Marco Belinelli
Altra settimana perfetta per i San Antonio Spurs e libro dei record che si aggiorna ulteriormente toccando le 18 vittorie consecutive, record di franchigia. A meno di 10 partite dalla fine della regular season la squadra di Gregg Popovich sembra aver messo una seria ipoteca sul seed n°1 della intera NBA anche grazie al sempre più solido contributo di Marco Belinelli. Se nella sfida interna contro i Denver Nuggets il Beli si limita ad un compitino marginale nei 16′ in campo chiusi con 7 punti (3/8 dal campo) e 1 assist, nel ritorno al Pepsi Center pochi giorni dopo, complice l’infortunio al piede di Danny Green, Marco riassapora il quintetto iniziale e nei 29′ in campo ripaga la scelta di fiducia di Popovich mettendo in mostra un clinic offensivo: nel 1° quarto annichilisce da solo i Nuggets con 14 punti e 4/5 dall’arco, proseguendo con altre 2 triple a bersaglio nel 2° quarto per ben 20 punti all’intervallo. Nella ripresa la mano dal perimetro si raffredda, ma Marco mostra altri movimenti del suo repertorio offensivo con finte, tiri in sospensione e tagli a canestro per i 27 punti finali. “Ottimo veramente, non solo per me ma per tutto il team. Mi hanno assistito quando ero libero, come sempre, un lavoro di squadra, amiamo muovere la palla così”, il commento di un raggiante Belinelli, che si ripeterà anche contro i New Orleans Pelicans chiudendo come miglior marcatore di squadra con 18 punti (7/11 dal campo), concreto ancora dal perimetro (4/5 dall’arco) chiudendo i giochi con due triple consecutive in apertura ultima frazione e perfetto nel coinvolgere i compagni con 4 assist, di cui uno splendido schiacciato a terra per l’affondata di Manu Ginobili. Contro gli Indiana Pacers alla Bankers Life Fieldhouse, Danny Green torna a disposizione di Popovich e Marco si riaccomoda in panchina, faticando per tutta la partita a trovare ritmo, fallendo le prime 5 conclusioni tentate, salvo poi accendersi nell’ultimo quarto nel parziale decisivo degli Spurs dopo che i Pacers si erano riportati sul -9. Una tripla dal gomito, 2 liberi dopo aver tagliato perfettamente sulla linea di fondo e un jumper dopo una serie di finte nel giro di 3′ che spengono ogni velleità di rimonta dei padroni di casa e chiudono il perfetto mese di marzo degli Spurs (non perdono infatti dal 21 febbraio contro i Suns).
Luigi Datome
Umore differente in casa Detroit Pistons in questo mese di marzo, chiuso con sole 3 vittorie su 16 partite disputate e un record complessivo di 27W-47L che li colloca all’11° posto nella Conference, ormai tagliati fuori dalla corsa ai playoffs. Nell’ultima settimana di marzo sono arrivate alcune prestazioni imbarazzanti, inclusa la sconfitta interna contro i Cleveland Cavaliers dopo essere stati anche sul +16 subendo un super parziale nell’ultimo quarto (31-14), seguita da una ripassata interna ad opera dei Miami Heat privi di Wade, Chalmers, Allen e Oden, ma in grado comunque di infliggere ben 32 punti di scarto alla squadra di coach John Loyer, che per l’occasione scongela anche Gigi Datome negli ultimi 4’44” di partita al posto di Kyle Singler, con Gigi che però non riesce ad andare a referto fallendo due complicati long-two. Copione che si ripete anche contro i Philadelphia 76ers reduci da 26L consecutive e in grado di resuscitare proprio contro la squadra del Michigan dominandola sin dal primo minuto, toccando anche il +32 nel corso dell’ultimo quarto in cui Loyer dà spazio ai panchinari, concedendo 5’46” a Datome che riesce a trovare anche un canestro da sotto con un bel reverse lay-up, fallendo pochi secondi dopo una comoda tripla dall’angolo. Nell’ultima partita della settimana i Pistons dopo 3L riescono a ritrovare il successo contro i Milwaukee Bucks, la peggior squadra della lega, un successo sofferto in cui Loyer conferma il trend della stagione tenendo le rotazioni molte corte per buona parte della partita, dando però un po’ di spazio oltre ai soliti noti anche a Charlie Villanueva.
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