Marco Belinelli (AP Photo/Eric Risberg)

Marco Belinelli (AP Photo/Eric Risberg)

Marco Belinelli

Settimana altalenante per i San Antonio Spurs che prima sconfiggono agilmente i Golden State Warriors privi di Andrew Bogut, David Lee e Andre Iguodala aggiornando il record di franchigia a 19W consecutive, poi nel complicato back to back alla Chesapeake Energy Arena vedono terminare il proprio cammino vincente ancora una volta ad opera dei Thunder che con il successo portano a casa anche gli scontri diretti stagionali con un sonoro 4-0. Marco Belinelli apre il suo mese di aprile con una più che discreta prova contro la squadra che lo scelse al draft, trovandosi come sempre alla perfezione con i membri della “legione straniera” ed in particolare con Manu Ginobili, tra movimenti senza palla e tagli che contribuiscono nel complesso ad aiutare a scavare il solco decisivo. Dopo i 12 punti (5/6 da 2) nonostante una notevole imprecisione dall’arco (0/4), contro i Thunder l’attacco sfavillante degli Spurs diventa asfittico (solo il 43% dal campo e 18 perse), Ginobili viene lasciato a riposo, Duncan e Parker giocano meno di 30′ e tutta la squadra subisce la transizione dei padroni di casa. Marco non spicca nel grigiore collettivo, sbaglia le prime 5 conclusioni tentate e continua a non trovare la retina dall’arco (1/4 alla fine), chiudendo con 8 punti (3/10 al tiro) tutti nel 2° tempo e ben 4 perse. Molto meglio gli Spurs riposati contro i Memphis Grizzlies, la difesa di Popovich rende la vita complicata a Zach Randolph e Marc Gasol, anche se arriva la tegola Tony Parker, costretto ad abbandonare a fine 1° quarto per un problema alla schiena. Marco non brilla e segna un solo canestro dal campo dal perimetro nel corso dell’ultimo quarto, con la partita già in ghiaccio, chiudendo con 5 punti (0/2 da 2, 1/3 da 3) e 4 assist, proseguendo poi nel periodo negativo anche nella trasferta a Minneapolis in cui gli Spurs con Corey Joseph in quintetto al posto di Parker vengono travolti dai Timberwolves, con il Beli che infila la terza partita consecutiva sotto la doppia cifra (non capitava da dicembre) con soli 3 punti (1/4 dal campo) in 26′ di gioco.

 

Gigi Datome continua a non trovare spazio (rantsports.com)

Gigi Datome continua a non trovare spazio (rantsports.com)

Luigi Datome

Differente l’umore in casa Detroit Pistons, ormai tagliati fuori per la corsa ai playoff per la quinta stagione consecutiva nonostante la settimana si sia chiusa con 2 successi in fila. Continua il calvario sportivo di Gigi Datome che non mette piede in campo nelle 4 partite disputate nella settimana (ultima breve apparizione il 29 marzo contro i 76ers). Infatti John Loyer in tutto questo periodo di coach ad interim al posto di Maurice Cheeks ha rispettato i dettami dell’ex campione NBA con la maglia dei 76ers, sfruttando un quintetto con 3 lunghi e rotazioni ridotte all’osso (al massimo 8-9 uomini). Nella sconfitta contro gli Indiana Pacers, viene concesso qualche minuto a Charlie Villanueva entrato al posto di Greg Monroe e a Jonas Jerebko al posto di Josh Smith. Copione rispettato anche contro i Brooklyn Nets, partita in cui i Pistons crollano nei due quarti centrali sotto le triple della squadra di Kidd, con Loyer che si affida alla sua solita rotazione a 9 uomini dando però molto più spazio a Jerebko. Nei due successi in casa contro i Boston Celtics rimontando ben 19 lunghezze di svantaggio e in trasferta contro gli Atlanta Hawks, le rotazioni si accorciano ulteriormente visto il problema fisico di Josh Smith che porta Rodney Stuckey in quintetto. A 7 giorni dal termine della regular season sembra ormai impossibile vedere Datome scalare le gerarchie ormai consolidate, con la sua prima stagione che andrà a concludersi mestamente con poco più di 30 apparizioni sul parquet per un utilizzo medio di appena 6′.


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati