Channing Frye, ala dei Phoenix Suns

Channing Frye, ala dei Phoenix Suns

Channing Frye 2.0 – Qualche bella storia la si legge sempre volentieri, e quella di Channing Frye è una bella storia.

L’ala dei Suns è stata costretta a saltare tutta la scorsa stagione per un problema al cuore, che un virus aveva fatto allargare eccessivamente. Il processo di cura e guarigione è stato lento e lungo, ma alla fine il giocatore è riuscito a rimettersi completamente. Frye, classe 1983, ha annunciato il suo imminente ritorno, al solito, tramite il suo profilo di twitter. Da parte dei Suns ancora nessuna conferma, ma dovrebbe essere solo questione di tempo.

Frye si è dichiarato “felicissimo di essere ristabilito e di avere un’opportunità per continuare a giocare”.

Cambia la formula delle Finals – La NBA è sempre lega abituata a grandi e piccoli cambiamenti, questo è uno che può apparire un dettaglio, ma piuttosto importante. Nei playoffs il format delle serie è il classico 2-2-1-1-1, mentre per le Finals la formula è attualmente meno spezzettata: 2-3-2. Perchè cambiarla, rendendo lo sviluppo dell’ultimo atto identico a quello degli altri turni? Perchè secondo i più critici questa formula avvantaggia, paradossalmente, la squadra che non gode del fattore campo: poter giocare gara 5 in casa, in una serie al meglio delle 7, è un vantaggio non indifferente. Piccola curiosità: il format attuale delle finali è stato introdotto nel 1985, e i più maliziosi sostengono sia stato ideato solo per evitare eccessivi spostamenti sulla tratta Boston – Los Angeles. Non è comunque chiaro se questo ritorno al passato entrerà in vigore già dalla prossima stagione: saranno i proprietari a dover prendere questa decisione.

Bird vs Magic Finals 1984

Bird vs Magic Finals 1984

Knicks, fiducia in Woodson (Davide Sardi) – I New York Knicks hanno annunciato di aver esercitato l’opzione sul contratto di Mike Woodson per la stagione 2014-15. Il coach, che ha portato i Knicks al primo titolo dell’Atlantic Division dal 1993-94, si appresta ad iniziare la sua seconda stagione completa alla guida di New York, dopo averli presi in mano a marzo 2012 in seguito alla separazione da Mike D’Antoni. “Ho un grande rispetto per Mike – ha detto Steve Mills, appena tornato nell’organizzazione col ruolo di presidente e g.m. al posto di Glen Grunwald – e penso che abbia fatto un lavoro notevole da quando è diventato head coach dei Knicks. Dopo aver passato parecchio tempo con lui recentemente, è chiaro che decidere di far scattare l’opzione è stato facile”.

D’Antoni e il confronto Gasol-Howard – Quest’estate è successo, per usare un eufemismo, già qualche volta: in casa Lakers tiene banco la questione legata a Superman. Nello specifico coach D’Antoni, intervistato da nba.com, ha avuto modo di affermare che se la dirigenza dei giallo-viola avesse deciso di rifirmare il centro americano non ci sarebbero stati problemi, ma anche che ci sono determinati aspetti in cui Gasol – che nel frattempo ha detto di vedere il rinnovo con i Lakers dipendente dalle prestazioni della stagione – è ancora migliore. Per esempio, il gioco in post: uno dei punti di forza dei losangelini in vista della prossima stagione passa proprio da qui, dal riportare lo spagnolo nella posizione di campo da lui preferita, quella di centro puro, per far sì che torni a rendere al massimo. E senza l’addio di Howard, questo non sarebbe potuto succedere. Le frecciatine a distanza, insomma, non accennano a finire.

D-Rose, ormai manca poco – Ci siamo quasi abituati ad una NBA senza Rose, ma la verità è che chiunque non vede l’ora che faccia il suo ritorno in campo. I primi allenamenti del training camp dei Bulls hanno contribuito a fugare gli ultimi, residui dubbi: la guardia di Chicago è pronta a tornare, lo dimostrano il trattamento ricevuto dai compagni sul campo (falli, colpi duri, nessun “occhio di riguardo”) e la tendenza a seguire sempre i vecchi istinti. Perdere 17 mesi di una carriera giovane e stellare è una delle sciagure peggiori che un atleta possa soffrire, ma Rose è riuscito comunque a trovare uno spunto positivo: “Le persone mi dicevano sempre di fare stretching e di curare il mio corpo, ma quando sei giovane e sano senti di non averne bisogno. Mi è servito un infortunio, ma ora ho capito che devo prendermi cura del mio corpo”.

All-Star Game 2016 a Toronto  (Davide Sardi) – Dopo New Orleans nel 2014 e New York nel 2015, toccherà a Toronto ospitare l’All-Star Game nel 2016. Lo ha ufficializzato la NBA, che dunque nell’occasione porterà per la prima volta in assoluto lo spettacolare evento di metà stagione al di fuori dei confini degli Stati Uniti.