LA CORSA ALL’MVP DI DURANT – KD ha un unico problema. Si trova al top della forma in un momento in cui al top della forma è anche il ragazzotto da Akron che detta legge in Florida. Se solo questi due avvenimenti non fossero coincisi nel tempo, Kevin avrebbe già vinto diversi (dai 3 ai 5 probabilmente) titoli di MVP della regular season, anche perché a livello di prestazioni individuali e di riscontro nei risultati di squadra, al prodotto di Texas non si può dire proprio nulla. Ma quest’anno c’è qualcosa di diverso. Si ha come la sensazione di trovarsi “nell’anno buono”. KD sembra fare sul serio, una volta ancora, senza arrendersi e senza risparmiarsi nel lavoro quotidiano che poi si riflette in prestazioni che stanno lasciando a bocca aperta gli addetti ai lavori. Kevin Durant against VCarterLe statistiche parlano chiaro: in 38 minuti di impiego, Durant viaggia a 30.6 punti, 7.9 rimbalzi e 5 assist di media, tirando con il 49.4% da 2, il 39.1% da 3 e l’88.3% dalla lunetta. Venerdì notte è arrivato il career-high di 54 punti contro Golden State, ma la statistica che lascia ancor più sbalorditi sono i soli 68 tocchi durante il match, per un totale di 3 minuti e 17 secondi con la palla in mano. Una vera e propria dimostrazione di onnipotenza cestistica da parte del giovanotto da Washington D.C., un vero e proprio raggiungimento quotidiano di obiettivi che si pone da quando ha capito che con il duro lavoro può arrivare sul tetto del mondo, nel vero senso della parola. Mark Jackson, coach dei Warriors, dopo la partita persa 127-121 contro KD e compagni, ha detto di lui: “E’ un talento speciale, una superstar, uno dei più grandi di tutti i tempi”.

Nonostante la prestazione superba, Durant non si è sbilanciato: “E’ prematuro pensarci (al titolo di MVP, ndr). Cerco di non pensarci, anche se è ovvio che come giocatore mi piacerebbe vincerlo. Ma non può distogliere la mia attenzione dalla squadra, perché ogni giorno devo avere la situazione sotto controllo e i risultati si vedranno alla fine”.

Se continuerà a giocare con questa intensità e dedizione, gli amanti della palla a spicchi si godranno con immenso piacere il prosieguo della stagione di KD e dei Thunder, che anche quest’anno puntano ad arrivare fino in fondo, con molte certezze e alcune lacune da colmare per fare la voce grossa anche in post-season.

MERCATO – Sono solo voci senza troppi fondamenti quelle che riguardano una possibile trade che coinvolgerebbe Iman Shumpert. L’ala dei Knicks, nonostante sia stato infastidito dai rumors di mercato e non abbia avuto una grande serata al tiro, pare non aver perso la fiducia, a maggior ragione dopo le belle parole di conforto spese da coach Woodson.

Il verdeoro Leandro Barbosa, come ci si aspettava, ha firmato il secondo contratto della durata di 10 giorni con i Suns. E’ dato praticamente per certo lo scambio che coinvolgerebbe Nets, Bulls e Pelicans, all’interno del quale Chicago spedirebbe Marquis Teague ai Nets in cambio di Tornike Shengelia. I Pelicans otterrebbero Tyshawn Taylor dai Nets e soldi in cambio di una futura scelta al draft. Tutto si dovrebbe concludere martedì.

Per rimanere in casa Pelicans, nei prossimi giorni verranno valutate le situazioni di Eric Gordon e di Tyreke Evans, ma quasi certamente entrambi finiranno sul mercato, rappresentando per la franchigia un costo troppo elevato e una scommessa sbagliata in relazione al rendimento atteso ad inizio stagione.

Cominciano a farsi sempre più numerosi coloro che sostengono che Rondo non voglia far parte del progetto di ricostruzione di Boston e che quindi chiederà di essere scambiato alla fine della stagione in corso, magari proprio in corrispondenza del draft. Phoenix, Houston e Dallas (Cuban sta cercando di mettere la franchigia nelle condizioni per poterlo acquisire da Boston) sono attentissime ad ogni eventuale mossa di Danny Ainge.

SITUAZIONE INFORTUNI – Matt Bonner sarà costretto ad indossare una maschera protettiva al viso per le prossime 4 settimane, a seguito di una frattura subita al naso. Per ogni tipo di operazione chirurgica è tutto rimandato dopo il termine della stagione.

Le lastre hanno evidenziato, come ci si aspettava, un infortunio alla caviglia per Kemba Walker, durante la partita persa all’overtime dai Bobcats contro gli Heat. I tempi di recupero sono ancora incerti, ma la risonanza magnetica tra oggi e domani dovrebbe stabilirlo.

Fiducia in casa Heat per il recupero di D-Wade, o almeno così sembra esternare Spoelstra in un’intervista al South Florida Sun-Sentinel: “E’ sulla buona strada, sta diventando sempre più resistente e sano giorno dopo giorno, le condizioni stanno migliorando. Stiamo ancora pensando in grande”.

Infortunio e uscita di scena a tempo indeterminato per Jason Smith dei Pelicans. La risonanza magnetica ha evidenziato un danno alla cartilagine del ginocchio destro, non una notizia splendida visto il pessimo periodo di forma della squadra, che stanotte ha allungato la serie di sconfitte consecutive ad 8, perdendo in casa contro i Warriors.

rodman kim jong un

Dennis Rodman

LA CURIOSITA’ – Dennis Rodman è entrato in un centro di riabilitazione per curare la sua dipendenza da alcool con la quale lotta da molto tempo. L’agente di Rodman non ha voluto rilasciare dichiarazioni che potessero dare indicazioni sulla durata e sull’ubicazione della terapia seguita dal suo assistito, rientrato da poco dalla Corea del Nord. Emotivamente, Dennis Rodman non si trova in una situazione molto semplice, rappresentando una figura politica nei rapporti tra Stati Uniti e Corea del Nord e una persona fidata per Kim Jong Un, situazione che però ha preso il sopravvento su di lui e che l’ha ridotto ad entrare per un periodo non definito in clinica.