IL VALZER DELLE PANCHINE – Si prospettano grandi cambiamenti su diverse panchine d’oltreoceano ed è singolare che tutto, o quasi, ruoti attorno ad un personaggio che capo allenatore non lo è mai stato. Steve Kerr infatti dovrà prendere presto una decisione (probabilmente entro lunedì) e la sua scelta è pronta a scatenare un vero e proprio effetto domino. Due le squadre che puntano forte su di lui: i Golden State Warriors e i favoriti New York Knicks. La possibilità  di ritrovare Phil Jackson rappresenta infatti una forte tentazione per Kerr, che dovrebbe, salvo clamorose sorprese, decidere di rifiutare la proposta degli Warriors. Ad accomunare Jackson e Kerr non ci sono solo i tre titoli vinti con i Bulls ma anche, come dice il cinque volte campione NBA, “le stesse idee, lo stesso credo, la stessa filosofia di gioco”, ammettendo poi candidamente che “se non fosse per Phil Jackson, i Knicks non avrebbero mai pensato a lui”. Qualora Kerr – che punta ad un quinquennale da 30 milioni – dovesse optare per New York, gli Warriors sarebbero pronti a considerare un’ampia rosa di candidati, tra cui Stan Van Gundy (che ha già rifiutato proposte da Minnesota e Lakers), Lionel Hollins, Mike D’Antoni, George Karl (allenatore dell’anno 2012-13), Jerry Sloan e anche Kevin Ollie, fresco vincitore del torneo NCAA con Connecticut. I guerrieri della Baia potrebbero poi a breve contattare i Bulls per sondare la disponibilità di Tom Thibodeau.

JAMAL CRAWFORD – È stato assegnato a Jamal Crawford dei Los Angeles Clippers il premio per il miglior sesto uomo dell’anno, davanti a Taj Gibson dei Chicago Bulls e Manu Ginobili dei San Antonio Spurs.  L’ex Michigan bissa così il successo della stagione 2009-2010, quando vestiva la maglia degli Atlanta Hawks, diventando il primo giocatore a vincere il premio con due squadre diverse, oltre che il più anziano (Crawford ha 34 anni). In stagione regolare, Crawford si è distinto come miglior realizzatore dalla panchina della lega, con una media di 18.6 punti, non partendo in quintetto in 45 delle 69 partite giocate. “Solo perché parti dalla panchina non significa che tu non abbia un ruolo importante all’interno della squadra – ha  dichiarato la guardia dei Clippers – se l’obiettivo è vincere non importa che tu sia il sesto, il settimo, o l’ottavo uomo”. Crawford ha vissuto il suo mese di grazia in gennaio, andando in doppia cifra in 15 delle 16 partite disputate dalla sua squadra.

FUTURO MAVS – Secondo quanto riportato da ESPN, i Dallas Mavericks si preparano ad essere molto attivi nel mercato dei free agent di questa estate. Un nome su tutti: Carmelo Anthony. La stella dei Knicks potrebbe infatti decidere di cambiare aria, dopo una stagione più che deludente disputata nella Grande Mela. La franchigia texana si dimostra ottimista e crede di poter far parte della lista di squadre con cui Melo parlerà per sondare il terreno. L’ex Syracuse non sarebbe il solo Knickerbocker ad interessare Mark Cuban e soci, in quanto i Mavs sarebbero intenzionati a riportare a Dallas anche Tyson Chandler, già campione in Texas nel 2011. Chi, secondo le indiscrezioni, non rientrerebbe nei piani, sarebbe l’enfant du pays Chris Bosh, ritenuto non adatto ad essere affiancato a “WunderDirk” Nowitzki. Dallas dovrà però considerare anche i movimenti sul fronte dei propri free agent, visto che sia Vince Carter che Shawn Marion si liberano sul mercato.

SAC-TOWN – I Sacramento Kings avranno presto una nuova arena. Il consiglio comunale della capitale californiana ha infatti preparato un contratto di locazione della durata di 35 anni che verrà votato lunedì 20 maggio, ponendo (si spera) fine ad anni di turbolenze ed incertezza. I Kings lasceranno quindi l’ex Arco Arena per trasferirsi in centro città, trasloco che dovrebbe avvenire in tempo per la stagione 2016-2017, come tassativamente richiesto dalla Lega. In caso contrario, la città rischierebbe di non avere più una franchigia NBA, pericolo scongiurato lo scorso anno quando Vivek Renadive rilevò la società dalla famiglia Maloof, evitando il trasferimento a Seattle di Cousins e compagni. La costruzione della nuova arena ha un costo stimato di 477 milioni di dollari, di cui 254 saranno a carico dei Kings mentre i restanti 223 della città.

KOBE – Per la prima volta dalle dimissioni di Mike D’antoni, torna a parlare Kobe Bryant, denotando un certo distacco relativamente alla faccenda e reclamando un ruolo attivo nella scelta del prossimo allenatore. Bryant ha assistito da spettatore alla stagione fallimentare dei suoi Lakers (solo 6 presenze per lui in questa stagione) e ha espresso il desiderio di essere consultato dalla società al momento di scegliere nuovo timoniere gialloviola, cosa che non era successa con Mike Brown e, successivamente, Mike D’Antoni. Kobe ha voluto però spezzare una lancia a favore di quest’ultimo, sottolineando come gli infortuni abbiano influenzato non poco l’andamento della stagione e come la pressione e l’obbligo di vincere siano una costante a cui i Lakers devono far fronte ogni anno. Il Black Mamba ha poi parlato delle sue condizioni fisiche, dichiarando di star bene e affermando che con il suo ritorno i Lakers saranno già pronti a lottare per il titolo, magari eliminando nei playoff i rivali cittadini dei Clippers.

BYNUM – La stagione travagliata di Andrew Bynum giunge ufficialmente al termine. A renderlo noto sono gli stessi Indiana Pacers che, alla vigilia di gara-2 della semifinale di Conference contro gli Washington Wizards, hanno comunicato che il centro ex Lakers e Cavaliers non sarà nemmeno con la squadra nei suoi impegni di post-season. Bynum era arrivato ad Indianapolis il primo febbraio, con la promessa di dare maggiore profondità alle rotazioni ed assicurare una valida alternativa sotto canestro a Roy Hibbert, prima di doversi arrendere, ancora una volta, alle sue ginocchia malandate. Tra Cleveland e Indiana, Bynum è sceso sul parquet 26 volte in questa stagione, con 8.7 punti e 5.6 rimbalzi di media; solo due le apparizioni in maglia Pacers, in cui ha totalizzato 11.5 punti e 9.5 rimbalzi di media.

Manfredi Poratti