Chicago Bulls – Inizio di regular season incredibile per la squadra di Thibodeau. Miglior record della lega con 12 vittorie e sole 2 sconfitte, tutte in trasferta. La chiave dei Bulls è la loro difesa a metà campo. Numeri alla mano sono la miglior difesa di tutta la NBA, concedendo solo 83.8 punti agli avversari. Nelle ultime 5 partite hanno concesso 75 punti di media agli avversari ( e se escludiamo i 100 punti concessi ai Wolves 4 giorni fa, il conto cala a 69 punti a partita concessi). Allo United Center non hanno mai perso e i soli 334 punti concessi agli avversari nelle 5 sfide casalinghe ( 66.8 di media) sono un record NBA. Battuto il record dei Pistons del 2002, che nelle prime 5 sfide casalinghe concessero solo 378 punti totali agli avversari.

Tim Duncan – Con i 7 punti segnati nella vittoria degli Spurs contro i Blazers, il centro caraibico ha raggiunto quota 22.805 punti in carriera, solo 8 punti in meno rispetto a Gary Payton che è attualmente al 26esimo posto nella classifica dei marcatori all time. Nella partita precedente contro i Rockets aveva superato Larry Bird al 27esimo posto.

Dirk Nowitzki – Nella sfida casalinga contro i Bucks l’MVP delle ultime Finals NBA ha raggiunto quota 23.000 punti in carriera. È 23° nella classifica all time dei marcatori ad aver raggiunto tale record ed il 3° tra i giocatori tutt’ora in attività dietro a Bryant e Garnett.

Kobe Bryant – Non si ferma la striscia con almeno 40 punti segnati per il 24 gialloviola. Siamo a 4 partite consecutive: 48 contro i Suns, 40 a casa dei Jazz, 42 contro i Cavs e 40 nella derby perso la scorsa notte contro i Clippers. Un Bryant così prolifico mancava dal marzo 2007 quando la striscia di partite con almeno 40 punti durò per 5 partite consecutive. Nessuno alla 16esima stagione NBA ha mai prodotto strisce di 40 punti consecutive e nessuno a 33 anni ha mai raggiunto almeno 40 punti in 4 partite consecutive. L’ultimo a raggiungere tale striscia fu Chamberlain ma all’età di 31 anni.

Curiosità – Nella sfida di martedì ad Auburn Hills tra Pistons e Mavs, le telecamere a fine 3°quarto hanno inquadrato due spettatori seduti sulla panchina dei Mavs tra un divertito Carter e Delonte West. Le immagini hanno fatto il giro del mondo e Vince Carter ha voluto puntualizzare: “ Tutti continuano a dire che i due tifosi erano seduti sulla nostra panchina, ma non è vero. Erano seduti in costosi posti a bordo campo. Così quando sono uscito dal campo dopo la sostituzione, non c’era alcun posto a sedere in panchina, quindi mi sono seduto all’esterno. Non ho chiesto loro di spostarsi perché avevano pagato quei posti, non mi sono sentito obbligato a farlo e comunque erano tranquilli, guardavano la partita facendosi gli affari propri”.

Gallinari – Dopo un inizio di stagione scoppiettante per il giovane italiano, che ha visto incrementare ogni statistica (eccetto la percentuale da 3 che dopo un avvio disastroso sta tornando sui soliti standard), è tempo di trattare il rinnovo di contratto. La deadline per trovare un accordo è il 25 gennaio, altrimenti diventerà restricted free agent e si ridiscuterà il tutto in estate. Da ambo le parti è apparsa la voglia di continuare questo progetto. Il Gallo si è detto soddisfatto del suo ambientamento a Denver e i Nuggets vogliono tenersi stretto il loro attuale miglior marcatore. Le trattative sono aperte.

Capitolo infortuni

Dwyane Wade – Il ritorno in campo di Wade dopo i problemi di fascite plantare al piede sinistro, non è stato dei più fortunati. Infatti gli Heat con il n°3 in campo, hanno inanellato 3 sconfitte in trasferta consecutive contro Warriors, Clippers e Nuggets. E come se non bastasse in un contrasto con Harrington a 7 minuti dal termine della sfida contro Denver, l’ex Marquette ricadendo ha appoggiato il piede destro sul piede di Harrington, con conseguente scavigliatura. Per fortuna le lastre post partita non hanno evidenziato nulla di rotto, solo tanta paura e dolore per Wade: “Non è rotta, quindi è positivo. Mi sono slogato altre volte la caviglia ma mai una storta dolorosa come questa. Ora devo fare terapia e spero di poter tornare sul campo il più presto possibile.”

Chris Paul – Dopo la prestazione da vero leader nel derby losangelino concluso con 33 punti e 6 assist e la vittoria dei suoi, il playmaker ex Hornets ha lasciato il campo zoppicando per via di un risentimento al tendine del ginocchio sinistro. Queste le sue parole a fine match: “Dovrebbe essere tutto a posto, ora i dottori valuteranno. Proverò ad essere pronto per lunedì contro i Nets”

Carmelo Anthony – Nel 3°quarto della sfida di giovedì a casa dei Grizzlies nel recuperare un pallone, si è girata la caviglia destra dell’ala piccola dei Knicks, già colpito da un problema al polso. Problemi che non gli hanno consentito di prendere parte alla sfida contro i Thunder della scorsa notte. Le condizioni andranno valutate giorno per giorno, ma non paiono gravi e non è escluso un suo ritorno lunedì sera contro i Magic.

Marcus Camby – Ennesima tegola per gli sfortunati Portland Trail Blazers. Nella partita persa a San Antonio si è girata la caviglia sinistra del centro veterano. Nulla di rotto, le condizioni della caviglia non fanno preoccupare più di tanto lo staff di coach McMillan. Camby, la cui caviglia sarà monitorata costantemente,  potrebbe perdere le prossime 4 trasferte consecutive dei suoi e tornare il 23 gennaio nella sfida casalinga contro i Kings.

Kwame Brown –  Nella sfida vinta all’OT contro gli Heat, il centro dei Warriors ha subito l’infortunio del gran pettorale destro, muscolo che collega lo sterno alla spalla destra. Brown sarà operato e resterà fuori almeno 3 mesi. I Warriors sono corsi ai ripari e nella giornata di sabato hanno firmato Earl Barron. Il centro ex Portland nella scorsa stagione ha giocato solo 21 partite segnato 3.8 punti di media e 3.6 rimbalzi in 14 minuti di impiego.


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