Lillard alla consegna del premio di rookie dell'anno

Lillard alla consegna del premio di rookie dell’anno

Lillard votato miglior rookie all’unanimità – Era il premio più scontato di questa Regular Season NBA, e il modo in cui è stato votato lo conferma: Damian Lillard è il rookie of the year 2013 all’unanimità. Prima di lui a convincere l’intera giuria per questo tipo di premio erano stati soltanto Ralph Sampson (nel 1984), David Robinson (1990) e Blake Griffin (2011). Tutto ciò è giustificato da una stagione personalmente straordinaria: il prodotto di Weber State ha chiuso l’annata con 19 punti e 6,1 assist di media, superando il record detenuto da Stephen Curry per numero di triple messe a segno da un rookie con 185 e finendo la propria stagione d’esordio in NBA con più di 1500 punti e 500 assist, unico a riuscirci nella storia insieme a due mostri sacri come Oscar Robertson e Allen Iverson.

Kobe Bryant è intenzionato a mantenere il medesimo nucleo per i Lakers del prossimo anno

Kobe Bryant è intenzionato a mantenere il medesimo nucleo per i Lakers del prossimo anno

Kobe crede in questi Lakers – Nonostante una stagione altamente fallimentare (soprattutto se rapportata alle attese d’inizio stagione), all’indomani dall’uscita dai Playoffs dei Los Angeles Lakers il proprio leader, Kobe Bryant, ha speso buone parole sul gruppo formatosi in questa annata e s’è dimostrato ottimista sulla prossima stagione: “Se manteniano inalterato il nucleo di questa squadra possiamo vincere il titolo, non ho dubbi – ha dichiarato Kobe – I nostri contratti stanno arrivando a scadenza, quello di Pau Gasol finisce il prossimo anno, ora speriamo di tenere Dwight Howard così anche il futuro sarebbe assicurato mettendolo sotto contratto a lungo. Ora sappiamo cosa fare, abbiamo capito come giocare, rompere tutto questo per ripartire daccapo non avrebbe senso“. A margine è arrivata anche la notizia che Dwight Howard non dovrà operarsi alla spalla destra, come invece s’era pensato ad inizio gennaio quando il centro giallo-viola dovette fermarsi per sei partite per questo problema.

Jim Boylan ha già chiuso la sua esperienza da head coach dei Bucks

Jim Boylan ha già chiuso la sua esperienza da head coach dei Bucks

Milwaukee non rinnova Boylan – Eliminati come da pronostico con un secco 4-0 dai Miami Heat, i Milwaukee Bucks hanno iniziato a costruire il loro futuro.  La dirigenza della franchigia del Wisconsin ha cominciato il tutto pensando al prossimo allenatore, che sicuramente non sarà Jim Boylan, di cui è già stata annunciata la sollevazione dall’incarico. Boylan era stato promosso a stagione in corso dopo il licenziamento di Scott Skiles, riuscendo a chiudere con un bilancio personale di 22 vittorie e 28 sconfitte, ma senza far decollare la propria squadra. I Bucks a questo punto andranno a caccia di un sostituto e il nome più caldo del momento sembra essere quello di Kelvin Sampson, attualmente assistente a Houston. Da quanto trapela il vero obiettivo della franchigia sembra però essere un altro, ovvero Stan Van Gundy. Nelle prossime settimane probabilmente ne sapremo di più.