Marco Belinelli in penetrazione contro Chris Andersen (Photo by LARRY W. SMITH, CORBIS OUT)

Marco Belinelli in penetrazione contro Chris Andersen (Photo by LARRY W. SMITH, CORBIS OUT)

Marco Belinelli

Continua la marcia dei San Antonio Spurs che con le 3 vittorie nella settimana aggiornano il conto a 7W consecutive e complici le battute di arresto delle dirette rivali, si appropriano del miglior record non solo della Western Conference ma della intera NBA. Fondamentale la partita all’AT&T Center contro i campioni in carica e rematch della ultime NBA Finals, in cui la squadra di Gregg Popovich riesce a sbloccare il trend che la vedeva in netta difficoltà contro le migliori squadre della NBA (1 sola vinta su 11 giocate). Marco Belinelli visti i pieni recuperi di Kawhi Leonard e Tony Parker, torna a ricoprire il ruolo di comprimario e gioca buoni spezzoni di gara (8 punti, 3/5 al tiro, 2 rimbalzi e 3 assist), nonostante la mano dal perimetro si sia totalmente raffreddata nell’ultimo periodo (0/2 dopo lo 0/5 contro i Cavs). Per il Beli la solita buona intesa con Manu Ginobili e la second unit, ma anche con buona parte dei titolari, segnando anche un canestro difficilissimo in sottomano mancino ad inizio ultima frazione, che spedisce Miami oltre la doppia cifra di svantaggio. Contro i Magic, San Antonio fatica più del previsto e Marco si prende un giro di riposo rimanendo a secco per la prima volta in stagione (0 punti) e a secco di canestri dal campo per la seconda volta in stagione (0/2 al tiro in 19′), aggiungendo 3 rimbalzi e 2 assist. Le difficoltà del Beli proseguono anche nel suo ritorno allo United Center contro la sua ex squadra, in una partita già indirizzata dopo un primo quarto da 36-14 per gli Spurs. Marco torna sì in doppia cifra (10 punti) e ritrova finalmente la retina anche dalla lunga distanza con due triple in rapida sequenza in apertura di seconda frazione, ma fatica ancora a trovare la giusta regolarità al tiro (3/9 alla fine) confermando un inizio di mese di marzo piuttosto complicato: solo il 35% al tiro, il 16% dall’arco con 6.8 punti, dopo un super mese di febbraio da 51% dal campo, il 46% da 3 e quasi 15 punti segnati.

 

 

Gigi Datome finalmente in campo.

Gigi Datome finalmente in campo

Luigi Datome

Altra settimana interlocutoria per i Detroit Pistons che dopo la buona prestazione contro i New York Knicks incappano in 3 pessime sconfitte consecutive prima di rialzarsi al Palace of Auburn Hills contro i non irresistibili Sacramento Kings. La situazione di Gigi Datome resta alquanto difficile da inquadrare, infatti se contro i Bulls coach John Loyer accorcia ulteriormente le rotazioni dando solo spazio a Rodney Stuckey, Will Bynum e appena 3′ a Kentavious Caldwell-Pope, contro i Minnesota Timberwolves, complici anche le 31 lunghezze di svantaggio accumulate nel 3°quarto, le porte del parquet si aprono anche per l’ex Roma che prende il posto di uno spento Josh Smith. Gigi nei 14′ in campo tenta di fare di tutto per mettersi positivamente in mostra, purtroppo però non riesce a segnare dal campo, fallendo prima una tripla con spazio, poi due buone conclusioni dai 5 metri, chiudendo con 0 punti, 2 rimbalzi e 1 ottimo assist dal palleggio per Jerebko. Questi minuti resteranno gli unici giocati da Datome nell’intera settimana, infatti sia contro i Celtics che contro i Kings, Loyer torna a dare spazio ai soliti noti, incluse breve apparizioni di Jonas Jerebko come unico cambio della frontline titolare.


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