintetto come guardia titolare, svolgendo sempre il solito lavoro senza palla, con tagli e canestri di intesa sia con gli starters che con la second unit, chiudendo con 13 punti (6/10 al tiro), 3 assist e 4 recuperi, finendo spesso per subire difensivamente il talento di Durant nel 2° tempo (visto anche l’infortunio di Leonard). In questa situazione delicata coach Gregg Popovich è costretto a fare ancora più affidamento sulla second unit e nella vittoria alla Philips Arena di Atlanta contro la squadra del suo ex assistente Mike Budenholzer, Pop schiera Marco da ala piccola titolare, con Cory Joseph da guardia. Il Beli non brilla di certo e lascia presto spazio a un ben più concreto Patty Mills, chiudendo così la striscia di 8 partite consecutive in doppia cifra con una anonima prestazione da 1 punto su libero derivante da fallo tecnico (0/2 al tiro) e 2 assist in appena 18′. Purtroppo per gli Spurs le due seguenti trasferte sono contro avversari in forma e San Antonio, ancora con un roster piuttosto rimaneggiato, regge bene per ampi spazi di partita, salvo poi sprofondare nella ripresa. Marco torna in doppia cifra sia contro gli Heat con 12 punti (4/6 da 2), 3 rimbalzi e 3 assist, sia contro i Rockets (11 punti 4/5 da 2, 2 assist), ma in entrambe le partite non riesce ad avere la giusta continuità al tiro dal perimetro (0/3 contro Miami e 1/7 contro Houston). San Antonio, che vede anche aumentare le presenze in infermeria con l’infortunio alla coscia di Ginobili, incassa così due brutte sconfitte aggiornando il conto contro le big ad 1 sola vittoria (contro i Clippers) e ben 11 sconfitte (in particolare 0-3 contro i Thunder, 0-3 contro i Rockets, 0-2 contro i Blazers). 

Luigi Datome

Luigi Datome

Luigi Datome

Continua l’involuzione tecnica dei Detroit Pistons che nella settimana infilano altre 3 sconfitte prima di tornare al successo contro gli Orlando Magic e aggiornando così il record a 18-27. Dopo aver subito di tutto contro i Clippers, la squadra del Michigan viene battuta anche al Bradley Center contro la peggiore squadra della lega, concedendo ben 104 punti ad una squadra che ne segna appena 90 (peggior attacco NBA). I Milwaukee Bucks, che non vincevano da ben 7 partite, approfittano dell’occasione concessa vincendo negli ultimi minuti di una partita in cui Maurice Cheeks spreme al massimo i suoi titolari, schierando solo brevemente Kyle Singler, Rodney Stuckey e Will Bynum dal pino. Il copione si ripete anche al Palace of Auburn Hills contro i Pelicans, con una rotazione ad 8 elementi e una partita persa solo negli ultimi minuti. Contro i Mavericks invece c’è un po’ di spazio tra fine 2° quarto e 3°quarto anche per Josh Harrellson, considerato ormai il primo cambio dei due interni, mentre Gigi Datome colleziona così il quinto DNP consecutivo, l’ottavo nelle ultime 10 giocate dai Pistons. Dopo le 4 brutte prestazioni consecutive, Detroit finalmente trova buon gioco e il successo finale contro i Magic volando già sul +18 a fine 3° quarto e così Datome riesce a rimettere piede in campo e trovare anche un buon canestro in sospensione dal gomito. Purtroppo sono soli 4′ di garbage time, troppo poco per poter dimostrare qualcosa e per poter prendere morale, vedendo pure che nelle rotazioni attuali Gigi entra sempre come ultima riserva, essendo stato anche scavalcato da Tony Mitchell.