Durant dopo l'intervento (Foto: Kevin Durant on Instagram)

Durant dopo l’intervento (Foto: Kevin Durant on Instagram)

KEVIN DURANT OPERATO CON SUCCESSO – Tramite un comunicato ufficiale nella giornata di ieri, il vicepresidente esecutivo e General Manager dei Thunder Sam Presti ha annunciato che l’intervento al quinto metatarso del piede di Kevin Durant, costretto a saltare la fine della Regular Season e gli eventuali playoffs, è andato perfettamente a buon fine. Ad operarlo è stato il Dr. Martin O’Malley assieme ad un medico dello staff della franchigia di Oklahoma City presente all’Hospital for Special Surgery di New York City. L’MVP in carica, che ha iniziato la sua stagione il 2 dicembre per finirla definitivamente il 19 febbraio, potrà ricominciare ad allenarsi a tempo pieno tra 4-6 mesi e sarà dunque pronto per l’inizio del training camp del 2015-2016. Durant, che stava viaggiando a 25.4 punti conditi da 6.6 rimbalzi e 4.1 assist, ha inoltre rilasciato delle dichiarazioni interessanti a ESPN per quanto riguarda il suo futuro: “Mi piace molto stare ad qui, adoro i miei compagni e la città. Quando rifletto sulla mia carriera non penso a nessun altro posto. Sono uno di quei giocatori che vorrebbe chiudere la carriera con una sola maglia indossata”, afferma l’ala piccola.

BEVERLEY E PEKOVIC FUORI PER LA STAGIONE, PROBLEMA ALL’ALLUCE PER SCHRODER – Durante la notte NBA del 23 Marzo, il playmaker dei Rockets Patrick Beverley (10.1 punti, 3.4 assist e 4.2 rimbalzi) si è procurato uno strappo al legamento del polso sinistro. I medici, il giorno successivo, hanno preso la decisione di rivalutare le condizioni del giocatore una settimana dopo ma le possibilità di non vederlo più in campo fino alla prossima stagione erano già nell’aria. Infatti, il 30 Marzo, Beverley ha definitivamente deciso insieme allo staff medico biancorosso di sottoporsi ad un intervento per guarire dal grave infortunio e il 26enne sarà appunto costretto a saltare quest’ultima parte di Regular Season e tutti i playoffs. Si tratta sicuramente di un brutto colpo per Houston, che perde la sua point guard titolare a meno di dieci partite prima dei playoffs. Sarà importante il contributo che darà Pablo Prigioni alla causa, ma il vuoto dell’assenza di un playmaker titolare, specialmente in postseason, è molto difficile da colmare vista l’importanza del ruolo per gli equilibri di una squadra. L’atleta si è operato ieri, il suo polso rimarrà ingessato per dieci settimane ed entro il prossimo luglio si riprenderà completamente.


Si chiude in anticipo anche la stagione di Nikola Pekovic, fermato dai Timberwolves, da tempo ormai matematicamente fuori dai playoffs, per un problema alla caviglia più grave del previsto. Il lungo montenegrino è stato lontano dai campi prima dal 19 novembre al 19 gennaio per poi infortunarsi di nuovo l’11 marzo contro Phoenix (la sua ultima gara giocata); dunque i medici della squadra hanno scelto di tenerlo ai box per queste ultime uscite di Regular Season in modo tale da non peggiorare le sue condizioni già alquanto precarie. Pekovic stava viaggiando a 12.5 punti e 7.5 rimbalzi con un season-high di 29 punti.

Il 30 marzo contro Milwaukee Dennis Schroder (9.8 punti e 4.2 assist) si è infortunato all’alluce del piede facendo spaventare gli Hawks. Fortunatamente la risonanza magnetica ha evidenziato solamente una slogatura e nessuna frattura, quindi il playmaker tedesco, estremamente importante nelle rotazioni di Atlanta, è ora in “day-to-day” e dovrebbe saltare non più di una partita.

BROOK LOPEZ E STEPH CURRY NOMINATI GIOCATORI DELLA SETTIMANA – Come di consueto, durante la serata italiana dello scorso lunedì la NBA ha annunciato ufficialmente i giocatori della settimana. Per la Eastern Conference è stato selezionato Brook Lopez: il centro dei Nets sta finalmente mostrando tutto il suo valore e senza di lui Brooklyn a quest’ora non sarebbe certamente ancora in corsa per un posto nei playoffs; il 26enne in quattro partite (tre vittorie ed una sconfitta) ha toccato ben tre volte 30 punti e ha totalizzato due doppie-doppie per una media di 28.8 punti, 8.5 rimbalzi e 2.2 stoppate; coach Hollis, dopo queste prestazioni e l’ottimo Marzo di Lopez, ha ottenuto riscontri molto positivi e ha ribadito alla stampa che il lungo è assolutamente nei suoi piani futuri: “Non mi preoccupa se sarà free-agent o se tornerà. Niente di tutto questo. Ovviamente spero che resti ma queste decisioni non sono di mie. Ho solo detto che lo voglio hqui, lo voglio qui, lo voglio qui. Quante volte lo devo ripetere?”, dice l’allenatore dei Nets sul suo giocatore che ha una player option da 16.7 milioni di dollari per la prossima annata. Per la Western Conference, invece, ha ricevuto la nomina Stephen Curry con il suo talento cristallino e le sue mani d’oro; il playmaker degli scoppiettanti Warriors ha lanciato un messaggio forte e chiaro per quanto riguarda la corsa all’MVP, trascinando i suoi a vittorie importanti contro Portland (33 punti) e Memphis (38) con una media di 30.0 punti, 8.0 assist e percentuali invidiabili nelle quattro vittorie di Golden State durante la scorsa settimana.

"Quando siamo allo Staples non sembra di essere in casa", dice Griffin (Foto: dailycaller.com)

“Quando siamo allo Staples non sembra di essere in casa”, dice Griffin (Foto: dailycaller.com)

BLAKE GRIFFIN ARRABBIATO COI TIFOSI DEI CLIPPERS – Il match più seguito della scorsa notte NBA è stato sicuramente quello tra Warriors e Clippers, vinto in volata da Golden State trascinata dai soliti Splash Brothers. La nota positiva per L.A. è stata sicuramente la grande prova da 40 punti di Blake Griffin, che sembra essersi tolto quasi tutta la ruggine accumulata nel periodo ai box a causa dell’infortunio al gomito. Il talentuoso lungo, però, non ha risparmiato nel post-partita le critiche ai tifosi dei Clippers presenti allo Staples Center, che secondo lui spesso sostengono troppo poco i loro beniamini: “Quando giochiamo sul nostro parquet non sembra di avere il vantaggio di essere in casa. Se questa è l’atmosfera in vista dei playoffs non è affatto un buon segnale per noi”, spiega il 4 volte All-Star.

PHIL JACKSON RASSICURA I TIFOSI DELLA GRANDE MELA – I Knicks, con un imbarazzante record di 14-60, sono attualmente la peggior squadra della Lega e tra otto partite l’incubo della franchigia bianco-arancio-blu finirà per poter pensare solamente al Draft e alla prossima annata grazie ai progetti che il fidato Phil Jackson ha in mente. Il Presidente della società, infatti, ha mandato un videomessaggio e una lettera per rassicurare i tifosi newyorkesi e parlare degli sforzi che sta facendo la dirigenza per costruire un roster di tutto rispetto: “So bene che è stata una stagione dura, ma stiamo tutti lavorando per portare i Knicks ai livelli che gli competono per lottare con i team più forti. Abbiamo fatto importanti mosse per liberare spazio salariale in vista della free-agency e per la prima volta dopo anni potremo avere la prima scelta al Draft. Questi sono aspetti fondamentali per costruire un roster di giocatori che abbiano talento e carattere per trionfare a New York e che, insieme a Carmelo Anthony, porteranno i Knicks a vincere regolarmente. Abbiamo un piano chiaro e i nostri sforzi verranno ricambiati. Chiedo ai tifosi di rimanere ottimisti”, dice l’ex allenatore di Bulls e Lakers.

TRAIL BLAZERS, ARRIVA TIM FRAZIER DALLA D-LEAGUE – In carenza di esterni dopo il grave infortunio al tendine d’Achille di Wesley Matthews, la dirigenza dei Trail Blazers è corsa ai ripari per fare arrivare il roster a 15 componenti in vista dei playoffs. La point guard Tim Frazier, direttamente dalla D-League, ha firmato ufficialmente per il resto della stagione; 24enne nativo di Houston, ha realizzato 16.1 punti con 9.5 assist e 7.1 rimbalzi con i Maine Red Claws dopo aver iniziato il 2014-2015 con due decadali in NBA per i Philadelphia 76ers (5.7 punti con il 30.2% dal campo, 7.2 assist, 3.2 rimbalzi e 1 recupero di media).


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati